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Giornale di Taranto - Allarme Xylella/ Il presidente di Coldiretti Taranto Cavallo: "mettere la testa sotto la sabbia non ci aiuterà a fermare la malattia"
Mercoledì, 03 Febbraio 2016 13:03

Allarme Xylella/ Il presidente di Coldiretti Taranto Cavallo: "mettere la testa sotto la sabbia non ci aiuterà a fermare la malattia" In evidenza

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“L’Osservatorio fitosanitario regionale deve lavorare a pieno regime per garantire l’attività di sorveglianza e controllo, determinante in questa fase di diffusione della malattia. Gli olivicoltori non vanno lasciati in balia delle onde, va loro indicato un percorso chiaro affinché siano svolte regolarmente in campo le buone pratiche agronomiche e anche i Comuni e tutti gli enti pubblici devono garantire pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali. Da 3 anni chiediamo che venga istituto un tavolo di confronto attorno al quale sedersi ed affrontare la vertenza in maniera seria e condivisa e sono 3 anni che ci viene negato. Ci aspettiamo che il Governatore Emiliano ci convochi al più presto per dare un segnale di concreta discontinuità rispetto all’approccio precedente”. E’ il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a chiedere controlli serrati, mentre ad Avetrana cresce la tensione nelle campagne, dopo la conferma della presenza della Xylella fastidiosa, notizia anticipata già 15 giorni fa dal TGR Puglia.

“Bando alle polemiche – aggiunge il Presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo, olivicoltore - perché la nostra zona costiera è caratterizzata da alberi ultracentenari e millenari e tenere la testa sotto la sabbia non aiuta certo a fermare l’avanzata della malattia. Era ovvio che le zone di confine sarebbero state maggiormente esposte al rischio di contagio. Il mondo agricolo giudica ormai molto negativamente lo stato di confusione istituzionale che non ha consentito di intervenire tempestivamente sulla malattia. Da quando è stata dichiarata zona infetta, il Salento pare ormai terra di nessuno. Non possiamo consentire che ciò avvenga e che l’immobilismo distrugga l’olivicoltura e l’economia del territorio tarantino, già profondamente ferito da altre vertenze ambientali. Ci aspettiamo un grande e rinnovato senso di responsabilità delle Istituzioni, perché se non vogliamo azzerare l’olivicoltura pugliese vanno immediatamente riattivati e potenziati controlli e monitoraggi. Serve chiarezza e inequivocabili indicazioni agli olivicoltori circa l’attività di prevenzione e contenimento della malattia”.