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Giornale di Taranto - IL PORTO/ «Taranto, gara inutile senza le opere».Per i suoi contenuti riprendiamo una intervista rilasciata dal cap. Giancarlo Russo al giornale specializzato www.themeditelegraph.com/it/
Venerdì, 04 Marzo 2016 06:02

IL PORTO/ «Taranto, gara inutile senza le opere».Per i suoi contenuti riprendiamo una intervista rilasciata dal cap. Giancarlo Russo al giornale specializzato www.themeditelegraph.com/it/ In evidenza

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Secondo il vice direttore generale di Tct, il completamento nel 2017 promesso dall’Authority non è realistico.

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La scadenza entro cui presentare le offerte, originariamente prevista all’8 aprile 2016, è stata prorogata al 29 aprile «in considerazione dell’oggetto dell’affidamento e della sua complessità ed al fine di garantire la massima partecipazione alla procedura anche di operatori extra Ue». La questione occupazionale è una delle più spinose. Il terminal ha 539 lavoratori in cassa integrazione per 12 mesi, che il prossimo 11 settembre rischiano di trovarsi senza contratto. Per questo interessa capire se questo bando è davvero appetibile per gli investitori. I tre soci di Tct (il gruppo terminalistico Hutchison Ports di Hanog, con il 50 per cento; la compagnia marittima Evergreen di Taiwan, con il 40 per cento; il gruppo italiano Maneschi, con il 10 per cento) erano già titolari di una concessione, a cui hanno rinunciato in anticipo rifiutando di fatto di soddisfare le richieste fatte loro dall’Autorità portuale. Si tratta di un precedente preoccupante, perché significa che i tre soci hanno ritenuto che in tempi brevi l’area non poteva portare loro reddito sufficiente. «Con l’accordo del 2012 a palazzo Chigi fra Tct, governo e Autorità portuale - ricorda Russo - ci era stato garantito che le opere per il rafforzamento del terminal sarebbero state completate nel maggio 2014. Cosa che non è avvenuta».

Il nuovo bando introduce condizioni favorevoli che cambiano le carte in tavola rispetto alla vecchia concessione firmata da Tct nel 1998? La risposta di Russo è negativa. «Rispetto al 1998 - premette il capitano, che ha cominciato la sua carriera in Msc e che recentemente è stato inserito nella terna dei candidati degli enti locali alla nomina a presidente dell’Autorità portuale - c’è una sola novità formale: l’equipaggiamento, come gru, transtainer e mezzi gommati, acquistati da Tct e, dopo la revoca della concessione, rilevati dall’Autorità portuale, che li ha compresi nell’offerta. Per il resto è un’offerta standard, anche il canone è adeguato. La cosa importante è mantenere la tempistica». Pensa che il bando non sia veritiero? «A pagina 3 del documento descrittivo si dice che gli interventi di adeguamento e modernizzazione termineranno a cavallo tra 2016 e 2017. Siamo a marzo del 2016 e soltanto una parte della banchina è quasi completa. Di qui la mia perplessità». Perplessità che si estende anche all’ipotesi spezzatino: «Se si vuole un terminal container da 2 milioni di teu, serve tutta la banchina disponibile, anche i 550 metri che attualmente sono al servizio delle rinfuse».


 

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