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Giornale di Taranto - Palagiano/Torna in pista “Il Palazzetto dello Sport”
Lunedì, 08 Agosto 2016 07:25

Palagiano/Torna in pista “Il Palazzetto dello Sport” In evidenza

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L’annuncio del presidente del C.T Palagiano, Pasquale Albanese

 

 

La posa della prima pietra risale a metà degli anni ’70. Da allora solo passerelle di buone intenzioni

Antonio Notarnicola

PALAGIANO – Si scrive Palazzetto dello Sport ma si legge sogno proibito. Quand’ormai l’immaginario collettivo avevametabolizzato nel modo predetto la vicenda del Palazzetto comunale, arriva l’inattesa e dirompente notizia del presidente del Circolo Tennis Palagiano, Pasquale Albanese, ilquale nell’ultima assemblea generale dei soci, estesa a simpatizzanti e stampa, ha dettoa chiare lettere: “Palagiano avrà il suo Palazzetto dello sport comunale”. Inutile sottolineare l’atmosfera che in quel momento serpeggiava tra i presenti, divisi da incredulità e stupore alla dichiarazione del massimo esponente del sodalizio sportivo di via San Domenico. “Devo dire”, ha continuato Pasquale Albanese “che gran parte del merito però è da addebitare ad una fortunosa circostanza,vale a dire all’incontro, sia pure a distanza, tra due personaggi chiave comel’attuale Commissario prefettizio, Michele Lastella e il consigliere nazionale Fit, Isidoro Alvisi”, in odore di investitura verticistica federale Fit (ndr). Si deve quindi alla sensibilità di questi due personaggi,secondo quanto emerso in sede di conferenza,se sussistono fondati motivi per dire che l’impianto si completerà ed essendo il presidente una persona seria e non sofferente di mitomania, vi sono tanti e giustificati motivi per credere a quanto dichiarato.

Da dove scaturisce l’annuncio del presidente? Pare che sarebbe il Coni,in un quadro programma di sviluppo e potenziamento dello sport, in tutto il mezzogiorno, tramite la Federazione Nazionale Tennis (Fit) a finanziare l’importo per il completamento della struttura. Da precisare che in sede di conferenza non sono state annunciate disponibilità di somme da stanziare, ne impegni o quant’altro attiene l’imminenza di lavori, per il momento quel che è stato messo in risalto è il fatto che esiste una seria convergenza di volontà nel completare la struttura sportiva abbandonata. Un po’ di storia, in questo caso,giusto per ravvivare il passato, non guasta. L’impianto nacque con la posa della prima pietra a metà degli anni settanta e dopo oltre quarant’anni di annunci ed illusioni cadenzate, tutto è rimasto allo stato delle buone intenzioni. Risultato: l’abbandono avvenuto negli anni, fatto salvo qualche timido tentativo di ripresa lavori, ha ridotto la costruzione in un pericoloso luogo di ritrovo per sbandati e drogati. Quando poi anche i ragazzini cominciarono a frequentare questo posto,entrando e uscendo a loro piacimento da varchisemiaperti lasciati dall’impresa costruttrice,inerpicandosi tra impalcature instabilie camminamenti da equilibristi su travi sospese a 20 metri d’altezza, fu allora che il comune decise di fare l’unica cosa saggia: chiudere, murando, tutti gli accessi per motivi di sicurezza, visto che giorno dopo giorno, frotte di ragazzini, anche di mattina quindi marinando la scuola, avevano eletto come ritrovo privilegiato questo posto ma non per praticare sport. Proprio in questa delicata fase sociale il Circolo Tennis, essendo all’interno quindi contiguo all’intero impianto, svolse responsabilmente un ruolo importante nel segnalare la situazione di pericolo che si stava creando, allertando Istituzioni e forze dell’Ordine.

Intanto c’è da registrare che l’annessa area recentemente concessa dall’Amministrazione uscente (Tarasco) prima dell’avvenuto scioglimento è in via di sistemazione con la realizzazione di ben due campi di beach-tennis. “Lo spirito è sempre quello” ha fatto presente Albanese “su base volontaria, ognuno fa quello che può nel dare una mano alla crescita non solo sportiva del circolo, dove le nostre competenze e possibilità si fermano ci viene incontro il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune ing. Giuseppe Iannucci, con la disponibilità di materiale e distacco di personale, come appunto il caso dei due campi di beach-tennis in via di completamento.

Questa purtroppo è stata e ancora resta la realtà di Palagiano; da una parte gente che aspira a realizzare e lasciare qualcosa di utile per le nuove generazioni e dall’altra una classe politica di basso cabotaggio, cieca, inetta, incapace, litigiosa che una volta insediata pensa solo alla cura del proprio orticello o del tanto a te e tanto a me. Di più: in tanti anni, senza ombra di smentite possiamo risalire al dopoguerra,fino ai giorni nostri non siamo stati in grado di esprimere una classe politica di servizio, ma una invece buona solo a imbellettarsi e sgomitare per far passerellanelle processioni. Il risultato di questo disastro è sotto gli occhi di tutti.

Va da sé che non è possibile continuare con questa mentalità suicida, il paese è rimasto indietro, molto indietro, la gente, ma soprattutto i giovani sono sfiduciati lasciano con rammarico la propria comunità e conseguentemente i propri affetti, in cerca di alternative. Come si può dar loro torto con un orizzonte del genere dipinto a tinte fosche. Pertanto sulla base dell’esperienza di quanto accaduto in passato e vista la situazione di estremo degrado politico-moralein cui è ridotto il paese una riflessione impone nel dire che è arrivato il momento di eleggere persone che non dicono di amare il paese solo con slogan ma di volerlo davvero con i fatti, con le piccole e grandi azioni che quotidianamente fanno bene alla collettività. E secondo il modestissimo parere,non solo personale proprio il presidente, Pasquale Albanese, può senz’altro rappresentare l’uomo in più di quella svolta attesa, in una parola la persona giusta per il futuro di Palagiano.