Il provvedimento disciplina le modalità di funzionamento della
stessa, le attività consentite agli utilizzatori, i relativi obblighi e l'utilizzo delle aree, oltre a
prevedere le ipotesi di insediamento produttivo e le attività di competenza dell'Autorità Portuale.
Come noto sin dal maggio 2014 la Direzione Interregionale Doganale per la Puglia, il
Molise e la Basilicata, aveva autorizzato l'istituzione di una "Zona Franca Aperta non
interclusa di Tipo H", su apposita area all'interno del Porto di Taranto, attribuendo
all'Autorità Portuale i compiti di gestione della Zona Franca medesima secondo le modalità
del regime del deposito doganale privato di tipo C. Successivamente, in data 09.09.2014,
l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Taranto aveva adottato il Disciplinare di Servizio
"Zona Franca Doganale, non interclusa, di tipo II (ZFD) ex art. 799, par. 1, leti, b) del Reg.
CEE nr. 2454/93 (DAC)", con il quale aveva regolamentato l'operatività della Zona Franca
nel Porto di Taranto con indicazione, tra l'altro, degli adempimenti a carico del Soggetto
titolare della ZFD.
Trattandosi della prima ed unica Zona Franca doganale esistente in Italia - fatta eccezione
del porto franco di Trieste, gestito direttamente dall'Agenzia delle Dogane - che rappresenta
un unicum nell'ordinamento giuridico italiano e comunitario, l'AP e l'Agenzia delle Dogane
ne hanno finora vagliato i possibili profili di gestione.
A conclusione del predetto iter, si è pertanto giunti all'emanazione dell'Ordinanza n. 08/16
in data odierna che ha emanato il "Regolamento per il funzionamento della Zona Franca
Doganale'" del porto di Taranto in cui viene sancita la modalità di gestione diretta da parte
dell'Autorità Portuale. A partire dalla data odierna, pertanto, tutte le imprese interessate ad
operare nella stessa possono procedere con la fase di accreditamento nell'apposita lista dei
soggetti accreditati.
L'Ordinanza n. 08/16 e il Regolamento ad essa allegato sono disponibili per il download
sull'Albo Pretorio del sito istituzionale dell'Ente, www.port.taranto.it.
Durante la medesima seduta il Comitato ha, inoltre, discusso:
della ricezione in data 24.03.2016 del ricorso proposto in data 17 marzo da Italcave SpA
innanzi al TAR Puglia per l'annullamento del bando di Gara pubblicato in data 22.02.2016
dall'AP di Taranto avente ad oggetto la concessione del Molo Polisettoriale conformemente alla
funzione d'uso indicata nel PRP.
Il ricorso, che dovrà essere eventualmente valutato nel merito alla luce della memoria difensiva
dell'AP, non contempla la richiesta di sospensiva e, pertanto, non impedisce lo svolgimento
della procedura ad evidenza pubblica;
l'accordo sottoscritto dall'Autorità Portuale con la Cementir SpA sulla base del quale la
società ha rinunciato a richiedere il rinnovo della concessione della banchina denominata
Calata IV e delle aree a ciglio banchina, impegnandosi a ristrutturare la banchina stessa con
oneri a proprio carico e ad arretrare di circa 20 mt l'esistente struttura in carpenteria.
Calata 4 sarà lasciata libera e sarà quindi disponibile per tutti gli operatori interessati.
L'istanza presentata prevede il mantenimento dell'attuale concessione di una parte residuale
del IV sporgente in concessione all'ILVA SpA ed un'area a ridosso della strada di
collegamento.
L'impegno da parte del Commissario Straordinario - su proposta dei rappresentanti dei
lavoratori, approvata all'unanimità dal Comitato Portuale - di richiedere in tempi
brevissimi, in considerazione della scadenza della Cassa Integrazione in data 11.09.2016
dei 530 lavoratori di TCT Sri in liquidazione, l'attivazione di un tavolo urgente presso il
Ministero del Lavoro e il Ministero dello Sviluppo Economico finalizzato a monitorare ed
ad individuare tempestivamente i possibili percorsi da intraprendere a salvaguardia della
occupazione. Percorsi e soluzioni che sono comunque collegati all'esito della procedura di
affidamento in concessione del Molo Polisettoriale.