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Giornale di Taranto - Per la consigliera regionale del Pd Anna Rita Lemma “il Governo torni a credere nella scuola pubblica”
Mercoledì, 04 Settembre 2013 17:24

Per la consigliera regionale del Pd Anna Rita Lemma “il Governo torni a credere nella scuola pubblica”

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“Nuovo anno scolastico, stessi temi. Tristemente... sempre gli stessi. Una boccata d’ossigeno, certamente, appare la disponibilità delle risorse ministeriali per l’edilizia scolastica. Occorre, però, che quelle risorse vengano distribuite sul territorio per comprendere quanto riusciranno ad incidere, ovvero a risolvere i problemi di un patrimonio immobiliare spesso obsoleto, comunque inadeguato. Si tratta, comunque, di risorse insufficienti al rilancio della scuola pubblica. L’azione di riforma degli ultimi Governi ha infatti impoverito la scuola italiana: meno docenti; aumento degli alunni per classe; riduzione significativa dei docenti di sostegno; riduzione, se non blocco delle risorse, per l’implementazione dei piani di offerta formativa; riduzione delle risorse degli enti locali per i servizi a sostegno del diritto allo studio (mense e trasporti in primo luogo) anche a causa della riduzione delle entrate comunali e dei trasferimenti statali; infine, sottodimensionamento dei profili amministrativi a fronte di un carico crescente di procedure ed adempimenti complessi. La Regione Puglia, in questi anni, si è mossa in controtendenza. Diritti a Scuola è stato, pur nelle difficoltà procedurali a volte riscontrate negli istituti, l’indicatore più evidente della capacità di investire nell’istruzione. Così come attestato dalle indagini Ocse-Pisa, la Puglia per competenze acquisite viaggia oltre la media nazionale (regioni centrali comprese) e supera di 20 punti la media meridionale. In Puglia, la partecipazione agli studi secondari superiori è maggiore di quella meridionale e supera di 3 punti quella nazionale. Una tendenza, tra l'altro, in crescita. Tutto questo è possibile solo attraverso investimenti costanti: al progetto sono stati destinati circa 26 milioni per il 2012 e 32 milioni per il 2013. Quanto al diritto allo studio, per i piani annuali la somma complessiva di 23.394.187 di euro. Senza dimenticare l’impegno confermato dal Consiglio regionale, lo scorso luglio in sede di bilancio, per l’offerta accademica pugliese (4.3 milioni, di cui 1.8 per la sede di Taranto). Intanto, auspico novità dall’annunciato decreto del ministro Carrozza, comunque tardivo rispetto l’avvio dell’anno scolastico. Così come auspico che il Governo torni a credere nella scuola pubblica e ad investire nella formazione. Infine, per ciò che attiene agli enti locali: occorre maggiore protagonismo. Ad esempio, è fondamentale dotarsi di strumenti di pianificazione delle politiche scolastiche così come, in sostanza, ha fatto il Comune di Taranto quando l’allora Consiglio comunale, nel marzo 2012, ha approvato all’unanimità il regolamento per l’istituzione della Consulta del Diritto allo Studio, uno degli strumenti che andrebbero utilizzati per uscire definitivamente dalla logica dell’emergenza e dalla conseguente estemporaneità delle azioni”