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Giornale di Taranto - Taranto/ Pur lavorando ottiene oltre 7.000,00 euro di indennità di disoccupazione: una donna incensurata denunciata per e falso e truffa aggravata
Domenica, 15 Novembre 2015 06:11

Taranto/ Pur lavorando ottiene oltre 7.000,00 euro di indennità di disoccupazione: una donna incensurata denunciata per e falso e truffa aggravata In evidenza

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La crisi, la disoccupazione, la mancanza di certezze future, una vita difficile in cui non si riesce ad arrivare a fine mese, le continue difficoltà economiche e la speranza di farla franca fanno spesso commettere reati gravi. Non sono certamente giustificazioni per chi si è macchiato di illegalità, ma certamente sono tutte situazioni che inducono a fare cose che uno magari non vorrebbe fare. Trova l'opportunità e le condizioni ottimali, si fa per dire, e si cade, commettendo reati che, sia pur gravi, sia bene chiarirlo, non sono reati contro la persona, non fanno male a nessuno, ma solo a se stessi. Spesso ad essere obiettivo delle truffe risulta essere l’INPS, per il suo ruolo istituzionale di ente erogatore di prestazioni sociali di vario tipo: ciò avviene in più ambiti, tra i quali quelli finalizzati all’ottenimento dell’indennità di disoccupazione. Proprio tale circostanza è stata addebitata e contestata ad una 45enne, operaia ed incensurata di Taranto, la quale si è impossessata illecitamente di 7.200,00 euro, sottratti all’INPS come indennità di disoccupazione. L’indagine, condotta dai Carabinieri della Stazione di Taranto Salinella, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro, ha permesso di scoprire il raggiro realizzato dalla donna, la quale, pur avendo stabile attività lavorativa in un esercizio commerciale del centro di Taranto, è riuscita ad ottenere l’indennità per disoccupazione, attraverso una contribuzione figurativa di circa 14.000,00 euro, versati fittiziamente per tutto il periodo compreso tra i mesi di gennaio e settembre di quest’anno. La 45enne è stata denunciata a piede libero alla Procura della Repubblica di Taranto poiché ritenuta responsabile dei reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.