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Giornale di Taranto - Inquinamento/ Ambiente Svenduto, a giudizio tutti e 47 gli imputati. Peacelink:"parte finalmente un percorso di giustizia e verità per Tarantod
Lunedì, 29 Febbraio 2016 16:17

Inquinamento/ Ambiente Svenduto, a giudizio tutti e 47 gli imputati. Peacelink:"parte finalmente un percorso di giustizia e verità per Tarantod In evidenza

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Tutti è 47imputati rinviati a giudzio e processo a partire dal prossimo 17maggio. Ambiente Svenduto entra così nella fase cruciale. Vertici Ilva, politici, impreditori e faccendieri dovranno rispondere alle accuse mossenell'ambito di un'inchiesta sull'inquinamento prodotto dal colosso siderurgico.

Di seguito pubblichiamo la nota che Peacelink, da sempre in prima linea per la difesa dell'ambiente, ha diffuso apochi minuti dalla decisione del giudice. 

A Taranto vanno sotto processo gli uomini dell’ILVA ed i politici ad essa collegati, prima indagati e ora imputati.

 

Dopo lo stop sopravvenuto lo scorso novembre in Corte d'Assise per un vizio di forma, il Processo Ambiente Svenduto è ripreso. A novembre il processo era  stato parzialmente azzerato ma era stata salvata la costituzione delle numerose parti civili, oltre mille tra soggetti pubblici e privati, tra le quali PeaceLink.

 

E’ stata posta oggi una pietra miliare sulla strada del percorso di giustizia e di verità che attende finalmente Taranto.

 

Il GUP Anna De Simone ha infatti chiesto/confermato il rinvio a giudizio formulato dalla Procura di Taranto nei confronti di 47 imputati, 44 persone fisiche e 3 società, per il reato di disastro ambientale ed altri reati contestati tutti nell’ambito della poderosa attività del GIP Patrizia Todisco e dai pubblici ministeri.

 

Tra i 47 imputati, l’ex governatore della Regione Puglia Nichi Vendola e l’attuale sindaco di Taranto Ippazio Stefano.

 

Il rinvio a giudizio arriva in un momento importante per Taranto, a pochi giorni dalla pubblicazione sulla stampa nazionale di informazioni riguardanti livelli scioccanti di diossina rilevati nel quartiere Tamburi e resi noti in questi giorni.

 

I picchi registrati a Taranto sono assolutamente abnormi: mai gli scienziati avevano trovato valori simili in Italia, se si fa eccezione per Seveso. 

Arpa Puglia ha chiesto che l’Ilva riveli cosa è accaduto.

 

La diossina è un inquinante cancerogeno che può persistere per decenni nell'ambiente. Potrebbe aver contaminato gli interni delle case, fin nelle camere da letto e nelle cucine, oltre alle strade e ai terreni per i quali era in corso la bonifica.

 

Al quartiere Tamburi i bambini avranno timore di raccogliere i fiori questa primavera, per paura di toccare la terra contaminata. Persiste un pericolo che riguarda il presente e il futuro. Taranto non è tornata una città normale e sicura.

 

Taranto ha un bisogno atavico di giustizia. Vogliamo che il processo segni l’inizio di una nuova stagione di consapevolezza sociale e di rigenerazione istituzionale. 

 

 

Per PeaceLink

 

Antonia Battaglia

Fulvia Gravame

Luciano Manna

Alessandro Marescotti