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Giornale di Taranto - Droga/ Stroncato dai carabinieri traffico di stupefacenti con i Balcani ed epicentro nelle Marche, eseguite 9 ordinanze: un tarantino indicato come autista
Giovedì, 23 Aprile 2015 17:24

Droga/ Stroncato dai carabinieri traffico di stupefacenti con i Balcani ed epicentro nelle Marche, eseguite 9 ordinanze: un tarantino indicato come autista In evidenza

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All'alba di mercoledì nella provincia di Pesaro e Urbino, in Savona, Tortoreto, Taranto e Fasano, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Urbino insieme a quelli dei comandi territorialmente competenti, hanno eseguito 9 ordinanze di custodia cautelare  - 7ordinanze di custodia cautelare in carcere, 2ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari -emesse dal G.I.P. del Tribunale di Urbino Dott. Vito Savino, nei confronti di  soggetti resisi responsabili del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Come si legge nella nota stampa diramata dagli stessi militari, questa operazione rappresenta l’epilogo di una complessa attività di indagine condotta dai militari dell’Aliquota Operativa di questa Compagnia, coordinati dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, dott.ssa Simonetta Catani. 

L’attività svolta ha permesso di smantellare un considerevole traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana realizzato principalmente da un gruppo di soggetti di etnia balcanica i quali, pur non associandosi traloro, ossia non costituendo un vero e proprio sodalizio o cartello, di fatto gestivano il remunerativo mercato dello spaccio nelle zone di Urbania, Cagli, Fossombrone e Fermignano, in virtù del fatto che, avendo conservato saldi i rapporti con la loro terra d’origine e con altri connazionali presenti nel territorio nazionale, risultava per loro molto agevole l’approvvigionamento di stupefacente da immettere poi nei mercati locali.

L’indagine, iniziata nel mese di febbraio 2014 dalla segnalazione di un furtivo passaggio di un “involucro” all’interno di un Bar in Urbania tra un giovane albanese e un ragazzo del posto, ha permesso, affiancando alle classiche attività di pedinamenti e appostamenti altre più sofisticate e tecnologiche, di accertare le responsabilità penali di tutti gli arrestati, riuscendo altresì ad assegnare ad ognuno di essi un ruolo ben definito.

Come si legge nella nota l’attività investigativa ha consentito di identificare:

·           MEROLLI Martin, un 23enne albanese, giocatore nell’Urbania- Calcio, punto di raccordo tra i vari soggetti protagonisti della vicenda. Suo riferimento il cugino CANO Erandi.

·           CANO Erandi, 26 enne albanese, disoccupato, avrebbe gestito una fiorente attività di spaccio in Cagli e si sarebbe avvalso di due distinti canali di approvvigionamento, l’asse Roma-Cagli e quello Cesenatico-Cagli;

·           IZIERI Ali, 25enne macedone, sarebbe stato collaboratore di Merolli, nonché custode della sostanza stupefacente. Avrebbe comunque dimostrato di avere una propria autonomia organizzativa andando ad acquistare cocaina  con BARATTO Giuseppe presso XHAHYSA Bruno.

·           BARATTO Giuseppe, detto il Calvo, 36enne, nato a Taranto, residente a Fermignano, attualmente pescatore, stando agli inquirenti in stretti rapporti di amicizia e frequentazione con Merolli, Olimpio Giovanni e IZIERI Ali. Si sarebbe proposto come autista per i rifornimenti di droga tanto da essere poi già arrestato a Lanciano nel maggio scorso insieme a DOMI Xhevair.

·           DOMI Xhevair, detto Xheva, 24enne albanese, proveniente da Savona e stabilitosi a Cagli. Avrebbe trattato esclusivamente cocaina. Nelle prime fasi operava congiuntamente con CANO, successivamente si approvvigionava in Lombardia e Abruzzo.

·           SPANESHI Murat, 24enne, cittadino albanese, secongo0 gli inquirenti fornitore di rincalzo di DOMI Xhevair.

·           OLIMPIO Giovanni, detto Giovi, 27enne, cittadino italiano, residente a Fermignano, vecchia conoscenza dei militari operanti poiché coinvolto nelle operazioni Piazza Pulita I e II, dapprima apri pista verso XHAHYSA Bruno, ha poi rivelato un altro canale di spaccio sull’asse Fossombrone-Fermignano, infatti, lo stesso si riforniva dal “fossombronese” BAZYUK Mykhaylo.  

·           BAZYUK Mykhaylo, 21enne, cittadino ucraino, già noto alle forze dell'ordine nell'ambito delle indagini su un accoltellamento avvenuto a Fossombrone;

·           XHAHYSA Bruno, 26enne, albanese, residente a Mondavio, avrebbe agito nella bisettrice Monterado-Marotta. Fornitore di IZIERI, BARATTO e OLIMPIO. Il padre fu arrestato dai CC di Saltara per detenzione ai fini di spaccio di 100g di cocaina.

A supporto dell’attività di indagine sono stati effettuati anche numerosi riscontri e recuperi, su acquirenti e fornitori, tra i quali appare opportuno menzionare soprattutto:

·           l’arresto in flagranza di reato di BARATTO Giuseppe e DOMI Xhevair per detenzione ai fini di spaccio di grammi 35 di cocaina, avvenuto il 23.05.2014 a Lanciano, eseguito materialmente, per motivi di opportunità investigativa facilmente intuibili, da personale del NOR CC della Compagnia di Lanciano su indicazione e direzione dell’Aliquota Operativa di Urbino;

·           l’arresto in flagranza di reato di XHAHYSA Arjan (padre di Bruno, denunciato a p.l. nell’odierna indagine) per detenzione ai fini di spaccio di grammi 107 di cocaina, eseguito dai carabinieri della Stazione CC di Saltara;

·           l’arresto in flagranza nel gennaio 2015 di SPANESHI Murat sorpreso con 50 grammi di polvere bianca nascosta nel suo appartamento di Cagli.

Gli spacciatori, che come accertato, avrebbero trattato considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente (chilogrammi per quanto riguarda la Marijuana ed etti per la cocaina), potevano contare su una clientela vasta ed eterogenea che andava dall’imprenditore, all’operaio, dallo studente universitario a ragazzi ancora minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Ingegnosi infine risultavano i cosiddetti “imboschi”, ossia i posti in cui lo stupefacente veniva occultato, come ad esempio l’asciugamani elettrico dei locali, o cavità naturali ricavate all’interno di alberi ecc..

Le investigazioni, hanno consentito di appurare che l’illecita attività, volta a creare un vero e proprio rapporto di fidelizzazione con i tossicodipendenti attraverso la cessione a credito dello stupefacente, con conseguente accumulo di debiti da parte degli stessi acquirenti, sarebbe stata anche da  condotte estorsive e furti.