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Giornale di Taranto - COMMERCIO - Tosap o canone di concessione? Il no di Confcommercio: "Una sola tassa ma per tutti"
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Mercoledì, 11 Marzo 2015 19:05

COMMERCIO - Tosap o canone di concessione? Il no di Confcommercio: "Una sola tassa ma per tutti" In evidenza

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Tosap… Cosap, sono solo due  delle varie  tasse che incombono sulle attività economico- produttive.    Un’obbligazione tributaria la prima, un canone di concessione o di locazione la seconda. Due diversi prelievi, per un’ unica area.  La giurisprudenza distingue e legittima la duplicità del prelievo,  per l’imprenditore resta  invece difficile comprendere che la  doppia tassazione è determinata dalla diversa natura e ratio dei due proventi  e che, perciò,  un dehors di 50 mq,  può arrivare a costargli, tra Tosap e Cosap (o canone di concessione , 5mila e 900 euro all’anno.

E’ quel che accade a Taranto, città dove uno spazio esterno al pubblico esercizio, allestito su area pubblica, viene assoggettato alla tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap, imposta per legge a favore dell’ente pubblico territoriale) e al canone per la concessione dello stesso spazio.

"Naturalmente la doppia cartella esattoriale - sottolinea Confcommercio Taranto - non rappresenta un problema per  tutte quelle attività di somministrazione,e non sono poche, che occupano abusivamente, in modo più o meno stazionario, vari spazi urbani della città. Quanto invece alla maggior parte dei   titolari dei pubblici esercizi,  già arrabbiati per la tolleranza mostrata verso quanti, perché irregolari per vocazione,  non pagano Tarsu, Tosap, e nulla che assomigli ad una cartella esattoriale, questa volta replicano un secco no al canone di concessione".

Intanto per ora  la confusione regna sovrana, perché il Comune di Taranto, non ha ancora deciso che strada prendere. Politicamente da parte della Giunta, consapevole delle grandi difficoltà che investono il comparto locale del commercio,   ci sarebbe un orientamento a mantener fede agli impegni assunti nell’Ordine del giorno del Consiglio comunale del 30 novembre del 2013 al punto 2: “rivisitazione del Regolamento di disciplina dell’occupazione spazi ed aree pubbliche e della pubblicità e relative tariffe da applicarsi già dall’anno 2014” e ad aprire la strada a concrete azioni di sostegno al commercio locale in questa fase di evidente crisi. Sino ad ora  il Comune ha obbligato le nuove attività all’atto di concessione, e ha imposto  a quelle già esistenti il pagamento del canone.

Il tema politicamente controverso e reso ancor più complicato sul piano tecnico dalla mancanza di un regolamento è stato al centro di un nuovo incontro tra Confcommercio e gli assessori alle Attività produttive, Gionatan Scascamacchia, e al Patrimonio, Enzo  Di Gregorio,  ed i dirigenti di area Carmine Pisano e Stefano Lanza.

Il direttore di Confcommercio, Angelo Colella,  ha ricordato come nel 2013  il Consiglio comunale, nel recepire le istanze delle imprese del commercio,  avesse assunto l’impegno a mantenere aperto un tavolo di confronto con le associazioni datoriali "finalizzato a determinare percorsi condivisi per la detassazione nei confronti delle attività già esistenti e delle nuove aperture. Il cumulo Tosap/canone di concessione  va  pertanto  in totale controtendenza rispetto agli impegni assunti,  e  rappresenta un nuovo  drenaggio ai danni dei soliti noti".

La controproposta di Confcommercio è invece quella di recuperare l’evasione per pagare tutti di meno ed in modo equilibrato, accorpando le due tasse in una. "D’altra parte - ricorda Confcommercio - il dott. Eugenio De Carlo, segretario generale del Comune, lo ha dichiarato, mettendolo  nero su bianco, all’indomani della Giunta del 5 marzo scorso: “ Resta ferma la facoltà dell’Ente di sostituire la Tosap con la Cosap e di regolamentarne  l’applicazione,  così come di disciplinare la determinazione dei canoni concessori eventualmente dal valore economico risultante dal provvedimento di autorizzazione o concessione e al vantaggio che l’utente ne ricava”.