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Giornale di Taranto - TARANTO/Tempa Rossa: saldo finale delle emissioni di VOC della raffineria di 28 t/anno in meno rispetto all’ante operam, grazie all’abbattimento nel complesso di 64 t/anno
Martedì, 28 Ottobre 2014 05:54

TARANTO/Tempa Rossa: saldo finale delle emissioni di VOC della raffineria di 28 t/anno in meno rispetto all’ante operam, grazie all’abbattimento nel complesso di 64 t/anno In evidenza

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Nota a seguito dell’audizione presso la V Commissione Consiliare della Regione Puglia il giorno giovedì 23

ottobre 2014

La JV Tempa Rossa ha voluto illustrare, tramite l’audizione in V Commissione Consiliare del giorno 23

ottobre 2014, la sua posizione in merito agli ultimi provvedimenti delle autorità Regionali sulla base di una

nota dell’ARPA Puglia sul Progetto Tempa Rossa datata 24 settembre 2014.

Il Progetto Tempa Rossa, inserito nella Legge Obiettivo del 2001 e approvato dal Comitato Interministeriale

per la Programmazione Economica (CIPE) nel Marzo del 2012, è totalmente finanziato con capitali privati dai

tre partners della Joint Venture, contitolari della Concessione Gorgoglione in cui si trova il giacimento

Tempa Rossa: Total E&P Italia, Shell Italia E&P e Mitsui E&P Italia. Per la realizzazione del Progetto, a fronte

di una stima di costo globale di un miliardo e seicento milioni di Euro, ad oggi ne sono stati spesi oltre

cinquecento milioni.

La parte riguardante la Raffineria di Taranto (di proprietà ed operata da Eni) rappresenta un progetto

ecosostenibile che ha già ottenuto autorizzazioni fondamentali quali il Decreto di Compatibilità Ambientale

VIAAIA del 27/10/2011 e il Nulla Osta di Fattibilità rilasciato dal CTR Puglia in data 17 APR 2013.

L’investimento del progetto Tempa Rossa presso la Raffineria di Taranto ha un valore di circa 300 milioni di

Euro. I lavori dureranno all’incirca due anni e prevedono l’intervento di circa 50 imprese; circa 300 posti di

lavoro saranno creati per realizzare tali attività.

Con delibera N.1942 del 6/10/2014, la Giunta della Regione Puglia ha richiesto al Ministero dell’Ambiente il

riesame della VIAAIA relativa al Progetto Tempa Rossa, sulla base di un parere espresso dall’ARPA in data

24/09/2014 su richiesta dalla stessa Regione.

La JV Tempa Rossa ritiene che la VIAAIA ottenuta nel 2011, non debba essere riesaminata e che le criticità

evidenziate dall’ARPA Puglia ad anni di distanza non siano fondate, tra l’altro, per le seguenti ragioni:

Non vi è nessun aumento del quadro emissivo della Raffineria in conseguenza del progetto TR.

Infatti, una delle prescrizioni VIAAIA vincola la costruzione e l’esercizio del futuro impianto alla

totale compensazione del potenziale incremento di emissioni, assicurando nei fatti il mantenimento

inalterato dell’assetto emissivo rispetto all’ante operam (rif. Art.1, comma 2 del Decreto VIA/AIA del

27/10/2011).

In merito al potenziale incremento del traffico navale connesso al progetto Tempa Rossa, si prevede

un numero massimo di 90 navi/anno e, considerato il quasi dimezzamento del traffico navale negli

ultimi 5 anni (il 19% solo nell’ultimo anno), il lieve incremento legato al progetto Tempa Rossa

costituirebbe piuttosto un parziale recupero dell’operatività del porto.

Relativamente alle considerazioni critiche sul Nulla Osta di Fattibilità, la JV Tempa Rossa ha

desiderato sottolineare che, tra i vari componenti del Comitato Tecnico Regionale, siano presenti

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(secondo quanto previsto all’art.19 “Composizione e funzionamento del Comitato Tecnico Regionale

e Interregionale” del D.Lgs.334/99 e s.m.i.), dei rappresentanti della stessa ARPA, circostanza che

dimostra la a conoscenza e la condivisione del provvedimento definitivo rilasciato dal Comitato.

Inoltre, nell'ambito del Rapporto Preliminare di Sicurezza per la Fase Nulla Osta di Fattibilità redatto

per il "Progetto Tempa Rossa" è stata sviluppata l'analisi dei possibili effetti domino. Il risultato di

queste analisi ha dimostrato che le installazioni di Tempa Rossa non determinano possibili effetti

domino e che gli scenari incidentali non causino alcun effetto al di fuori della Raffineria.

Sulla base di una serie di elementi quali quelli sopra citati, considerate l’insufficienza e l’imprecisione degli

argomenti proposti nella relazione dell’ARPA del 24 settembre, la JV Tempa Rossa ritiene che il riesame della

VIAAIA sia completamente ingiustificato e gravemente pregiudizievole per il progetto stesso, non solo a

Taranto ma nella sua globalità.

In occasione dell’audizione sono stati inoltre forniti ulteriori chiarimenti in merito alla questione delle

emissioni provenienti dal Progetto Tempa Rossa: così come comunicato ufficialmente al Ministero

dell’Ambiente interlocutore istituzionale in materia di VIA – una serie di innovativi interventi di carattere

tecnologicogestionale permetterà non solo la totale compensazione delle emissioni del Progetto

(corrispondenti a 36 t/anno) ma comporterà addirittura un saldo finale delle emissioni di VOC della raffineria

di 28 t/anno in meno rispetto all’ante operam, grazie all’abbattimento nel complesso di 64 t/anno.

Si è ribadita infine la completa apertura e volontà al dialogo con le istituzioni e con la cittadinanza, in

particolare tramite la partecipazione ed il contributo ai tavoli di lavoro che le Autorità vorranno organizzare in

merito alle procedure di VIS (Valutazione d'Impatto sulla Salute), all’eventuale riesame degli studi sull’effetto

domino già realizzati nell’ambito del CTR, ed alle compensazioni previste ex legge Marzano.

SPECIFICAZIONE TECNICA PER RECUPERO DEI VOC

Nella raffineria di Taranto verranno più che compensate le 36 ton/anno di emissioni

di VOC (Volatile Organic Compounds) previste nel progetto iniziale per lo stoccaggio

e la caricazione di Tempa Rossa. La compensazione è prevista da una delle severe

prescrizioni imposte dalla VIAAIA del 27 ottobre 2011.

In effetti si riuscirà ad andare anche oltre a quanto richiesto e saranno ben 64 le

tonnellate di VOC che ogni anno verranno recuperate al di là del progetto originario,

in particolare grazie alle innovative tecnologie per il recupero di vapori di

idrocarburi applicate alla caricazione delle navi petroliere.

I vapori presenti nell'aria contenuta nei serbatoi vuoti delle navi all'arrivo nel

porto, vengono espulsi da tali serbatoi insieme all'aria che li comprende quando

viene immesso il grezzo liquido. Grazie ad un sistema ermetico a ciclo chiuso l'aria

contenente i vapori viene captata e convogliata verso un impianto di recupero della

frazione dei vapori.

Nel caso del progetto Tempa Rossa l'impianto di recupero sarà a doppio stadio.

Ciò significa che oltre ad un primo stadio "tradizionale" funzionante sulla base

dell'adsorbimento selettivo su carboni attivi della frazione di vapori contenuta

nell'aria, c'è un secondo stadio, innovativo, che permette di eliminare mediante

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combustione controllata a fiamma circoscritta la parte più leggera e

quantitativamente molto piccola dei vapori, non assorbita dai carboni attivi.

Tale frazione residua, costituita da idrocarburi leggeri che stanno nella fascia

compresa tra il metano ed il GPL (i prodotti che usiamo normalmente per cuocere i

cibi sui nostri fornelli di casa) viene praticamente tutta trasformata in anidride

carbonica ed acqua, composti che di trovano naturalmente nell'aria che respiriamo.

Basato su principi semplici ma sulle tecnologie più avanzate questo sistema di

recupero dei vapori di idrocarburi permetterà di abbattere drasticamente le emissioni

del progetto Tempa Rossa ed anche una parte di quelle del resto della raffineria.