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Giornale di Taranto - TARANTO ABBANDONATA A SE STESSA: LA LEGGE DI BILANCIO NON INSERISCE I 50 MILIONI PROMESSI PER I GRAVI PROBLEMI DI SALUTE CAUSATI DALL'INQUINAMENTO: SCATTANO LE PROTESTE.
Sabato, 26 Novembre 2016 05:45

TARANTO ABBANDONATA A SE STESSA: LA LEGGE DI BILANCIO NON INSERISCE I 50 MILIONI PROMESSI PER I GRAVI PROBLEMI DI SALUTE CAUSATI DALL'INQUINAMENTO: SCATTANO LE PROTESTE. In evidenza

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Da Sinistra a Destra per passare dal Centro tutti contro il Governo Renzi.

 

Il Consigliere Regionale tarantino Renato Perrini occupa simbolicamente, con l'altro Consiglliere tarantino Turco, la sede della IV Commissione della Regione.

“Un gesto eclatante ma necessario, perché dopo tante belle parole è il momento che Taranto, ma la Puglia intera, difenda con i fatti la salute dei suoi cittadini”, questa la motivazione che ha spinto il consigliere regionale tarantino, Renato Perrini, ad occupare simbolicamente la sala Guaccero, dove dovevano iniziare i lavori della Quarta Commissione consiliare. “La verità è che su Taranto – sostiene Perrini - si sta giocando una partita politica che non tiene a cuore minimante né gli interessi occupazionali, né tanto meno quelli della salute dei tarantini: 50 milioni di euro (in deroga al DM 70) non avrebbero risolto i problemi della Sanità jonica, ma avrebbero scongiurato disservizi e messo una toppa alle tante carenze organiche. Il ministro Lorenzin è venuta qui in Puglia a garantire che l’emendamento, per altro presentato dal partito di Renzi, il Pd, sarebbe tranquillamente passato perché la città di Taranto era una priorità del governo nazionale. E allora io mi chiedo – continua Perrini – cosa è successo nella notte fra mercoledì e giovedì scorsi in Commissione Bilancio della Camera? Qualcuno ha voluto punire Taranto e con essa tutta la Puglia per un “NO” di troppo? Ma ci rendiamo conto che si sta giocando sulla pelle della gente che muore di cancro? E allora ho pensato che potesse servire occupare una commissione per fare un appello a tutti i consiglieri regionali, non solo tarantini, perché la vicenda non passi sotto silenzio. Ringrazio il collega Turco per aver raccolto subito l’appello e mi auguro che tutta la politica pugliese in modo trasversale si mobiliti davvero. Basta sciacallaggio sulla pelle dei tarantini!”

Per i Consiglieri Alfonso Pisicchio e Mario Pendinelli “La salute viene prima delle beghe elettorali” e apprezzano l'occupazione della sede della Commissione.

“Profili di bassa bottega elettorale non possono in alcun modo essere prioritari rispetto ai reali bisogni della gente, come il diritto alla salute. Per questo manifestiamo apprezzamento per l’iniziativa, seppur simbolica, dei colleghi consiglieri Perrini e Turco, i quali mettendo da parte le divergenze politiche hanno dimostrato che, quando c’è in ballo il destino della Puglia e dei pugliesi, bisogna unire le forze”.  Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali de La Puglia con Emiliano, Alfonso Pisicchio, e di Emiliano Sindaco di Puglia, Mario Pendinelli, commentando la pacifica occupazione dei consiglieri tarantini Perrini (Cor) e Turco (PcE) che questa mattina hanno bloccato per alcuni minuti l’inizio dei lavori della IV Commissione per protestare contro il blocco alla Camera dei 50 milioni previsti per la sanità tarantina.  “Crediamo – spiegano – che occorra mettersi subito al lavoro per rimediare a questo errore. Taranto ha bisogno, ora più che mai, di concrete risposte non solo sugli atavici problemi ambientali, ma soprattutto sulle politiche sanitarie. Quei 50 milioni di euro negati sono essenziali per assicurare un’adeguata assistenza in una provincia nella quale i dati epidemiologici sono allarmanti. La politica – concludono – ha l’obbligo quindi di dare risposte concrete. Taranto e i tarantini le attendono da diversi anni”.

Per Gianni Liviano la deroga è fondamentale per risanare un territorio martoriato"

“Adesso basta. Non possiamo continuare ad assistere inermi al gioco al massacro che si sta giocando sulla testa dei tarantini e in spregio al loro diritto alla salute. Quanto accaduto tra mercoledì e giovedì in commissione Bilancio della Camera lascia davvero stupiti se si pensa che, soltanto fino a qualche giorno fa, sia il ministro Beatrice Lorenzin che il governo tutto avevano, manifestando il proprio parere favorevole, dato di fatto il via libera alla deroga per le assunzioni in materia di Sanità e all’utilizzo di 50 milioni di euro per renderla operativa”.  Non le manda certo a dire il consigliere regionale tarantino, Gianni Liviano. “La sanità tarantina - sottolinea - ha bisogno di nuove risorse finanziarie per far fronte all’emergenza sanitaria evidenziata anche, laddove ce ne fosse ancora bisogno, da numerosi studi epidemiologici, non ultimo quello condotto dal prof. Forastiere”.  L’aspetto che più ferisce, sottolinea Liviano, è quello legato al fatto “che l’emendamento non sarebbe stato per nulla presentato in commissione Bilancio dal relatore. Insomma, sembra quasi che a Roma ancora non abbiano ben compreso l’emergenza sanitaria che viviamo a Taranto. La deroga al decreto ministeriale 70 è fondamentale per dare risposte ad un territorio martoriato così come i 50 milioni di euro sono propedeutici all’assunzione e alla stabilizzazione del personale sanitario, all’acquisto di materiale di consumo e di attrezzature, ad attività diagnostiche di primo e di secondo livello. Insomma, quei soldi sono stati chiesti per dare nuova solidità al nostro sistema sanitario e poter curare le nostre persone con mezzi e strumenti all’altezza della situazione oltre che per fare prevenzione”.  L’auspicio, adesso, conclude Gianni Liviano, è che “l’emendamento alla legge di Bilancio venga recuperato al Senato sanando la situazione venutasi a creare. Se ciò non fosse, se cioè fosse confermato che il Governo ha a cuore Taranto solo a parole, non escludo di coinvolgere la città in forme di protesta. Ci rifiutiamo di pensare che quanto verificatosi possa essere legato ai possibili esiti referendari che vedrebbero il territorio pugliese più a favore del No alla riforma referendaria piuttosto che del Sì”

 

Anche il PD contro il Governo. La voce di Michele Mazzarano e Donato Pentassuglia: "Sulla sanità Taranto tradita"

"La bocciatura dell'emendamento per l'emergenza sanitaria di Taranto è un atto di grave ostilità verso la nostra terra. Siamo di fronte ad una pesante scorrettezza istituzionale e politica". E' quanto dichiarano il Presidente del gruppo del Pd in Consiglio Regionale, Michele Mazzarano, ed il Presidente della IV Commissione, Donato Pentassuglia, primi firmatari della mozione approvata all'unanimità a luglio dal Consiglio regionale sulla deroga al DM 70 per la sanità jonica da cui è scaturito l'emendamento bocciato ieri dalla Commissione Bilancio della Camera.  "Quello che si è consumato l'altra notte in Commissione Bilancio alla Camera è un vero e proprio tradimento - continuano Mazzarano e Pentassuglia - a danno del nostro territorio. In un colpo solo sono stati sconfessati il Ministro Lorenzin che qualche giorno fa in Puglia aveva promesso interventi straordinari per Taranto, il Capogruppo del Pd alla Camera Rosato che aveva anch'egli sostenuto la legittimità di quell'emendamento, e i deputati pugliesi del Pd che hanno presentato la proposta".  La mancata concessione della deroga comporterà il blocco di circa 1.800 assunzioni tra medici ed infermieri in una provincia come quella tarantina fortemente penalizzata e da anni costretta a fronteggiare la drammatica emergenza sanitaria e ambientale, con una Asl con pochi mezzi e sotto organico.  "Intendiamo esprimere - dichiarano inoltre Mazzarano e Pentassuglia - con forza il nostro sostegno al coordinatore provinciale del Pd di Taranto; le sue parole di rabbia rappresentano il nostro sentimento. L'auspicio - concludono i consiglieri regionali jonici del Pd - è che ci siano ancora tempi e modi per porre rimedio e con urgenza a questo grave e clamoroso atto di deprivazione perpetrato ai danni di Taranto"

 

Una nota viene anche dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Rosa Barone, Mario Conca, Cristian Casili, Gianluca Bozzetti, Grazia Di Bari, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi che si esprimono in merito alla tematica in oggetto.

Pensare di poter disporre del diritto di vita o morte delle persone in base a ciò che voteranno in questo referendum, davvero a tanto sembrano essere arrivati Renzi e questo governo PD. Non ci sono neanche più le parole per definire queste persone che hanno perso il lume della ragione. Sia chiaro: nessuno del Partito Democratico può appuntarsi medaglie al petto, la situazione di Taranto e dei cittadini di Taranto è responsabilità tanto del governo nazionale che continua a  tenere in piedi una fabbrica che produce veleni e procura morte, per ragioni puramente economiche ed elettorali, tanto del governo PD regionale rimasto silente mentre  approvavano i 10 decreti “salva Ilva” e che non è stato mai in grado di garantire ai tarantini un servizio sanitario adeguato, ancora oggi allo sbando. Questa del ministro Lorenzin è una decisione che dimostra come abbia mentito quando ha detto che questa riforma costituzionale servirà a garantire finalmente una assistenza uguale a tutte le regioni italiane: la sanità delle regioni, di fatto, è già in mano al Governo nazionale ed è evidente che con questa riforma tutto vogliono fare, salvo che preoccuparsi dei diritti di tutti i cittadini.


SULLA QUESTIONE INTERVIENE LA TARANTINA ON. LABRIOLA DEL GRUPPO MISTO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

“Mi rammarica che la commissione Bilancio della Camera abbia bocciato un emendamento che avrebbe rappresentato una boccata d’ossigeno per la sanità tarantina, ma sono al tempo stesso convinta che 50 milioni di euro siano piccola cosa se rapportati alle necessità vere di una realtà che paga pesantemente, e sulla propria pelle e con il proprio dolore, scelte sciagurate dello Stato. Al di là delle inutili polemiche di queste ore, che di certo non aiutano i malati di Taranto, bambini in testa, urge l’apertura di un tavolo con il ministro Lorenzin, le cui intenzioni sembrerebbero andare in questa direzione, per affrontare in modo approfondito e strutturato l’emergenza sanitaria che colpisce da decenni la città ionica, e i cui drammatici effetti graveranno anche sulle generazioni future. Accettiamo di lasciare una goccia, ma vogliamo al più presto il mare. Servono risorse da spalmare sul prossimo ventennio, ridisegnare la sanità tarantina non significa infatti cambiare il nome ad un’ospedale, bensì creare un circuito sanitario virtuoso, con tutte le attrezzature necessarie e personale adeguatamente formato. Chiediamo al ministro Lorenzin di essere consequenziale, affinchè tutto questo parlare e dibattere non si trasformi in una presa in giro colossale ed inaccettabile”, così l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro della Camera dei Deputati.


Fra gli interventi anche quello del consigliere regionale Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari generali e Personale ) della Regione Puglia

Se la vicenda non fosse preoccupante, per i cittadini pugliesi e per la nostra salute, 
ci sarebbe soltanto da ridere a leggere  le dichiarazioni di presunte tranquillizzazioni da parte del ministro Beatrice Lorenzin alla notizia del mancato rispetto dei 50 milioni di euro da assegnare per Taranto.
Cosa dice la Lorenzin nella nota allegata (che si può leggere)? Dice, la signora ministra, che circa l'attuazione del decreto ministeriale 70 del 2015 e la richiesta di deroga, è un problema regolamentare, procedurale, che si può risolvere modificando il decreto stesso,  quindi in linea con quello che noi da tempo diciamo circa la richiesta di deroga al DM70.
Invece clamorosamente glissa, non dicendo una sola parola, non fornendo una giustificazione,  sul cuore del problema,  vale a dire il mancato rispetto della promessa che ella aveva fatto, di fronte al presidente della regione Puglia Michele Emiliano  e ai cittadini di Taranto, di garantire ulteriori risorse per la nostra città! Se la signora ministra pensa che a Taranto i cittadini abbiano l'anello al naso e non sanno leggere le sue presunte scuse,  ha inteso  male, bene farebbe invece,  in queste poche ore che restano per l'approvazione del testo in commissione, a porre rimedio ed a chiedere al suo presidente Matteo Renzi, indaffarato in queste ore per reclutare consensi al sì al referendum, come invece ha fatto con il presidente della Campania Deluca, concedendogli la possibilità di tenere per se il commissariamento del sistema sanitario, a referendum, a rispettare l'impegno preso con la Puglia.  È una questione di stile, è una questione di decenza che ha delle ricadute importantissime sulla regione Puglia e sulla città di Taranto.

Per Francesca Franzoso e Nino Marmo gli “Interventi Taranto arenati nella solita politica degli annunci targata Pd”

“Il dato che emerge in queste ore è che nel Pd si è verificato un corto circuito che ha assestato l’ennesimo schiaffo a Taranto, col mancato stanziamento nella legge di stabilità di 50 milioni di euro per la sanità ionica. Un dote finanziaria che avrebbe dovuto essere idealmente in continuità con quanto era stato disposto negli anni scorsi, con l’inserimento della città nel decreto terra dei fuochi, che ha comportato una disponibilità per l’Asl di Taranto pari a 30 milioni di euro.L’ennesima promessa mancata, che si aggiunge alle altre su porto e ‘statizzazione’ del Paisiello”. 
Lo dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia, Francesca Franzoso e Nino Marmo.  “Ora, l’annuncio di voler rimediare da parte di alcuni esponenti dell’esecutivo, o attraverso le correzioni in Senato o attraverso altre misure, non ha alcuna credibilità. Taranto merita risposte chiare e precise sin da subito e non certo la politica degli annunci non seguiti dai fatti salvo poi, come in questo caso, correre a rimediare in extremis o a trovare nuovi escamotage”.  “Chiedere più serietà e meno demagogia al Pd di tutti i livelli ci sembra, a questo punto, il minimo sindacale. A partire dal governo regionale che chiede a Roma le deroghe al DM 70, senza riconoscere però, alla provincia, la dignità che merita nel piano sanitario regionale sul fronte di strutture e posti letto, anticipando chiusure e ridimensionamenti dissennati delle strutture ospedaliere presenti. Ora lo scaricabarile tra i vari livelli del Pd – provinciale, regionale e nazionale - rasenta il ridicolo. Si cominci da Bari, a mostrare attenzione per la città - con i fatti, però, non a parole, fatti che ci auguriamo seguiranno anche dopo gli ultimi annunci da parte del Governo”

Anche l'on. Gianfranco Chiarelli interviene sulla Inammissibilità dei finanziamenti in deroga per la sanità ionica.

Per quanto riguarda le deroghe al Decreto 70 per far fronte ai problemi e alle emergenze sanitarie di Taranto ho detto al presidente Emiliano che possiamo capire insieme quali sono le esigenze, le valutiamo in base alle evidenze scientifiche. Da parte del governo c'è sicuramente apertura ad aiutare la Puglia, in base a un piano strutturato da applicare sul territorio": erano state queste le parole pronunciate dal ministro Beatrice Lorenzin durante la partecipazione a una manifestazione svoltasi a Bari il 12 novembre scorso. Però come al solito gli impegni del governo per Taranto sono rimasti lettera morta, tant’è che un emendamento tendente a ottenere finanziamenti in deroga, di 50 milioni di euro da destinare all’area di Taranto per far fronte a interventi di sostegno da prevedere nel Piano di riordino ospedaliero, è stato dichiarato inammissibile dai tecnici della Commissione Bilancio della Camera. Quell'emendamento firmato dai deputati di maggioranza con ogni probabilità avrebbe potuto avere sorte diversa se fosse stato condiviso con i rappresentanti di tutti i gruppi politici che operano sul territorio.  In ogni caso quei fondi sono necessari per acquistare macchinari e tecnologie capaci di alleviare la sofferenza dei tarantini e per effettuare assunzioni in deroga al Piano di riordino.  E’ singolare che il Pd pugliese attraverso il suo segretario regionale, Marco Lacarra, esprima preoccupazione per questa posizione del suo governo, il quale mostra davvero nessun reale interesse “per la delicatissima situazione in cui si trova la città di Taranto” (sono parole dello stesso Lacarra).  Per quanto ci riguarda siamo impegnati a sostenere ogni iniziativa che evidenzi  la necessità di una deroga per la sanità Tarantina, non sulla scorta di esigenze campanilistiche e localistiche ma di interventi senza i quali ogni tipo di iniziativa del governo per Taranto, a cominciare dal Contratto istituzionale di sviluppo, diventa carta straccia. Salute e lavoro devono andare di pari passo, purtroppo a Taranto non  vediamo passi avanti del governo per risolvere i problemi del lavoro, tanto meno quelli della salute”.

 

Duro il messsagio del WWF contro le Istituzioni.
La città di Taranto deve soffrire" , non può che essere questo il messaggio che lancia il governo bloccando i 50 milioni per la Sanità richiesti per offrire un servizio Sanitario più ampio ed efficiente ad una cittá che è in emergenza sanitaria.  Taranto la città dell'Ilva , dell'acciao  strategico , la città dei decreti che consentono a quell'industria di continuare ad inquinare e a distribuire "malattie e morte" in nome del Pil, in nome del ricatto occupazionale . Taranto non merita ,ancora una volta rispetto, non merita uno scambio , se pur iniquo, ma pur sempre un riconoscimento a una popolazione che appende la propria vita a granelli di fumo avvelenato.  Una richiesta di deroga ,quella del presidente della regione Emiliano ,affinché qui in questa città non ci fossero tagli alla sanità, perché qui già si tagliano le vite e i sogni delle persone.  Non sarà che questo rifiuto da parte del governo arrivi perché il Presidente ha dichiarato la sua posizione per i No al Referendum? Dubbio che ci viene vedendo invece ciò che accade nella vicina Campania, dove il suo presidente De Luca ricambia i finanziamenti elargiti con una campagna serrata per si.  La commissione ha giustificato questo rifiuto per " troppa localizzazione", peccato che l'industria  pesante che persiste nel nostro territorio da più di 60 anni non abbia equamente distribuito per tutta la nazione i fumi e i veleni che oggi causano percentuali insopportabili di incidenza tra malattie tumorali soltanto nella città di Taranto e nella sua provincia.  Se c'è una faida di natura politica è un braccio di ferro tra governo e Regione Puglia lo possiamo sospettare, ma di certo a farne le spese saranno ancora una volta i cittadini. Che nonostante la loro grave e precaria situazione sanitaria si vedono ridurre i servizi ospedalieri.

Intervento della Federazione di Taranto del Partito della Rifondazione Comunista

Il governo Renzi scrive l’ennesima vergognosa pagina nella lunga storia delle umiliazioni inflitte al territorio di Taranto. Apprendiamo con indignazione che i 50 milioni promessi e sbandierati dal PD, che avrebbero dovuto essere destinati alla ASL tarantina per consentirle un potenziamento dell’organico, in vista della ben nota emergenza sanitaria che attanaglia la nostra città, sono letteralmente spariti; l’emendamento alla legge finanziaria che prevedeva tale finanziamento è infatti misteriosamente stato rimosso. La condotta tenuta dal governo Renzi assume sempre più i contorni di quella che si potrebbe definire una farsa, se non fossimo di fronte ad una vera e propria tragedia. Altrettanto sconcerto desta poi la presa di posizione del segretario provinciale del PD, Costanzo Carrieri, che ha annunciato l’immediata sospensione delle iniziative a sostegno del SI al referendum costituzionale. La salute dei tarantini non può essere oggetto di mercanteggiamenti e regolamenti di conti interni al PD!!! Il 4 dicembre, votando No, abbiamo l'occasione per mandare un segnale chiaro a questo governo: basta chiacchiere! Basta perdere tempo su questioni inutili, che non affrontano i reali problemi dei cittadini! Gli italiani, e i tarantini in particolare, hanno bisogno di soluzioni chiare alle drammatiche condizioni delle loro vite!

Nota del consigliere regionale di Area Popolare, Luigi Morgante. 
“Dopo l’apertura del Ministro Beatrice Lorenzin - arrivata dopo molteplici sollecitazioni di noi di Area Popolare, del presidente della Regione Michele Emiliano e con il consenso unanime della Conferenza delle Regioni, e adeguatamente supportata dall’invio di una ampia documentazione in merito -, la notizia della totale chiusura da parte della V Commissione Bilancio del Parlamento alla deroga al DM 70 richiesta per aumentare il numero di posti letto, permettere nuove assunzioni e garantire uno stanziamento straordinario di 50 milioni per Taranto, alla luce della gravissima emergenza sanitaria sul territorio, di dati e statistiche terribili e inequivocabili, appare l’ennesima beffa per una provincia ormai al limite.Una (mancata) risposta di una gravità inaudita, che mi auguro sia frutto di leggerezza e superficialità nelle prime valutazioni, e quindi possa essere rivista e corretta con immediatezza dai parlamentari e dal Governo: perché il ‘caso Taranto’ con i suoi morti e ammalati di tumore ben oltre la media regionale e nazionale e una situazione ambientale che definire ‘critica’ sarebbe un semplice eufemismo, non può essere derubricato a una semplice richiesta localistica, come se si trattasse di una concessione forzata o un discutibile spreco. Ed è un caso che deve investire, coinvolgere e mobilitare non solo i parlamentari espressione del territorio ma tutti coloro che occupano uno scranno nel Parlamento e nell’esecutivo, soprattutto adesso che con la riforma della Costituzione si intende rivedere il ruolo e le competenze delle Regioni e dello Stato centrale, che alla vigilia del referendum non può certo essere e mostrarsi così distante dalle esigenze e dalle emergenze delle comunità locali, in particolare in una materia delicata come la sanità.  Il Gruppo regionale di Area Popolare si attiverà sin dalle prossime ore per chiedere un incontro urgente con il Ministro Lorenzin, e per promuovere qualsiasi iniziativa utile per salvare la comunità tarantina dal baratro in cui è precipitata ormai da decenni”

 

Una nota anche del Vice Presidente del Consiglio Regionale Gianpiero Gatta: "Renzi condanna Taranto, ci vuole mobilitazione"

"Non ci saranno, nella Legge di Stabilità, i 50 milioni di euro per consentire a Taranto il potenziamento dei servizi sanitari a fronte di un tasso in aumento della mortalità e dati disarmanti sulle patologie che colpiscono i bambini dei quartieri più vicini all'Ilva. Una promessa - tra le tantissime - non mantenuta da parte del governo Renzi, che vuole condannare la provincia ionica ad essere ancora pregna dei veleni di uno stabilimento che uccide. E la vita ha un valore imparagonabile a qualsiasi ragione economica". Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta. "Apprendiamo - aggiunge - dell'appello alla mobilitazione del presidente Emiliano. Un appello che non è possibile non raccogliere: l'Ilva ha costretto un intero territorio a patire conseguenze inaccettabili dell'inquinamento ambientale. Se Renzi ha deciso di calpestare una popolazione che soffre per strizzare l'occhio ai poteri forti, noi non ci stiamo: è inconcepibile girare a vuoto sul fronte della decarbonizzazione dello stabilimento e nel frattempo non concedere più risorse per affrontare l'emergenza sanitaria. Da Taranto a Manfredonia - conclude Gatta - dove si paventa l'allocazione di un pericolosissimo mega deposito di Gpl, serve una mobilitazione generale contro decisioni scellerate che hanno sfregiato, o possono ulteriormente devastare, il territorio e la salute di tanti pugliesi".
Ultima modifica il Sabato, 26 Novembre 2016 06:54