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Giornale di Taranto - Pelillo e Tomaselli (Pd): decreto Ilva svolta positiva per Taranto
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Sabato, 21 Febbraio 2015 18:44

Pelillo e Tomaselli (Pd): decreto Ilva svolta positiva per Taranto In evidenza

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La conferenza stampa dei parlamentari Pd La conferenza stampa dei parlamentari Pd

Nei giorni scorsi abbiamo fronteggiato un'emergenza: garantire la continuità produttiva ed occupazionale dell'Ilva e dell'indotto senza la quale sarebbe affondato un intero sistema e non ci sarebbe stato futuro per ventimila operai e centinaia di piccole e medie imprese. Con l'ok del Senato alla conversione del decreto legge 1/2015, è stato compiuto un primo passo in questa direzione, ma il percorso è ancora lungo”.

Con questa premessa l'on. Michele Pelillo ed il sen. Salvatore Tomaselli, due esponenti del Pd pugliese, che più di altri sono impegnati sul fronte Ilva, hanno spiegato i contenuti del provvedimento che lunedì sarà già all'esame delle commissioni della Camera e mercoledì sera approderà in Aula. L'incontro con giornalisti, imprenditori, esponenti del Pd locale, si è svolto nella sala Monfredi della Cittadella delle imprese. “La vicenda Ilva – ha detto l'on. Pelillo è una questione complessa. Il testo approvato è stato notevolmente migliorato rispetto al decreto, sono state aggiunte nove pagine di emendamenti. Certo, è perfettibile perché in questa vicenda ci sono interessi diversi che vanno bilanciati tra loro”.

Il parlamentare ionico ha ricordato che “il presidente Renzi in prima persona ci ha messo la faccia. Ora mi auguro che tutto questo impegno non venga vanificato e produca una svolta vera”. Pelillo sposa il lessico renziano e dice: “se i gufi non prevarranno, siamo ad una svolta positiva per questo territorio che per la quantità di finanziamenti di cui beneficerà, può essere considerato il più grande cantiere dopo l'Expo. Mi auguro che il Parlamento non sia vittima della solita pratica ostruzionistica e che da parte di tutti ci sia rispetto per il disagio di questa comunità”.

Secondo il sen. Tomaselli “questo provvedimento può essere quello della svolta perché è il più complesso e ambizioso finora adottato. Abbiamo scelto la strada più difficile, cioè tenere insieme il futuro di 20mila lavoratori e di un pezzo decisivo dell'industria manifatturiera italiana, il risanamento dello stabilimento, la bonifica e lo sviluppo del territorio tarantino”. Il senatore brindisino ha spiegato che il primo passo è stato quello di garantire la continuità produttiva ed occupazionale dotando l'amministrazione straordinaria della necessaria liquidità finanziaria. “Oggi abbiamo certezza dei 156 milioni del fondo Fintecna, di una nuova linea di credito di 260 milioni garantita dalle banche grazie alle pressioni del Governo. Queste somme saranno utilizzate per pagare gli stipendi e i fornitori”. Sul fronte del risanamento ambientale degli impianti “è certa la disponibilità di 1,2 miliardi dei Riva sequestrati dai magistrati e di altri 700 milioni. Parliamo di quasi 2 miliardi di euro vincolati alla piena attuazione degli interventi previsti dall'Aia che dovrà concludersi entro agosto del 2016. Ulteriori 400 milioni di euro sono destinati all'ammodernamento tecnologico degli impianti”.

In parallelo, hanno aggiunto Pelillo e Tomaselli, abbiamo lavorato per tutelare l'indotto. “Sono state introdotte quattro misure che non erano previste nella prima stesura del decreto. Si tratta della prededucibilitá dei crediti, della sospensione degli oneri tributari per il 2015, della moratoria dei mutui fino al 2017 e dell'accesso ad uno specifico fondo di garanzia con la disponibilità di 35 milioni. Tutti questi interventi sono stati inseriti nel contesto rigidissimo di una procedura concorsuale”.

Nei sei decreti precedenti non era previsto alcuna misura in favore dello sviluppo di Taranto. “Le modifiche al decreto apportate in Senato hanno migliorato anche questo aspetto prevedendo la presenza al Tavolo istituzionale della Camera di commercio di Taranto in qualità di Ente che riassume e sintetizza il partenariato sociale ed economico”, ha sottolineato il sen. Tomaselli, già presidente della Camera di commercio di Brindisi. Unico cruccio, non essere riusciti ad inserire “per una questione procedurale”, la deroga al patto di stabilità per l'aumento dell'organico di Arpa Puglia.

In attesa del voto della Camera dei Deputati, il Governo sta già lavorando alla costituzione della Newco che acquisterà o prenderà in fitto l'Ilva per completare il processo di salvataggio e rilancio.