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Giornale di Taranto - AMBIENTE SVENDUTO- Caso Ilva, domani il giorno del giudizio
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Domenica, 19 Luglio 2015 15:04

AMBIENTE SVENDUTO- Caso Ilva, domani il giorno del giudizio In evidenza

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L'attesa è finita. Se non ci saranno imprevisti ed il programma di massima sarà rispettato, domani la vicenda giudiziaria “Ambiente svenduto”, quella che tre anni fa mise pesantemente sotto accusa la gestione produttiva dell'Ilva, farà registrare i suoi primi verdetti. All'interno dell'aula allestita nella palestra della Caserma dei Vigili del Fuoco fra 24 ore il clima sarà rovente e non solo per le previsioni meteo che promettono temperature vicine ai 40 gradi. Per tutti coloro che sono finiti nel mirino della magistratura per una miriade di reati il giorno del giudizio è arrivato e le premesse (stando alle richieste dell'accusa) non sembrano delle più incoraggianti. Ad apporre il primo sigillo su una storia processuale che si è sviluppata anche al di fuori del suo contesto naturale (vedi i decreti del Governo) sarà il gup dott.ssa Vilma Gilli. Spetterà a questo magistrato decidere chi dovrà andare a difendersi dinanzi ad un altro organo giudicante e chi sarà responsabile delle imputazioni mosse dalla Procura. Per ricapitolare, a rischiare il processo sono in tutto 47 soggetti (44 persone fisiche e tre società), mentre in cinque (gli unici che hanno optato per riti alternativi) saranno destinatari della sentenza che definirà le loro posizioni senza attendere gli esiti di un dibattimento.

Estremamente variegate sono le accuse ipotizzate dal pool di p.m. che si è occupato dell'inchiesta (il procuratore dott. Sebastio, il suo aggiunto dott. Argentino ed i sostituti dott.ssa Cannarile, dott. Buccoliero, dott. Epifani e dott. Graziano). Si va dall'associazione a delinquere, che è stata riservata ad una decina di inquisiti, al disastro ambientale; dalla corruzione all'omissione dolosa di cautele contro gli infortuni; dall'avvelenamento di sostanze alimentari al favoreggiamento. I reati sono stati messi nero su bianco dagli inquirenti al termine di indagini durate circa tre anni e mezzo. Indagini caratterizzate da colpi di scena come il sequestro di una parte degli impianti del colosso siderurgico o come le clamorose misure cautelari che videro destinatari fra gli altri Emilio Riva (deceduto oltre un anno fa), suo figlio Fabio (che dopo una lunga permanenza in Inghilterra è stato estradato in Italia ed arrestato lo scorso 5 giugno), suo figlio Nicola e l'ex addetto alle pubbliche relazioni dell'Ilva, Girolamo Archinà. Ma non basta. A rendere ancor più eclatante l'inchiesta ci hanno pensato i coinvolgimenti di uomini politici come l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e l'ex presidente della provincia ionica Gianni Florido o come manager della stessa Ilva, professionisti e funzionari dell'Arpa.

Nel corso della lunga udienza preliminare l'accusa non ha mancato di evidenziare gli elementi che proverebbero le responsabilità degli imputati; dal canto suo, il collegio difensivo le ha tentate tutte per scardinare l'assunto accusatorio cercando anche (senza riuscirvi) di far spostare il procedimento in un'altra sede sollevando questioni di incompatibilità ambientale. Ma tutto questo adesso appartiene al passato. Da domani ciò che conterà sarà solo il verdetto del gup.

Riportiamo di seguito i nomi di coloro che rischiano il processo:

RIVA Nicola (associazione a delinquere, disastro ambientale, omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, avvelenamento di sostanze alimentari, danneggiamento, deturpamento di cose altrui, getto pericoloso di cose); RIVA Fabio Arturo (associazione a delinquere, disastro ambientale, omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, avvelenamento di sostanze alimentari, danneggiamento, deturpamento di cose altrui, getto pericoloso di cose, corruzione, falso); CAPOGROSSO Luigi (associazione a delinquere, disastro ambientale, omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, avvelenamento di sostanze alimentari, danneggiamento, deturpamento di cose altrui, getto pericoloso di cose, falso, concorso in concussione); ANDELMI Marco; CAVALLO Angelo; DIMAGGIO Ivan; DE FELICE Salvatore; D’ALO’ Salvatore; ARCHINA’ Girolamo (associazione a delinquere, corruzione, disastro ambientale, concorso in concussione, avvelenamento di sostanze alimentari, falso); PERLI Francesco (associazione a delinquere, concorso in concussione); FERRANTE Bruno; BUFFO Adolfo; COLUCCI Antonio; GIOVINAZZI Cosimo; DINOI Giuseppe; RAFFAELLI Giovanni; PALMISANO Sergio; DI MASTROMATTEO Vincenzo; LEGNANI Lanfranco; CERIANI Alfredo; REBAIOLI Giovanni; PASTORINO Agostino; BESSONE Enrico; CASARTELLI Giuseppe; CORTI Cesare; FLORIDO, Giovanni (concorso in concussione consumata e tentata); CONSERVA Michele (concorso in concussione consumata e tentata); SPECCHIA Vincenzo (concorso in tentata concussione); LIBERTI Lorenzo (corruzione, concorso in disastro ambientale e avvelenamento di sostanze alimentari, falso); VESTE Angelo (favoreggiamento personale); DE MICHELE Cataldo; VENDOLA Nicola (concorso in concussione); STEFANO Ippazio (abuso in atti d'ufficio); PENTASSUGLIA Donato (favoreggiamento personale); ANTONICELLI Antonello (favoreggiamento personale); MANNA Francesco; FRATOIANNI Nicola (favoreggiamento personale); PELLEGRINO Davide Filippo (favoreggiamento personale); BLONDA Massimo (favoreggiamento personale); ASSENNATO Giorgio (favoreggiamento personale); PELAGGI Luigi; TICALI Dario; ROMEO Caterina Vittoria; PALMISANO Pierfrancesco; ILVA S.p.A.; RIVA FIRE S.p.a. - corrente in Milano al Viale Certosa n. 249; RIVA FORNI ELETTRICI S.p.a.

Di seguito i nomi degli imputati che hanno scelto il rito abbreviato :

NICASTRO Lorenzo (favoreggiamento personale); BARDARO Giovanni; PERR1NI Donato; GERARDO Marco (favoreggiamento personale); PRIMERANO Roberto ( concorso in disastro ambientale e avvelenamento di sostanze alimentari, falso).