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Giornale di Taranto - LAVORO - Sistema imprenditoriale ionico a rischio, Confindustria scrive al sindaco Stefàno
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Lunedì, 27 Ottobre 2014 18:53

LAVORO - Sistema imprenditoriale ionico a rischio, Confindustria scrive al sindaco Stefàno In evidenza

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La sede di Confindustria Taranto La sede di Confindustria Taranto

Appalti publici: il sistema imprenditoriale jonico rischia seriamente di essere tagliato fuori dal mercato a causa di una politica amministrativa comunale che sembra non tener conto, malgrado le pur reiterate sollecitazioni di Confindustria, delle specificità della composita e qualificata platea delle imprese del territorio, alle quali vengono impedite, in tal modo, anche possibili alleanze con realtà imprenditoriali esterne. Gli ultimi procedimenti -  riguardanti una manifestazione di interesse ed un affidamento, riguardanti servizi di pubblico interesse – vanno purtroppo, infatti, proprio nella direzione contraria ad un corretto – e dovuto – coinvolgimento del sistema delle imprese in materia di appalti pubblici, e i  risultati, in termini di risposta ai procedimenti stessi, parlano chiaro: le aziende non si presentano oppure si presentano in pochissime, a conferma delle eccessive restrizioni imposte dai bandi di gara- o comunque degli affidamenti come in questo caso -emanati dalla pubblica amministrazione.  E non parliamo solo del sistema meramente locale: nel caso segnalato al sindaco Stefàno, i requisiti richiesti apparterrebbero, indagini e dati alla mano, solo ad un paio di realtà imprenditoriali nello scenario europeo.

Da qui la lettera aperta di Confindustria Taranto al primo cittadino in cui si chiede, oltre a rivedere, ex novo, l’impianto procedurale dell’affidamento in scadenza, di adottare una politica più rispettosa dei requisiti del sistema imprenditoriale, adottando significativi  -e risolutivi – accorgimenti, sempre entro i canoni e i regolamenti previsti dalla legge.

"Tra le tante questioni di cui certamente si starà occupando, - scrive Confindustria - le vogliamo segnalare le vicende che riguardano due procedimenti, un avviso per manifestazioni di interesse ed un affidamento, messi di recente in campo dalla sua amministrazione. Ci riferiamo alla richiesta di manifestazioni di interesse per l’affidamento del servizio di adeguamento normativo e manutenzione degli impianti degli edifici scolastici, - prosegue Confindustria - una sola disponibilità ci risulta pervenuta, ed a quella per l’affidamento della gestione del servizio di illuminazione pubblica, globale manutenzione, realizzazione di interventi di efficienza e di ammodernamento ed adeguamento normativo degli impianti comunali, in scadenza nelle prossime settimane".

Confindustria fa presente, infatti, che si tratta entrambi di "procedimenti ambiziosi per entità del servizio e innovatività dello schema operativo proposto, il finanziamento tramite terzi, e proprio per questo, al fine di non vanificarne gli esiti, avrebbero meritato attenzioni e cure particolari nelle impostazioni economiche proposte ai concorrenti e nei requisiti di partecipazione agli stessi richiesti. Nelle pubbliche sollecitazioni di investimenti privati, la tenuta e certezza del business plan e la ragionevole adeguatezza dei requisiti di accesso sono condizioni imprescindibili per il buon esito delle operazioni e ci rammarica constatare come, su questo fronte, l’amministrazione continui a procedere per tentativi, evitando confronti e verifiche di fattibilità con chi è portatore di competenze ed esperienze in materia. Se la prima iniziativa non è andata a buon fine, - sottolinea Confindustria - la gara per la pubblica illuminazione rischia di non vedere quell’ampio e naturale confronto concorrenziale che ogni amministrazione auspica per poter meglio scegliersi, tra tanti, il partner economico con il quale legarsi per molti anni ed al quale affidare le sorti di una importante infrastruttura pubblica. Per come è strutturato il bando e considerando le caratteristiche dell’offerta imprenditoriale nel mercato della gestione dei servizi energetici, si rischia a nostro avviso di restringere maniera eccessiva e del tutto immotivata il numero dei potenziali concorrenti. Siamo intervenuti per tempo informando l’amministrazione di tale rischio ed evidenziando alcune delle criticità presenti nel bando sotto il profilo della eccessiva selettività di alcuni requisiti, molto più elevati di quelli richiesti in analoghi affidamenti del servizio di illuminazione pubblica in città ben più grandi di Taranto, e della illogicità di alcune prescrizioni che di fatto impediscono l’attivazione di collaborazioni e sinergie tra le imprese del territorio ed i partner nazionali ed europei qualificati".

Per questi motivi è opinione di Confindustria che se l’aministrazione "come temiamo" si troverà con un numero irrilevante di partecipanti e altrettanto irrilevanti offerte "da cui non risulteranno pienamente conseguibili gli obiettivi pubblici di qualità e convenienza, riteniamo più opportuno non aggiudicare e rivedere conseguentemente l’intera procedura, con nuove impostazioni economiche e nuovi requisiti. Solo la concorrenza garantisce l’interesse pubblico e solo da una competizione ampia e qualificata possono giungere le soluzioni, economiche e progettuali, migliori e più vantaggiose per l’amministrazione e l’intera città. Non possiamo permetterci - conclude Confindustria - di accumulare altre battute di arresto, mettendo a rischio procedimenti che sono occasione di investimento, di riqualificazione ed ammodernamento della nostra dotazione di infrastrutture urbane"