Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - TARANTO/ Una serata con la Fondazione Michelagnoli. di Toni Cappuccio
Martedì, 28 Luglio 2015 07:23

TARANTO/ Una serata con la Fondazione Michelagnoli. di Toni Cappuccio In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

 

La presentazione del libro “La valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale di Taranto”.

 

Una calda serata di metà luglio, in riva al mare con la Fondazione Michelagnoli.

Nell'ospitale Lido degli ufficiali della nostra Marina, tante personalità hanno decantato, con malcelata emozione, la storia dell'Arsenale e degli arsenalotti esaltandone l'orgoglio e l'abilità certosina di veri professionisti-artisti.

Una ricchezza di arte marinaresca che non può e non deve rimanere nell'oblio di cose del passato ma che può e deve diventare il fulcro di una vera e propria scommessa per il rilancio di Taranto.

Taranto e la Marina: un connubio talmente stretto che deve essere fatto conoscere al mondo intero.

Come? Con il progetto di “valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale di Taranto”.

Se ne parlò ampiamente, il 28 marzo scorso, in un grande convegno nella Sala a Tracciare dell'Arsenale. Nella serata sul Lido, il tutto è stato memorizzato in un volume che tutti dovrebbero leggere e studiare, perchè il senso di appartenenza alla propria città si sviluppa conoscendo la sua storia. Una storia tanto ricca e spesso misconosciuta dai propri cittadini. Una storia da riscoprire!!!

Una storia scritta a tante mani. All'Ammiraglio Fabio Caffio, presidente della benemerita Fondazione, spetta il compito di farci conoscere il ruolo della stessa per la cultura del mare.

“La Fondazione Michelagnoli è nata nell'ormai lontano 1989, con l'esordio della grande opera “la Marina e Taranto” dedicata al centenario dell'Arsenale Militare. Ventisei anni dopo, ora che la vita dell'Arsenale è ad una svolta, la Fondazione ritorna sui suoi passi per riallacciare il filo della storia navale, industriale ed architettonica del grande “Militar cantiere”. Il futuro del nostro Arsenale è un passato che vive ancora nel presente. La legge 20/2015 varata dal Governo per lo sviluppo ed il risanamento di Taranto ha infatti immaginato per lo Stabilimento un percorso incentrato su due direttrici. Da un lato migliorerà l'efficienza e la produttività delle strutture per il supporto alle Unità della Squadra  navale ed alle navi mercantili e, speriamo, crocieristiche, che a titolo oneroso intendano eseguire lavorazioni in bacini di carenaggio.

Dall'altro si attuerà una valorizzazione in chiave turistico-culturale di officine, macchinari, manufatti non più suscettibili di utilizzazione produttiva. Il nostro è un patrimonio molto ricco.

Va dalle architetture neo-rinascimentali delle officine costruite secondo gli stilemi del cinquecentesco Arsenale di Venezia a quello ottocentesco con cimeli ed immagini delle centinaia di navi da guerra che hanno fatto la storia della Marina, proprio come avviene oggi con la Mostra storico-artigiana, vero embrione e modello per future iniziative del genere.

Lavoreremo in sinergia con gli altri attori del “Contratto Istituzionale di sviluppo per Taranto”.

Potrebbe essere musica per le orecchie dei tarantini (usiamo il condizionale per scaramanzia).

Intanto la bella e calda serata è stata già resa più lieve dalle note musicali di un sestetto ensemble, tutto femminile, di giovanissime concertiste dell'Associazione Giovani Talenti che hanno interpretato soavi melodie.

Con l'ing. Salvatore Mellea, direttore generale della Fondazione Michelagnoli, ci siamo soffermati sullo stato dell'arte di ciò che è e di ciò che potrà avvenire.

“intanto nel libro che presentiamo stasera sono condensate tante emozioni, ricco di immagini e di contenuti. E' il risultato di un gruppo di esperti che lo ha confezionato, in pratica sono gli atti di quell'interessante convegno del 28 marzo scorso nella Sala a Tracciare del nostro Arsenale.

Ritengo che questa pubblicazione sia importante per i tarantini e per tutti coloro che vogliano approfondire una realtà storica di grande prestigio qual è appunto l'Arsenale Militare.

In quel convegno abbiamo gettato le basi di una progettualità condivisa che vogliamo portare decisamente avanti per dare lustro al binomio felice tra la città e la Marina. Tra l'altro ciò significherebbe offrire una svolta ad un tessuto economico e sociale che in questo periodo sta soffrendo di mancanza di prospettive concrete di rilancio e di riscatto culturale ed occupazionale.

Al momento non conosciamo ancora, nei dettagli, i contenuti dei progetti elaborati dal Ministero della Difesa e dal Ministero dei Beni Culturali, perchè questo nostro della valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico dell'Arsenale fa parte di uno più vasto che riguarda la città, cioè il risanamento della città vecchia, la portualità ed altre zone in precario stato sociale.”

Caro Ingegnere, quest'attuale situazione d'incertezza, con la legge già promulgata e pronta ad essere “sfruttata” sembra una contraddizione in termini, visto che i tempi corrono e non bisogna perdere il treno...l'ennesimo?

“Sembra ma fino ad un certo punto! Noi la nostra parte la stiamo facendo con un'idea progettuale già comprensiva di percorsi e contenuti per la  fruizione culturale e turistica dell'Arsenale, salvaguardando ovviamente l'attività  operativa. Ora il progetto deve essere solamente valutato.

L'intera progettualità deve essere condivisa con altre esigenze territoriali ed economiche della città, nel solco dell'idea di Area Vasta, ci auguriamo che gli altri soggetti preposti siano in grado di sveltire le procedure ed i percorsi progettuali concreti, così da renderli, quanto prima, finanziabili con i fondi già disponibili del CIPE .

L'importanza di questa occasione deve riguardare la ricostruzione del patrimonio fondativo della città, la storia della sua economia industriale, la storia della nostra identità. Questa si chiama condivisione. Per quanto ci riguarda, noi vigileremo perchè questa opportunità non venga persa ma anche che il progetto di valorizzazione non venga realizzato in maniera incompleta.

Intendo dire che a Taranto si può realizzare un “turismo della difesa”, in cui l'Arsenale, il Castello Aragonese e la stazione torpediniere sono i nodi di una rete che si allarga sempre di più per comprendere altre ipotesi di valorizzazione del ricco patrimonio cittadino.”

Speriamo! Ci sembra di sentire il coro di chi aspetta che qualcosa si possa muovere, finalmente!

Il sottoscritto, però, si permette di prendere le distanze da questa sorta di fatalismo negativo che ha sempre frenato, unitamente ad “appetiti poco chiari”, il positivo rilancio dell'economia sociale della città. Ci conforta ora che a “tirare il carro” di questa grande opportunità di riscatto alternativo al “moloch” siderurgico, ci sia un'Istituzione che è abituata al pragmatismo per sua natura.

Pragmatismo che, nell'occasione, è stato ben rappresentato dall'Ammiraglio Ugazzi.

“Sin all'indomani del convegno di marzo, noi ci siamo dotati di un comitato scientifico per studiare bene le procedure e le modalità esecutive della fruizione dell'Arsenale dal punto di vista turistico-culturale, secondo lo studio elaborato dall'Ammiraglio Fabio Ricciardelli, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Michelagnoli.

 L'opportunità che ci viene offerta dalla legge 20/2015 è troppo importante per noi e per l'intera città perchè essa non venga colta nella sua interezza propositiva di rilancio.

Se vogliamo allargare i confini, l'occasione è propizia anche per l'Autorità Portuale di Taranto, per l'utilizzazione della Stazione Torpediniere.

Tanto per essere operativi, noi ci riuniamo ogni lunedì per fare il punto della situazione “in itinere” in costante collegamento con il Nucleo Tecnico Operativo Centrale insediato a Roma per valutare le proposte progettuali ed i relativi progetti esecutivi. Insomma si tratta di andare di fretta perchè ciò che s'ha da fare probabilmente lo conosciamo da anni ma “come farlo”, forse, non tutti lo individuano in buona condivisione. Ciò vanificherebbe un'occasione storica.

A quanti dicono che ci sono i soldi, dico che ci saranno solo se i progetti saranno seri e fattibili.

Si parla di “Contratto istituzionale per l'area di Taranto”, in cui far confluire i progetti di risanamento della città vecchia, delle bonifiche, del porto e quelli turistico-culturali, tra cui il nostro della valorizzazione a questo scopo dell'Arsenale Militare.”

“Alea iacta est”, il dado è tratto, dunque! Speriamo solo che il Tavolo non si allarghi un po' troppo!!

Toni Cappuccio