"In un’intervista rilasciata al giornale online ( greenews, http://www.greenews.info/
Angelo Bonelli, coportavoce nazioonale dei Verdi e consigliere comunale a Taranto, proprio non ci sta. L'intervista rilasciata dall'assessore comunale Baio l'hanno fatto sobbalzare sulla sedia. In particolare, a fargli prendere carta e penna, è stato il fatto che, secondo le dichiarazioni rilasciate da Baio, Taranto "debba continuare a convivere con il polo siderurgico nonostante la valutazione di danno sanitario della regione Puglia parli di un rischio tumore per 12.500 persone con tutte le prescrizioni Aia applicate e il dato diventa 25.000 in caso di non applicazione delle prescrizioni Aia come purtroppo è la situazione ad oggi".
Ma quello che sconvolge di più il coportavoce nazionale dei Verdi è che "l’assessore Baio afferma che quello che si può fare oggi è l’applicazione di alcune prescrizioni Aia. L’obiettivo del comune è quello di avere un inquinamento controllato, si ha detto propiò cosi un’inquinamento controllato. Cari tarantini da oggi c’è l’inquinamento controllato dell’assessore all’ambiente Baio. Possiamo stare tutti tranquilli che la dose di metalli, pesanti,diossine ecc sarà controllata. Poi aggiunge che azzerare l’inquinamento non si può. Quindi per Baio bisogna convivere con l’inquinamento. Questo è il comune di Taranto, un’amministrazione che con l’Aia del 2011, che il direttore dell’Arpa Puglia Assennato ha definito licenza di uccidere, ha rinunciato a presentare proprie osservazioni. E che con quella del 2012 ha presentato l’osservazione della pulizia delle strade, ad oggi nemmeno attuata. Di progetti di conversione, per portare lavoro pulito, - aggiunge Bonelli - non se ne parla come ad esempio accaduto a Bilbao. Io non aggiungo altro , il resto lo valutino i cittadini".
Intanto, domani, venerdì 14, alle ore 15 nella saletta della libreria Ubik (via Di Palma), Bonelli, "dopo infiniti decreti legge Salva Ilva, ben sei", proporrà all'attenzione del governo nazionale e della popolazione tarantina e italiana "il Decreto legge Salva Taranto. Sono norme - aggiunge Bonelli - che se attuate possono aprire la porta del cambiamento economico e industriale a Taranto come accaduto in altre città d'Europa che hanno vissuto drammi sociali e ambientai analoghi al capoluogo jonico. La città di Taranto - conclude Bonelli - ha bisogno di un'urgente svolta che ponga fine al disastro ambientale,al dramma sanitario e dia certezze economiche e lavorative a partire anche dai lavoratori Ilva. Ma la strategia del commissario di governo Ilva e del governo stesso sta portando la città di Taranto verso un precipizio".