Al Sindaco di Taranto Dott. Ippazio Stefano
Ill.mo sig.Sindaco,
Taranto sta vivendo, ormai da troppo tempo, un lungo periodo della propria storia recente di
particolare difficoltà e di profonda crisi non solo economica e sociale ma anche di identità. Enormi
sono i problemi che la città è chiamata ad affrontare, difficilissime le sfide con cui la città è
chiamata a confrontarsi.
In questo contesto, come professionisti, oltre che come cittadini, assistiamo però ad una sensibile
difficoltà da parte della Sua Amministrazione a fare fronte con la giusta e opportuna efficacia non
solo a tali importantissimi appuntamenti ma anche alla semplice gestione del quotidiano e tutto ciò
penalizza enormemente lo sforzo che tutti facciamo per contribuire alla costruzione di una città
attiva, operativa e soprattutto vivibile. Senza entrare nel merito di una lunga serie di criticità che
attengono alla tangibile perdita di qualità di vita nella nostra città e a servizi pubblici che non
riescono a soddisfare gli standard minimi e le aspettative dei cittadini, ci preme mettere in evidenza
come alcuni settori della Sua Amministrazione siano in particolare difficoltà da troppo tempo e
senza che ne si veda all'orizzonte una rapida ed efficace soluzione.
Troppe le questioni in campo non risolte e per le quali non intravediamo una forte azione
dell'Amministrazione: la Città vecchia attende risposte urgenti di ripristino della vivibilità
quotidiana che non possono attendere ciò che con il Contratto Istituzionale di Sviluppo il Comune
di Taranto ha richiesto al Governo nazionale. Il Borgo umbertino sta scivolando inesorabilmente
verso una crisi strutturale e di identità mai vista prima. La testimonianza maggiore di ciò è lo stato
di abbandono del Palazzo degli Uffici del quale non conosciamo il suo destino e per il quale, allo
stato attuale, abbiamo difficoltà ad immaginare un suo futuro. Sulla questione aree demaniali
dismesse, il dibattito è fermo ormai da un paio di anni e non ci sembra che il Comune stia
governando un processo di rigenerazione urbana così indispensabile per riqualificare aree
assolutamente strategiche come quelle che la Marina Militare ha ceduto da tempo alla città.
Sulla questione riguardante la riqualificazione delle enormi periferie urbane vorremmo sapere se
l'Amministrazione abbia definito o meno un programma di interventi che possa dare risposte in
termini di nuove risorse a disposizione per interventi strutturali, anche cogliendo le opportunità che
possono nascere dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane
degradate, previsto dal Governo Nazionale a cui il Comune dovrà aderire in tempi strettissimi.
A tutto ciò si aggiungano gli impegni sul fronte ambientale e delle bonifiche per il quale il Comune
è chiamato ad avere un ruolo determinante a supporto dell'opera del Commissario Governativo.
Ma tutto ciò è possibile se la macchina politico-amministrativa è adeguatamente strutturata rispetto
ai compiti cui è chiamata. A tale proposito non possiamo non rilevare come importantissimi e
strategici settori dell'Amministrazione siano in una situazione di criticità tale da comprometterne
addirittura la semplice operatività quotidiana.
Oltre alla perdurata assenza, da ormai cinque mesi, di un Assessore delegato alla pianificazione
urbanistica e all'edilità, settore assolutamente determinante per lo sviluppo del territorio e che ci
vede sensibilmente coinvolti come professionisti
del settore oltre che come portatori di interessi collettivi, tutti i settori tecnici dell'Amministrazione
stanno soffrendo una fortissima contrazione delle proprie risorse umane. Lo stesso accade per la
mancanza di figure dirigenziali in numero sufficiente a poter coprire ogni ambito
dell'Amministrazione. Assistiamo, pertanto, a dirigenti già in servizio che, magari con
specializzazioni non tecniche, sono chiamati ad occuparsi, anche se per periodi limitati, di settori
specificatamente tecnici, accollandosi così responsabilità e impegni oltre modo e rischiando così di
rallentare l'intera macchina amministrativa comunale. Urge pertanto che si affronti con
determinazione la questione della pianta organica del Comune di Taranto, ferma da troppi anni e
decisamente sottodimensionata per il carico di impegni a cui la città è chiamata e si proceda con
celerità alla soluzione di tali problemi che come cittadini e professionisti viviamo tutti
quotidianamente sulle nostre spalle.
Una ultima questione riguarda gli aspetti legati alla pianificazione di questa città. Dopo aver
convissuto con uno strumento urbanistico generale per oltre quaranta anni, ormai vecchio e
inadeguato, siamo in attesa di conoscere quali saranno le linee di indirizzo delle politiche
urbanistiche della città, rilevabili dal Documento Programmatico Preliminare al nuovo PUG che
l'Amministrazione Comunale ha avviato circa due anni fa. A tale riguardo, ill.mo sig. Sindaco, ci
preme formalizzarLe una richiesta di chiarimenti circa il Parere che l'Autorità Nazionale
Anticorruzione, a firma del suo presidente Raffaele Cantone, ha formulato in data 24 giugno 2015 e
depositato lo scorso 14 luglio relativamente all'affidamento dell'incarico da parte
dell'Amministrazione comunale all'ing. Dino Borri per la redazione del Documento Programmatico
Preliminare al Piano Urbanistico Generale e per il quale l'ANAC mette in dubbio la legittimità per
questioni attinenti la presunta incompatibilità del professionista con il suo ruolo di docente
universitario a tempo pieno. Vorremmo sapere, ill.mo sig. Sindaco, se tale pronunciamento
dell'Autorità abbia fondamento e se ciò possa mettere totalmente in discussione quanto fatto finora.
Se quanto affermato dall'ANAC dovesse rivelarsi corrispondente al vero, la città di Taranto avrebbe
perso ulteriori due anni e dovrebbe riavviare un processo che, seppure da noi fortemente criticato
nel merito e nel metodo perché povero di occasioni reali di confronto con il territorio e privo finora
di risultati tangibili, ha comunque segnato l'inizio di una fase nuova per la costruzione di un nuovo
futuro della nostra città.
Ill.mo sig. Sindaco, l'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Taranto, nell'auspicare che
possa fornire risposte ai tanti interrogativi e alle tante sollecitazioni che Le sono stati sollevati, Le
rinnova, come sempre è stato, la propria disponibilità a partecipare a tutte le fasi che riguarderanno
il futuro del nostro territorio, mettendo a disposizione le proprie competenze e la propria capacità di
visione. A tale riguardo L'Ordine si farà promotore, insieme ad altri soggetti del mondo
professionale, sociale ed economico della città di una serie di iniziative che tenderanno a
coinvolgere le migliori risorse del territorio in una azione congiunta tesa a formulare proposte di
sviluppo condivise per una città che non può più permettersi di perdere altre occasioni o sprecare
ulteriore tempo. In questo ambito auspicheremmo che l'Amministrazione comunale possa divenire
un interlocutore privilegiato ed un facilitatore di processi.
In attesa di un cortese riscontro, il Consiglio dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di
Taranto La saluta cordialmente e Le augura buon lavoro.