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Giornale di Taranto - Bando ILVA. Dichiarazioni di Michele Emiliano, Cosimo Borraccino e Giuseppe Massafra.
Martedì, 05 Gennaio 2016 16:51

Bando ILVA. Dichiarazioni di Michele Emiliano, Cosimo Borraccino e Giuseppe Massafra. In evidenza

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“Finalmente! Finalmente - dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - il Governo ha pubblicato il bando per trovare un acquirente della più grande acciaieria d’Europa, un impianto strategico per l’economia italiana e europea, che deve continuare a produrre e a dare occupazione, senza però uccidere e far ammalare i cittadini pugliesi”. “Sollecito quindi tutti coloro che sono interessati a manifestare l’interesse per l’acquisizione dell’impianto, precisando che la trasformazione della fonte energetica fondamentale da carbon coke a gas, rappresenta l’unica reale possibilità di conciliare esigenze produttive e salute. Ricordo che l’utilizzo del gas naturale e del cosiddetto preridotto, abbatte le emissioni nocive del 100% e del 60% quelle di CO2”. “E’ questo l’unico modo – prosegue il presidente - per rendere compatibile la nuova Ilva con gli impegni che tutta la Unione Europea ha preso a Parigi, in occasione della conferenza internazionale sul clima, e in merito alla totale decarbonizzazione dell’industria europea”. “I 20 miliardi di metri cubi di metano provenienti dall’Azerbaigian, insieme ai giacimenti recentemente scoperti in Egitto dall’Eni e a quelli in esercizio in Basilicata potrebbero assicurare all’Ilva forniture di gas illimitate, potendo così presentare la produzione di acciaio italiana e europea come una delle poche compatibili con l’ambiente e con la salvezza del pianeta e dei suoi abitanti”. “La Regione Puglia – conclude Emiliano - rimane a disposizione del Governo e degli eventuali acquirenti dello stabilimento per favorire la positiva soluzione della trattativa di acquisto”.

ILVA privatizzata e non ambientalizzata: un film già visto - sostiene Cosimo Borraccino, Consigliere Regionale di Noi a sinistra per la Puglia. Appare in tutto la sua vacuità il progetto del Governo RENZI di mettere sul mercato l'azienda dei Riva senza riferimento alcuno alla bonifica. Lo Stato - prosegue - doveva garantire, nell'anno appena trascorso, la nascita di una NEWCO, attraverso i fondi dell'apposito Fondo salva imprese, delle banche esposte coi Riva e della Cassa Depositi e Prestiti, risanare l'azienda per poi cederla.
Nulla é accaduto.  Rispetto poi alle prescrizioni contenute nell'AIA siamo ancora in alto mare e questo è grave.
Appare chiaro ora - continua il Consigliere regionale -  l'assoluto silenzio del Governo nazionale sulla decisione della Procura Svizzera del non utilizzo dell'ingente patrimonio dei Riva. Da cappello al citato quadro nefasto l'ultimo nefasto Decreto salva Ilva che prevede che l'acquirente possa chiedere la modifica dell'autorizzazione integrata ambientale. Oramai si può fare di tutto con una facciatosta inaudita, sulla carne viva del popolo tarantino. Borraccino si pone quindi delle domande: Che ne è delle battaglie ambientaliste, delle tre Leggi regionali per la tutela della salute (Legge antidiossina, contro il benzopirene e per il danno sanitario) e dell'immane opera della Procura di Taranto?  Chi garantirà ora, dopo la privatizzazione quasi coatta, la tutela dei lavoratori e il risanamento ambientale?  Troppa enfasi purtroppo vedo in giro rispetto ad un'operazione che invece andrebbe letta per quella che in realtà è: n grosso business per chi acquisterà l'acciaieria, senza le dovute necessarie tutele degli operai e dei cittadini tarantini.Amara e scomoda verità ma che va detta! Ritengo, oggi più che mai, che l'unica strada possibile per l'ambientalizzazione e la tutela dei livelli occupazionali sia il diretto controllo da parte dello Stato dell'azienda. Il resto, in tema col consueto stile renziano, - conclude Cosimo Borraccino - è solo propaganda allo stato puro!

 

"Il Governo ci metta nella condizione di capire! Apra il confronto con i rappresentanti dei lavoratori e spieghi chiaramente se esiste una strategia capace di disegnare un futuro sulla vicenda ILVA o se tutto sarà lasciato al caso, peggio ancora al mercato.E’ il primo commento del Segretario Generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, dopo la pubblicazione del Bando che in concreto rimette sul mercato l’azienda siderurgica più importante d’Italia.Non si tratta di una posizione aprioristica contraria ad interventi da parte di privati, si tratta solo di buon senso e di maturata esperienza pagata proprio sulla pelle di quei lavoratori e di questa comunità – spiega Massafra – perché il bando di evidenza pubblica rischia di riconsegnare alle logiche del mero profitto, quelle che hanno già prodotto, nei decenni scorsi, inquinamento, morte e difficili condizioni di lavoro, la sorte di 15mila famiglie e di un intero territorio che ora torna ad essere solo, esposto e lasciato al suo destino.Due anni e mezzo - secondo il segretario della CGIL tarantina -  passate a nutrire l’illusione che lo Stato non avrebbe lasciato le mani degli operai diretti e dell’indotto naufraghi e senza scialuppe nella stagione della grande tormenta che ha interessato l’ILVA. Oggi, invece, anche a causa delle procedure d'infrazione messe in cantiere dalla UE, (che continuiamo a non comprendere, perché hanno il sapore di un accanimento nei confronti della struttura economica del nostro Paese), si accelera verso una vendita dello stabilimento che  appare fatta al buio. Sarà una cordata italiana, come qualcuno ha ipotizzato? E allora la domanda che sorge spontanea è: chi avrà le risorse necessarie per completare il piano di risanamento ambientale e intervenire con le necessarie innovazioni per riportare adeguati livelli di produttività, salvaguardando i livelli occupazionali?Sarà una cordata straniera? Siamo davvero convinti che le multinazionali estere siano interessati allo stabilimento e al suo rilancio, o piuttosto a liberare il mercato da un possibile concorrente? Uno scenario – termina Giuseppe Massafra – che oggi va definitivamente delineato e reso palese, nella fase più delicata del futuro di quello stabilimento e di questa terra che non può lasciare indifferente nessuno. Ecco perché sin da ora richiamiamo nuovamente l’attenzione del Governo su chi sullo sfondo degli interessi economici e delle quote di mercato rischia di perdere tutto senza neanche essere stato ascoltato. Non lasceremo che questo accada e per questo sin da ora siamo pronti a mobilitare uomini e coscienze!


Ultima modifica il Mercoledì, 06 Gennaio 2016 07:12