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Giornale di Taranto - PORTO DI TARANTO punto e a capo. di Michele Conte
Sabato, 07 Settembre 2013 09:39

PORTO DI TARANTO punto e a capo. di Michele Conte In evidenza

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Si è avuta finalmente la conferma che i lavori di adeguamento della darsena del Molo Polisettoriale, per come incardinati nell’accordo per lo sviluppo…del 26 aprile 2012 non potranno essere terminati entro i 24 mesi stabiliti anche perché non risultano nemmeno ancora appaltati. Lo ha confermato nel corso della chiacchierata pubblica tenutasi il 4 u.s. nell’ambito del ciclo di conferenze dal titolo : “NON C’E’ DEMOCRAZIA SENZA VERITA’ (itinerari, anche economici, di speranza) organizzate dall’associazione “La Città che vogliamo”, Il Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto nonchè Commissario Straordinario alle opere di infrastrutturazione del Porto ritenute indispensabili per ricondurre il Porto all’agibilità precedente lo spostamento (2011), al Pireo, delle linee di Evergreen che scalavano (2001-2011) il terminal contenitori tarantino realizzato alla fine degli anni novanta ed avviato agli inizi degli anni 2000, con un record di oltre 850 mila contenitori lavorati nell’anno 2006 ridottisi gradatamente fino a poco più di 250.000 nel 2012 . i lavori di adeguamento, per come incardinati nell’ Accordo per lo sviluppo… del 26 aprile 2012. Questo slittamento sicuramente comporterà, come primo effetto, la scadenza del primo biennio di cassa integrazione per i lavoratori di TCT e determinerà disagi ai lavoratori e nuovi impegni alle parti sociali per garantire sostegno all’occupazione. Il Presidente dell’A.P. nell’affermare che i lavori non potranno essere completati nei 24 mesi, inopinatamente previsti ad aprile 2012 ( chi possiede minimi rudimenti di lavori pubblici ha avuto chiaro, da subito, che il termine dei lavori non poteva minimamente coincidere con i tempi ipotizzati anche per chi avesse avuto capacità prodigiose!) , ha anche però assicurato che il termine previsto nell’Accordo… non è un termine perentorio , ma è un termine ordinatorio … che potrà quindi coincidere con le date indicate in apposito cronoprogramma da redigere congiuntamente da Autorità Portuale, TCT SpA ( Hutchinson + Evergreen + azionista di minoranza) e Sogesid SpA. I Ministeri e gli altri Enti pubblici si sono defilati o hanno dato ampio mandato ai tre soggetti per risolvere il problema dei tempi? Non resta a questo punto che sperare che TCT nelle sue componenti societarie accetti e concordi un altro termine (perentorio o ordinatorio che sia) per dare finalmente certezza ai lavoratori e al territorio. Dobbiamo sperare che Evergreen (parte sostanziale del pacchetto societario di Tct, perché detiene nelle sue mani il traffico e le merci) non abbia trovato nel Porto del Pireo migliori rese nelle attività di imbarco e sbarco, economie di scala nelle attività generali, di stoccaggio, di esecuzione delle operazioni doganali, convenienze di vicinanza ai territori di distribuzione delle merci trasportate e di quanto altro possa determinare la convenienza di un vettore a scalare un porto situato in una regione geografica piuttosto che in altra e in generale una migliore funzionalità della gestione portuale in generale. Però si evidenzia un’altra criticità dell’accordo: al titolo PIANO DI INTERVENTI si legge: al punto a. ” intervento di messa in sicurezza e bonifica della falda in area ex Yard Belleli, funzionali alla realizzazione della cassa di colmata c.d. “Ampliamento del V Sporgente”;… e poi ancora …”Con riferimento all’intervento, indicato al punto a., l’avvio dei lavori del MISP dell’ex area Yard Belleli risulta PROPEDEUTICO alle attività oggetto del presente protocollo, in quanto l’insieme delle operatività progettuali che concorrono, a diverso peso, alla definizione del presente Accordo risultano interconnesse alla realizzazione di tali opere. Per cui, quando ci si accinge a definire il cronoprogramma delle attività di reciproco impegno per la soluzione della crisi, a che punto è la bonifica della falda dello Yard Belleli o quantomeno la sua messa in sicurezza? Se non si mette in sicurezza la falda dello Yard Belleli non si può realizzare la cassa di colmata , non si possono fare i dragaggi e se non si possono fare i dragaggi è INUTILE procedere al rinforzo della banchina del molo polisettoriale, sarebbero oltre ottanta milioni di euro pubblici spesi inutilmente! Nel caso della non soluzione della messa in sicurezza della falda dello Yard Belleli si dovrebbe pensare che la stessa progettazione della cassa di colmata possa essere messa in dubbio.