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Giornale di Taranto - Il PdL attacca la Regione su questione Operatori sanitari destabilizzati alla Asl TA: "Perché, si chiedono, ricorrere in Cassazione contro la Sentenza della Corte d’Appello di Taranto che ha reintegrato un medico?"
Lunedì, 09 Settembre 2013 14:22

Il PdL attacca la Regione su questione Operatori sanitari destabilizzati alla Asl TA: "Perché, si chiedono, ricorrere in Cassazione contro la Sentenza della Corte d’Appello di Taranto che ha reintegrato un medico?" In evidenza

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Il Capo Gruppo PdL alla Regione Ignazio Zullo interviene vicenda degli operatori sanitari stabilizzati in base a principi vendoliani esaltanti la stabilità del lavoro e recepiti nelle leggi di Vendola (L.R. 40/2007) e successivamente destabilizzati a seguito dell’intervento della decisione della Corte Costituzionale n° 42/2011, decisione che statuizioni dell’A.G. adita dagli operatori interessati non può essere applicata retroattivamente al rapporto di lavoro di natura privatistica consolidatosi in epoca antecedente ed in pendenza di consolidamento definitivo del rapporto contrattualizzato tra le parti. Vale a dire che quegli operatori avrebbero dovuto continuare a stare al loro posto nel rapporto di lavoro a tempo indeterminato ormai consolidatosi con le ASL. E, mentre l’ASL Bat molto egregiamente e antesignanamente ritrovava una via virtuosa di conciliazione e di ripristino della stabilità del lavoro dei propri operatori destabilizzati senza oneri per il SSR e quindi per la collettività, l’ASL Bari si inventava una procedura, francamente innovativa, di stabilità condizionata tuttora in essere, l’ASL Taranto proseguiva nel contenzioso fino a giungere oggi alla soccombenza, ritrovandosi non solo a stabilizzare come per l’ASL Bat ma anche a dover risarcire il danno che, se per un ricorrente ammonta a circa 21 mila euro, per tutti i destabilizzati di quella ASL ammonterebbe a oltre 1 milione di euro. Nonostante l’ASL deve fronteggiare l’emergenza-ambientale e sanitaria di Taranto e del suo territorio e ci sia necessità di specialisti e figure professionali ricomprese nei 51 operatori sanitari destabilizzati,la Direzione Generale, per quanto mi risulta, starebbe per ricorrere in Cassazione per contrastare la nota Sentenza della Corte d’Appello di Taranto che ha reintegrato un dirigente medico destabilizzato con l’ovvio intento di ridestabilizzare quel ricorrente reintegrato in servizio senza, come ci si aspettava, operare quelle stesse procedure conciliative per tutti i 51 operatori destabilizzati che comunque servono all’ASL come hanno già fatto le ASL Bat e Bari. Al Presidente Vendola e all’Assessore Gentile formulo, quindi, alcune domande: sostenete davvero la stabilità del lavoro o quelle norme vi servivano solo per fini elettorali? Vi sembra giusto che nella stessa Regione, nell’ASL Bat ci siano operatori di serie A, nell’ASL di Bari operatori di serie B in odore di promozione mentre nell’ASL di Taranto ci debbano essere operatori penalizzati? Ed infine, vi sembra questa la Puglia migliore?”. Il Consigliere regionale del PdL, Pietro Lospinuso rivolge invece un’interrogazione al Presidente della Regione, Nichi Vendola e l’Assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile per conoscere “quali iniziative intenda assumere il Governo regionale per indurre anche la ASL di Taranto ad accedere alla stessa procedura per sanare il contenzioso in corso con i 51 dirigenti medici da essa ‘destabilizzati’”. Lospinuso nel fare presente che “dopo la ASL Bat anche il Policlinico di Bari ha provveduto a sanare, tramite ‘conciliazione’, il contenzioso con i dirigenti medici ospedalieri ‘destabilizzati’ e che la Corte d’Appello di Lecce-Sezione di Taranto ha condannato la Asl di Taranto a reintegrare un dirigente medico, con l’aggravio del pagamento dei danni” chiede al governo regionale “perché non si adotta la stessa procedura per gli altri destabilizzati?”
Ultima modifica il Lunedì, 09 Settembre 2013 15:21