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Giornale di Taranto - ILVA - Morte di Alessandro Morricella, il cordoglio dei sindacati
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Venerdì, 12 Giugno 2015 17:35

ILVA - Morte di Alessandro Morricella, il cordoglio dei sindacati In evidenza

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Alessandro Morricella, il 34enne operaio Ilva rimasto ustionato investito da un getto di ghisa fusa fuoriuscito dall'Altoforno 2, non ce l'ha fatta. Il suo cuore ha smesso di battere proprio nel girono in cui Taranto celebrava, all'interno del cimitero di Talsano, la giornata nazionale delle vittime del lavoro con una cerimonia alla quale sono intervenuti in tanti - dai familiari delle vittime, alle istituzioni, alla Chiesa con la messa officiata dall'arcivescovo Filippo Santoro.

Alessandro si è spento nel Policlino di Bari, dove era ricoverato da lunedì scorso quando, mentre era in servizio nell'Afo2, è stato investito, come detto, da un getto di ghisa. L'epilogo dopo un consulto, cui i familairi avevavo sottoposto Alessandro, con un luminare il quale, però, non ha potuto far altro che constatare la drammaticità e la disperazione della situazione dal momento che, a quanto pare, molti organi interni risultavano irrimediabilmente compromessi.

All'interno dello stabilimento la tensione è tornata ad essere altissima con sindacati e operai sul piede di guerra. Come nel settembre di dieci anni fa quando, nel giro di cinque giorni, si registrarono tre incidenti uno dei quali mortali. Come nel caso del 25enne, Luigi Di Leo, rimasto vittima, secondo una icostruzione fornita allora dalle organizzazioni sindacali, nel Deposito bramme 1: Di Leo aveva concluso il suo turno di lavoro e stava attraversando il capannone per recarsi a timbrare per l'uscita, quando si sono scontrati due carri-ponte che trasportavano bramme. Una trave, cadendo da uno dei carri lo ha investito in pieno uccidendolo sul colpo. Nei precedenti erano rimasti feriti altri due operai. Il primo riportò ustioni di secondo e terzo grado all'addome e alle gambe, l'altro rimasse ferito alla gamba destra mentre tagliava un rotolo di lamiera da otto millimetri. E come non dimenticare la morte di Francesco Zaccaria il cui corpo, privo di vita, fu ritrovato dopo giorni e giorni di ricerca sui fondali antistanti il molo all'interno della cabina della gru, sulla quale si trovava, spazzata via come un fuscello dal tornado abbattutosi nella zona di Statte e dell'Ilva il 28 novembre del 2012.

Ma la lista delle morti sul lavoro all'inetrno dell'Ilva è lunga da dipanare. "La speranza", ha detto l'arcivescovo durante l'omelia recitata nella cappella del cimitero di Talsano in oaccasione della Giornata delel vittime sul lavoro e quando ancora il povero Alessandro era in vita, è che "non si ripetano più gravi fatti sul lavoro" sottolineando poi "come continui a fare più notizia il calo di due punti percentuali in Borsa piuttosto che la vita immolata sul posto di lavoro".

Ieri, intanto, era previsto l’arrivo nel siderurgico di un tecnico tedesco incaricato sia di esaminare l’altoforno 2, per chiarire i motivi dell’incidente, sia di assistere l’azienda nell’attuazione delle prescrizioni dello Spesal.

"Vogliamo che sia fatta chiarezza sulla dinamica di questo incidente mortale, affinché non si ripeta mai più", è stato il tempestivo commento di Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl, il quale ha anche sottolineato come tutti i metalmeccanici della Fim Cisl "si stringono attorno alla sua famiglia ed esprimono il più profondo cordoglio".

Più laconico il comunicato sampa diffuso dall'Ilva: "L'azienda, che ha aperto anche un'indagine interna, - si legge - sta collaborando con la magistratura per accertare le cause dell'incidente".

Ad esprimere "il più turbato cordoglio" sono anche i segretari generali della Cisl di Taranto e Brindisi e di Puglia e Basilicata, Daniela Fumarola e Giulio Colecchia. "A nome di tutta la Cisl - scrivono - siamo vicini alla famiglia di Alessandro Morricella, vittima dell’incidente sul lavoro che si è consumato lunedì scorso all’Altoforno 2 dell’Ilva e che oggi ha dato un profondo dolore ai lavoratori del siderurgico. Il verificarsi di tragici incidenti come questo, . aggiungono - ci chiama ad interrogarci nuovamente sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori e sulla cultura della prevenzione che non ha ancora raggiunto un livello di efficacia, consapevolezza e condivisione sufficiente ad evitare dolorosi drammi come quello che ha colpito la famiglia di Alessandro. Bisogna - concludono - intensificare le azioni preventive e quelle di controllo perché ancora una volta, vogliamo ribadirlo, la vita umana non è un fattore della produzione ma un patrimonio e un valore umano insostituibile e non commerciabile".
 

Alla moglie e ai due bimbi di 6 e 2 anni, le condoglianze e l'abbraccio forte della redazione del Giornale di Taranto.com