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Giornale di Taranto - Il Report di Legambiente/ Animali in città: Comune e Asl di Taranto bocciati
Venerdì, 24 Aprile 2015 11:50

Il Report di Legambiente/ Animali in città: Comune e Asl di Taranto bocciati In evidenza

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Di razza o meticci, piccolissimi o enormi, domestici o vaganti, sono tantissimi i cani e i gatti che vivono nel nostro Paese. Moltissimi in famiglia, tanti nelle colonie controllate, decisamente troppi per strada, nei canili o nei rifugi d'emergenza. E se cani e gatti sono le specie animali più diffuse nelle nostre case, sono moltissimi anche i conigli nani e i piccoli roditori, pesci, rettili più o meno innocui, uccelli autoctoni o tropicali. Le nostre città, inoltre, risultano essere sempre più popolate da animali selvatici come il gabbiano reale, storni, cornacchie ma anche volpi e cinghiali, attratti dal cibo disponibile e dalla minore presenza di predatori.
Per conoscere la situazione delle politiche per la gestione e il benessere degli animali in Italia, Legambiente, per il quarto anno consecutivo, ha sottoposto uno specifico questionario a tutte le Amministrazioni dei comuni capoluogo di provincia e alle Aziende sanitarie locali italiane. Le informazioni ricevute sono state raggruppate in macro aree di indagine, quattro per le Amministrazioni comunali e tre per le Aziende sanitarie locali, con successiva attribuzione dei punteggi ottenuti.

Per i Comuni capoluogo le quattro macro aree sono state: 1) Quadro delle regole, rappresentato dai regolamenti comunali e dalle ordinanze sindacali che implementano e/o rafforzano la normativa vigente e/o articolano nuove e vecchie esigenze dei cittadini in ambito comunale; 2) Risorse economiche impegnate e risultati rispetto ad alcuni degli aspetti con maggior ricaduta su cittadini e pubblica amministrazione; 3) Organizzazione delle strutture e dei servizi offerti ai cittadini; 4) Controlli, loro organizzazione ed efficacia.
Ognuna ha contribuito al massimo per 25 punti con un totale di massimo 100 punti,

Per le Aziende sanitarie locali le macro aree sono state: 1) Risorse economiche impegnate e risultati rispetto ad alcuni degli aspetti con maggior ricaduta su cittadini e pubblica amministrazione; 2) Organizzazione delle strutture e dei servizi offerti ai cittadini; 3) Controlli, loro organizzazione ed efficacia. 
Le tre macro aree hanno contribuito per un massimo di 30 punti le prime due, mentre la terza macro area, quella relativa ai controlli, ha contribuito per un massimo di 40 punti, per un totale di massimo 100 punti.

Al punteggio totale così ottenuto da ciascun Ente è stata abbinata una valutazione complessiva della performance realizzata e, a seconda del punteggio raggiunto, queste le risultanti performance assegnate ai singoli Enti:

- assenza di risposta → performance negativa (per mancanza di informazione)
- punteggio da 0 a 9,9 → performance pessima
- punteggio da 10 a 19,9 → performance scarsa
- punteggio da 20 a 29,9 → performance insufficiente
- punteggio da 30 a 39,9 → performance sufficiente
- punteggio da 40 a 49,9 → performance buona
- punteggio da 50 a 69,9 → performance ottima
- punteggio da 70 a 103/100 → performance eccellente

Teoricamente la gran parte dei Comuni e delle Aziende sanitarie dovrebbe essere in condizioni di dare buone se non ottime risposte alle esigenze dei cittadini e dei nostri amici pelosi, piumosi o squamati, invece tra i Comuni raggiungono una performance sufficiente, ossia almeno 30 punti su 100, 30 città sulle 85 che hanno risposto, pari al 35% del campione, mentre hanno una performance buona, ossia almeno 40 punti su 100, solo 3 città (Modena, Ferrara e Verona) su 85, un modesto 3,5%, e infine solo 2 città (Terni e Prato) superano i 50 punti su 100, ossia il 2,5% e quindi hanno una performance ottima.
Tra le Aziende sanitarie raggiungono una performance sufficiente, ossia almeno 30 punti su 100, 22 aziende sanitarie su 74 che hanno risposto, pari al 30% del campione, mentre hanno una performance buona, ossia almeno 40 punti su 100, 13 aziende sanitarie, pari al 17,5% del campione, ed infine solo 1 azienda sanitaria supera i 50 punti su 100, ossia poco più dell'1% del campione, e quindi ha un performance ottima.

Il Comune di Taranto con soli 6,5 punti su 100 ottiene una performance pessima
Questi i dati per macroarea:
• QUADRO DELLE REGOLE 0 punti
• RISORSE/RISULTATI 0 punti
• ORGANIZZAZIONE/SERVIZI 5 punti
• CONTROLLO 1,5 punti

La ASL di Taranto, con 23 punti su 100 ottiene una performance insufficiente
Questi i dati per macroarea:
• RISORSE/RISULTATI 0,5 punti
• ORGANIZZAZIONE/SERVIZI 9,5 punti
• CONTROLLO 13 punti

Il rapporto in versione integrale è disponibile negli allegati

Dall'analisi dei dati ricevuti emergono grandi differenze tra una città e l'altra e tra le aziende sanitarie delle diverse regioni.
La gran parte degli attuali costi è dovuta alla gestione dei cani presso i canili rifugio, strutture indispensabili per il modello attuale, ma oggettivamente fallimentari rispetto ad obiettivi credibili tanto di benessere animale che di contenimento dei costi a carico delle pubbliche amministrazioni.
Altro tema scottante e sul quale è urgente intervenire con controlli e sanzioni è quello dell'anagrafe canina, unica anagrafe animale ad oggi obbligatoria per gli animali in città, di competenza delle Aziende sanitarie locali
I cani vaganti, siano essi padronali o randagi, coincidono con il principale elemento di conflittualità e sofferenza nell'ambito degli animali d'affezione.

Con il IV rapporto nazionale Animali in Città Legambiente vuole dare un contributo alla crescita della corretta gestione dei milioni di amici a quattro zampe e dell'effettivo rispetto del loro benessere.
Bisogna saper passare da una fase pioneristica, dove solo alcune realtà hanno saputo costruire esperienze positive ad una in cui tali esperienze diventino patrimonio diffuso e pratica viva in tutto il Paese. Sebbene la sensibilità sia aumentata negli ultimi anni, c'è infatti ancora moltissimo da fare.
Le Istituzioni, anche a Taranto, potrebbero fare molto per i nostri amici a quattro zampe anche spendendo cifre contenute: in diverse città e Aziende sanitarie questo già avviene grazie a regole chiare e incentivanti unite a controlli efficaci e frequenti.