La Cittadella della Carità avvia un nuovo passaggio della sua gestione aziendale. Nei mesi scorsi la Diocesi ha sostenuto moralmente la Fondazione perché restasse nella sua identità originaria e affrontasse in autonomia il percorso pesante e non facile del risanamento finanziario e strutturale. "In questo passaggio - si legge in una nota diramata dalla stessa Fondazione - è stato determinante il contributo di Mons. Franco Semeraro e di Mons. Emanuele Tagliente ai quali siamo profondamente graLa Cittadella della Carità avvia un nuovo passaggio della sua gestione aziendale. Nei mesi scorsi la Diocesi ha sostenuto moralmente la Fondazione perché restasse nella sua identità originaria e affrontasse in autonomia il percorso pesante e non facile del risanamento finanziario e strutturale.
"In questo passaggio - si legge in una nota diramata dalla stessa Fondazione - è stato determinante il contributo di Mons. Franco Semeraro e di Mons. Emanuele Tagliente ai quali siamo profondamente grati".
Dopo attenta valutazione è sembrato opportuno affidare alla responsabilità di competenze laicali "il fascio di compiti e impegni riguardanti appunto la gestione aziendale, come d’altro canto era nelle intenzioni del fondatore, Mons. Guglielmo Motolese, che volle distinta la Fondazione Cittadella della Carità, dalla struttura giuridica e amministrativa della Diocesi di Taranto".
Per cui, a Mons. Semeraro e a Mons. Tagliente subentrano il dottor Giuseppe Mele e l’avvocato Giuseppe Misserini.
"Questa scelta - prosegue la nota - mette in evidenza il fatto che non esiste nessuna forma di commistione tra missione pastorale della Diocesi e scelte aziendali e finanziarie della Fondazione. Ovviamente compito della Diocesi resta l’impegno di vigilare perché sia preservata l’identità della Fondazione a servizio delle persone, che le scelte mediche siano in sintonia con l’etica e la visione cristiana della persona umana e che nella Cittadella si viva l’autentico spirito cristiano ed evangelico della carità. Chi si rivolge alla Cittadella - si legge ancora nella nota - sa che essa è una fondazione autonoma nella gestione, radicata nello spirito della missione cristiana voluto dalla Dottrina sociale della Chiesa. Un punto fermo affermato dall'arcivescovo è che nessuno dei dipendenti perda il suo posto di lavoro e che ognuno senta la responsabilità di un servizio attento alle persone e di qualità. In tal senso - conclude la nota - comunichiamo che la Cittadella della Carità ha avviato un percorso che, con l’impegno e la volontà di tutte le parti, condurrà al superamento delle procedure di licenziamento.
Dovere del CdA sarà promuovere, tutelare, incrementare questo patrimonio valoriale costituito dalle persone che in Cittadella operano a tutti i livelli, a favore di quanti vi si rivolgono chiedendo accoglienza e sostegno nelle fragilità".
IL CdA ha, poi, nominato quale presidente il dott. Giuseppe Mele e quale vicepresidente l’avv. Angelo Esposito.