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Giornale di Taranto - SANITA'/ RIFLETTORI PUNTATI SULLA ZANZARA "CULEX" E SULLA POSSIBILE DIFFUSIONE DEL VIRUS.
Giovedì, 08 Ottobre 2015 06:16

SANITA'/ RIFLETTORI PUNTATI SULLA ZANZARA "CULEX" E SULLA POSSIBILE DIFFUSIONE DEL VIRUS. In evidenza

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FEBBRE DEL NILO, DANIELA DONNO (M5S): AGIRE IN FRETTA PRIMA CHE IL FENOMENO SI PROPAGHI

 

I recenti casi di febbre del Nilo occidentale verificatisi in Italia (30 da giugno), hanno acceso i riflettori su questa malattia trasmessa attraverso una zanzara del tipo culex.

Sul tema, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Daniela Donno, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro della Salute. "Ho chiesto al Ministro Lorenzin se non ritenga di dover intervenire affinché si scongiuri il pericolo di una diffusione del virus in questione, sia nell'uomo che negli animali' dichiara la senatrice del Movimento 5 Stelle.

'Sarebbe, inoltre, opportuno chiarire', incalza Daniela Donno, 'quali siano state, a livello nazionale, le azioni di lotta agli insetti vettori e le operazioni a supporto della valutazione dell’attività di disinfestazione in carico ai Comuni poste in essere dalle Aziende Unità sanitarie locali coinvolte',.

'Infine chiedo se il Ministro intenda promuovere iniziative finalizzate alla protezione, tutela e salvaguardia della salute dei cittadini.' conclude la senatrice pentastellata.

Per la sicurezza e la salute dei cittadini, è necessario agire in fretta prima che il fenomeno si propaghi.

La malattia si manifesta con sintomi influenzali con una durata di 3-5 giorni, febbre leggera, cefalea frontale, mal di gola, mialgia, congiuntivite, dolori gastrointestinali e un esantema dalla forma rubeolica o maculopapulosa, limitato al torace. In circa il 15% dei casi si manifesta una meningite con un referto del liquor non specifico. La malattia porta con sé un’immunità permanente; non è nota un’infezione cronica nell’uomo. La gravità della malattia varia, un’interessamento del sistema nervoso centrale oppure decorsi fatali sono stati osservati raramente. La malattia è naturalmente curabile ma presenta rischi per le persone più deboli. La trasmissione avviene attraverso gli insetti e quindi è importante fare prevenzione contro la loro diffusione. Cogliendo la nota della senatrice Donno lanciamo su queste pagine un appello all'Asssessore regionale alla Sanità- Presidente Emiliano, affinchè si mettano in atto azioni di prevenzione e di tutela della salute.  Del virus recentemente sono stati osservati casi in Francia, Italia e nei Balcani. In Italia sembra si siano già registrati uan trentina di casi causati dalla zanzara culex, colpevole portatore del virus. Una specie di zanzara di cui esistono diverse sottospecie che possono essere distinte tra loro solamente attraverso analisi al microscopio dell'apparato riproduttore. La femmina - leggiamo su Wikipedia - di questa specie punge l'uomo e altri animali a sangue caldo per nutrirsi del sangue che le è indispensabile per la produzione delle uova. Essa è dotata di sensori che le permettono di localizzare le proprie prede captando le emissioni termiche, la CO2 e alcuni odori che esse emettono. In alcune circostanze sembra essere attratta anche dalla luce. Le antenne: quelle delle femmine sono sottili, mentre quelli dei maschi sono piumose. Il corpo: è lungo da 5 a 7 mm; nella femmina l'addome, di colore bruno, si deforma aumentando di dimensioni quando l'insetto si nutre di sangue. Le ali: si estendono leggermente al di fuori dell'addome e sono coperte e bordate di squame. Queste ultime si possono osservare facilmente mettendo la superficie inferiore o superiore di un'ala a contatto con del nastro adesivo trasparente e posizionando tale nastro al posto della pellicola di una diapositivache poi viene osservata utilizzando un proiettore. Questa specie frequenta di preferenza acque piuttosto calde e stagnanti, ma si può trovare anche in ambienti forestali ombrosi, all'interno di pozze e fossi ricchi di foglie morte e anche case umide. La zanzara è presente di solito in estate. La femmina ha bisogno di sangue per produrre una quantità ottimale di uova (fino a circa 200 per ogni deposizione). Se non ne trova a sufficienza può nutrirsi di nettare ma in queste condizioni non riesce a produrre più di una ventina di uova. Le femmine depongono le loro uova sulla superficie di acque stagnanti, anche in volumi molto ridotti di acqua. Tali uova sono raggruppate in strutture a piattaforma dette "a navicella" che somigliano a piccole zattere con i bordi sopraelevati.