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Giornale di Taranto - LAVORO - I dottori commercialisti ionici sfidano il premier Renzi
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Venerdì, 24 Ottobre 2014 18:05

LAVORO - I dottori commercialisti ionici sfidano il premier Renzi In evidenza

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Cosimo Damiano Latorre, presidente Ordine dottori commercialisti e esperti contabili Cosimo Damiano Latorre, presidente Ordine dottori commercialisti e esperti contabili

"Il lavoro del dottore commercialista è insostituibile". Poche parole per esprimere un concetto ineludibile. Cosimo Damiano Latorre, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e esperti contabili di Taranto, le dichiarazioni del premier Matteo Renzi (“... le partite iva non dovranno più spendere centinaia di euro per il commercialista e risparmieranno complessivamente 800 milioni di euro ...) non riesce a mandarle giù e le giudica  "una provocazione inaccettabile nei confronti dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Per quanto mi riguarda, - aggiunge Latorre - avendo l’onore di essere il presidente dell'Ordine di Taranto, a cui oggi sono iscritti 1045 colleghi commercialisti,  dico che aspetti operativi di particolare rilevanza professionale, come le consulenze profuse nei confronti dei titolari di partita IVA che hanno la  contabilità forfetaria, si prestano a facile “propaganda”, ma il lavoro del dottore Commercialista e dell'esperto contabile, nel contesto delle dinamiche aziendali, ancorchè “de minimis”, è insostituibile".

Insomma, i dottori commercialisti e gli esperti contabili ionici non  ci stanno e a Renzi fanno presente che la loro "non è una categoria protetta attraverso le esclusive perché esercitiamo una attività libero-professionale volontariamente richiesta dal cliente a cui prestiamo assistenza e supporto costante sui numerosi adempimenti e scadenze, sempre più pressanti ed onerose, anche  al  fine di facilitare le decisioni dei Ministeri economici,  a “costo zero” per lo Stato".

e, ancora, "noi commercialisti non siamo una casta, o una lobby, tantomeno un club,  come invece si tenta di far  credere; siamo tutti iscritti all'Albo per l'accesso al quale vi è da completare prima un percorso di studi universitari, poi un tirocinio professionale ed infine l’“esame di stato” che abilita, finalmente,  all'esercizio della professione. Gli iscritti all’Ordine, inoltre, devono, farsi carico della formazione professionale continua  al fine di offrire prestazioni di qualità, a garanzia della  fede pubblica. E' vero - prosegue il presidente Latorre - i sistemi ordinistici italiani vanno modificati ed armonizzati in aderenza alle direttive U.E., ai modelli economici, finanziari e tributari innovativi, con la conseguenza che è stata accettata da tutti gli iscritti l’abolizione delle tariffe professionali, la vigilanza esercitata dal ministero della Giustizia, la responsabilità diffusa, il declassamento dell’intero lavoro intellettuale con la collegata minore remunerazione delle prestazioni rese; però, attenzione perché  il lavoro del professionista non è una merce, è invece il risultato dell’esperienza tecnica ed umanistica quotidiana, della conoscenza, dei saperi, che sono gli elementi posti alla base dell’evoluzione della civiltà delle nazioni. Noi siamo convinti che la programmazione economica e finanziaria del Paese dovrebbe passare anche attraverso l’audizione e il coinvolgimento degli Organi di rappresentanza della nostra categoria specialmente nelle  materie giuridico-contabili oggetto della nostra professione".

 Poi c'è il capitolo delle casse di previdenza. "Apprendiamo  - scrive Latorre - che il Governo vuole mettere mano, attraverso la tassazione delle rendite finanziare, anche alle nostre casse di previdenza che, a differenza di quello che si vuol far credere, non sono pubbliche,  e non possono essere utilizzate per altre finalità. Le categorie professionali,  ed i  commercialisti in particolare,  hanno i volumi di affari annui che hanno risentito in più forte misura della recessione in atto,  consapevoli di essere dinanzi a clienti privi  di liquidità, in un periodo di forti ristrettezze che ha determinato estreme difficoltà per il pagamento delle competenze".

Questioni importanti che Latorre evidenzierà al Consiglio nazionale nella prossima assemblea generale degli ordini territoriali programmata  a Roma per il prossimo 29 e 30 ottobre.