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Giornale di Taranto - lva, decimo decreto. Legambiente: Non si può rendere più appetibile l'Ilva sacrificando la salute di chi lavora e vive in città. Peacelink: agirà per tutelare interessi dei cittadini di Taranto e operai ILVA.
Venerdì, 03 Giugno 2016 06:54

lva, decimo decreto. Legambiente: Non si può rendere più appetibile l'Ilva sacrificando la salute di chi lavora e vive in città. Peacelink: agirà per tutelare interessi dei cittadini di Taranto e operai ILVA. In evidenza

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Il decimo decreto Ilva emanato dal Governo prevede la nomina, da parte del Ministero per dell'Ambiente, di un comitato di esperti incaricato di valutare in 120 giorni le modifiche al Piano Ambientale presentate dai privati che avranno depositato entro il 30 giugno un'offerta vincolante per l'acquisto o l'affitto dell'azienda. " Siamo di fronte - dice Legambiente - all'ennesimo decreto che avrà come primo effetto quello di procrastinare ulteriormente l'attuazione delle più importanti misure previste dall'Autorizzazione Integrata Ambientale, dalla copertura dei parchi minerali al rifacimento delle cokerie" questo il primo commento di Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto che continua:
"Le uniche modifiche al Piano Ambientale che potremmo ritenere accettabili sono quelle direttamente conseguenti ad un Piano Industriale che preveda una diminuzione della capacità produttiva degli attuali impianti e, quindi, del numero degli impianti necessari, a partire da cokerie e altiforni. E' evidente che a fronte di una minore produzione di acciaio possono essere sufficienti parchi minerali più piccoli, ovviamente coperti, e un minor numero di cokerie e altiforni in funzione. L'altra eventualità che per Legambiente può giustificare modifiche al Piano Ambientale, che ovviamente andranno comunque valutate con la massima attenzione, è una innovazione nel processo produttivo con l'utilizzo di tecnologie meno impattanti, in totale - come da un punto di vista ambientale sarebbe auspicabile – o parziale sostituzione di quelle attuali basate sul ciclo del carbone"
E' il caso di ricordare a tutti, a partire dal Ministro dell'Ambiente e dagli esperti che saranno incaricati di valutare le modifiche al Piano ambientale, che ARPA Puglia ha già indicato da tempo che la capacità produttiva attualmente autorizzata pur in presenza di una A.I.A. pienamente attuata comporterebbe con gli attuali impianti comunque un persistere di rischi per la salute dei tarantini.
" Fuori da queste ipotesi saremmo semplicemente di fronte ad un annacquamento del Piano Ambientale di per sé inaccettabile. Sul versante della futura salute dei tarantini non sono possibili sconti: il prezzo che stiamo già pagando per quelli di fatto praticati in passato è altissimo e non abbiamo bisogno di altri morti, autorizzati per legge" conclude la presidente di Legambiente Taranto " Non si può rendere più appetibile l'Ilva sacrificando la salute di chi ci lavora e di chi vive nella città che ne ospita gli impianti. "

Sulla questione prende posizione anche Alessandro Marescotti, Presidente delle'Associazione Peacelink il quale ricorda che " Il Consiglio dei Ministri ha varato il decimo decreto salva-ILVA, una misura finalizzata alle disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA, ma che in realtà consentirà sconti ambientali a chi farà le proposte di acquisto : più alta la proposta di acquisto, più sconti potrà chiedere l'acquirente. Ogni offerente - ricorda - proporrà il suo piano ambientale, in contrasto con qualsiasi norma europea in materia perché il rispetto o non rispetto delle leggi in materia ambientale sarà di fatto affidato ai privati e ad una libera interpretazione del diritto relativo. Le prescrizioni da rispettare saranno riscritte ad hoc dall’acquirente. Il controllo finale di un gruppo di esperti è posticcio e puramente formale in quanto la riscrittura delle prescrizioni sarà presentata dai privati come condizione senza la quale l'acquisto non potrà avvenire. In questo modo, eivenzia Marescotti - l' Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ovvero il permesso di produzione ILVA, decade e le norme vengono fatte à la carte in funzione degli interessi privati e non dei cittadini e dei lavoratori. Ogni acquirente potrà scegliere la riscrittura e la rimozione di un certo numero di prescrizioni, a partire dalla rimozione della prescrizione n.1: la copertura del parco minerali dell’ILVA. Inutile dire che questo va contro le norme europee che non consentono sconti ma che vincolano il funzionamento dell’ILVA al rigoroso rispetto di tutte le prescrizioni del cronoprogramma AIA. Di fronte a questo nuovo decreto PeaceLink agirà in tutte le sedi per tutelare gli interessi dei cittadini di Taranto e degli operai dell’ILVA

Peacelink crede che non sia attraverso misure di rinvio continuo dell’attuazione dell’AIA che la grave situazione sanitaria ed ambientale possa essere risolta, né il futuro dello stabilimento e della situazione occupazionale. Il fatto che si sia arrivati già al decimo decreto dimostra che le nove mosse precedenti hanno fallito.
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