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Giornale di Taranto - TARANTO/ GLI ARCHITETTI SCRIVONO AL SINDACO STEFANO:"troppe le questioni in campo non risolte".
Martedì, 13 Ottobre 2015 11:23

TARANTO/ GLI ARCHITETTI SCRIVONO AL SINDACO STEFANO:"troppe le questioni in campo non risolte". In evidenza

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Al Sindaco di Taranto Dott. Ippazio Stefano

 

Ill.mo sig.Sindaco,

Taranto sta vivendo, ormai da troppo tempo, un lungo periodo della propria storia recente di

particolare difficoltà e di profonda crisi non solo economica e sociale ma anche di identità. Enormi

sono i problemi che la città è chiamata ad affrontare, difficilissime le sfide con cui la città è

chiamata a confrontarsi.

In questo contesto, come professionisti, oltre che come cittadini, assistiamo però ad una sensibile

difficoltà da parte della Sua Amministrazione a fare fronte con la giusta e opportuna efficacia non

solo a tali importantissimi appuntamenti ma anche alla semplice gestione del quotidiano e tutto ciò

penalizza enormemente lo sforzo che tutti facciamo per contribuire alla costruzione di una città

attiva, operativa e soprattutto vivibile. Senza entrare nel merito di una lunga serie di criticità che

attengono alla tangibile perdita di qualità di vita nella nostra città e a servizi pubblici che non

riescono a soddisfare gli standard minimi e le aspettative dei cittadini, ci preme mettere in evidenza

come alcuni settori della Sua Amministrazione siano in particolare difficoltà da troppo tempo e

senza che ne si veda all'orizzonte una rapida ed efficace soluzione.

Troppe le questioni in campo non risolte e per le quali non intravediamo una forte azione

dell'Amministrazione: la Città vecchia attende risposte urgenti di ripristino della vivibilità

quotidiana che non possono attendere ciò che con il Contratto Istituzionale di Sviluppo il Comune

di Taranto ha richiesto al Governo nazionale. Il Borgo umbertino sta scivolando inesorabilmente

verso una crisi strutturale e di identità mai vista prima. La testimonianza maggiore di ciò è lo stato

di abbandono del Palazzo degli Uffici del quale non conosciamo il suo destino e per il quale, allo

stato attuale, abbiamo difficoltà ad immaginare un suo futuro. Sulla questione aree demaniali

dismesse, il dibattito è fermo ormai da un paio di anni e non ci sembra che il Comune stia

governando un processo di rigenerazione urbana così indispensabile per riqualificare aree

assolutamente strategiche come quelle che la Marina Militare ha ceduto da tempo alla città.

Sulla questione riguardante la riqualificazione delle enormi periferie urbane vorremmo sapere se

l'Amministrazione abbia definito o meno un programma di interventi che possa dare risposte in

termini di nuove risorse a disposizione per interventi strutturali, anche cogliendo le opportunità che

possono nascere dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane

degradate, previsto dal Governo Nazionale a cui il Comune dovrà aderire in tempi strettissimi.

A tutto ciò si aggiungano gli impegni sul fronte ambientale e delle bonifiche per il quale il Comune

è chiamato ad avere un ruolo determinante a supporto dell'opera del Commissario Governativo.

Ma tutto ciò è possibile se la macchina politico-amministrativa è adeguatamente strutturata rispetto

ai compiti cui è chiamata. A tale proposito non possiamo non rilevare come importantissimi e

strategici settori dell'Amministrazione siano in una situazione di criticità tale da comprometterne

addirittura la semplice operatività quotidiana.

Oltre alla perdurata assenza, da ormai cinque mesi, di un Assessore delegato alla pianificazione

urbanistica e all'edilità, settore assolutamente determinante per lo sviluppo del territorio e che ci

vede sensibilmente coinvolti come professionisti

del settore oltre che come portatori di interessi collettivi, tutti i settori tecnici dell'Amministrazione

stanno soffrendo una fortissima contrazione delle proprie risorse umane. Lo stesso accade per la

mancanza di figure dirigenziali in numero sufficiente a poter coprire ogni ambito

dell'Amministrazione. Assistiamo, pertanto, a dirigenti già in servizio che, magari con

specializzazioni non tecniche, sono chiamati ad occuparsi, anche se per periodi limitati, di settori

specificatamente tecnici, accollandosi così responsabilità e impegni oltre modo e rischiando così di

rallentare l'intera macchina amministrativa comunale. Urge pertanto che si affronti con

determinazione la questione della pianta organica del Comune di Taranto, ferma da troppi anni e

decisamente sottodimensionata per il carico di impegni a cui la città è chiamata e si proceda con

celerità alla soluzione di tali problemi che come cittadini e professionisti viviamo tutti

quotidianamente sulle nostre spalle.

Una ultima questione riguarda gli aspetti legati alla pianificazione di questa città. Dopo aver

convissuto con uno strumento urbanistico generale per oltre quaranta anni, ormai vecchio e

inadeguato, siamo in attesa di conoscere quali saranno le linee di indirizzo delle politiche

urbanistiche della città, rilevabili dal Documento Programmatico Preliminare al nuovo PUG che

l'Amministrazione Comunale ha avviato circa due anni fa. A tale riguardo, ill.mo sig. Sindaco, ci

preme formalizzarLe una richiesta di chiarimenti circa il Parere che l'Autorità Nazionale

Anticorruzione, a firma del suo presidente Raffaele Cantone, ha formulato in data 24 giugno 2015 e

depositato lo scorso 14 luglio relativamente all'affidamento dell'incarico da parte

dell'Amministrazione comunale all'ing. Dino Borri per la redazione del Documento Programmatico

Preliminare al Piano Urbanistico Generale e per il quale l'ANAC mette in dubbio la legittimità per

questioni attinenti la presunta incompatibilità del professionista con il suo ruolo di docente

universitario a tempo pieno. Vorremmo sapere, ill.mo sig. Sindaco, se tale pronunciamento

dell'Autorità abbia fondamento e se ciò possa mettere totalmente in discussione quanto fatto finora.

Se quanto affermato dall'ANAC dovesse rivelarsi corrispondente al vero, la città di Taranto avrebbe

perso ulteriori due anni e dovrebbe riavviare un processo che, seppure da noi fortemente criticato

nel merito e nel metodo perché povero di occasioni reali di confronto con il territorio e privo finora

di risultati tangibili, ha comunque segnato l'inizio di una fase nuova per la costruzione di un nuovo

futuro della nostra città.

Ill.mo sig. Sindaco, l'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Taranto, nell'auspicare che

possa fornire risposte ai tanti interrogativi e alle tante sollecitazioni che Le sono stati sollevati, Le

rinnova, come sempre è stato, la propria disponibilità a partecipare a tutte le fasi che riguarderanno

il futuro del nostro territorio, mettendo a disposizione le proprie competenze e la propria capacità di

visione. A tale riguardo L'Ordine si farà promotore, insieme ad altri soggetti del mondo

professionale, sociale ed economico della città di una serie di iniziative che tenderanno a

coinvolgere le migliori risorse del territorio in una azione congiunta tesa a formulare proposte di

sviluppo condivise per una città che non può più permettersi di perdere altre occasioni o sprecare

ulteriore tempo. In questo ambito auspicheremmo che l'Amministrazione comunale possa divenire

un interlocutore privilegiato ed un facilitatore di processi.

In attesa di un cortese riscontro, il Consiglio dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di

Taranto La saluta cordialmente e Le augura buon lavoro.

 

 

 

 


Ultima modifica il Martedì, 13 Ottobre 2015 11:42