"In queste ultime settimane con piccoli esempi che provengono dal nostro punto di osservazione abbiamo spiegato il perché la riforma dello Statuto dei Lavoratori non ha nulla di strategico e non serve a nulla, anzi il contrario: estende di fatto a tutti un ricatto insopportabile al limite dell’incostituzionalità tra diritti, dignità e lavoro".
Giuseppe Massafra, segretario generale della Cgil di Taranto, chiama a raccolta per il prossimo venerdì l’attivo dei quadri e delegati del suo sindacato e attraverso le sue parole sintetizza una presa di posizione netta nei confronti di quello che in questi giorni sta passando come una riforma del mercato del lavoro e che la Cgil nazionale sintetizza nell’ hashtag #tutogliioincludo (TU TOGLI, IO INCLUDO).
Il sindacato più rappresentativo d’Italia va dunque in controtendenza. Mentre il segno della riforma di Renzi tende a cancellare, la Cgil pensa ad estendere diritti che fino a ieri riguardavano prevalentemente solo i lavoratori delle grandi imprese (al di sopra dei 15 dipendenti). Una platea totale di 9milioni di lavoratori (su 23milioni- ndr) e solo il 3% delle aziende italiane.
"Nell’attivo di venerdì faremo il punto su una situazione che ha del paradossale e che qui a Taranto la crisi ha contribuito a rendere ancora più selvaggia – dice Massafra – perché se l’idea del cambiamento della politica economica di questo paese passa dalle forche caudine del job acts significa che Renzi avrà forse inaugurato qua e là qualche fabbrica “modello” in giro per l’Italia ma non conosce la reale condizione del paese e del nostro mercato del lavoro, costretto ancora a registrare licenziamenti vergognosi e discriminatori in un call center da sottoscala, in una grande fabbrica dell’appalto ILVA, o nelle centinaia di piccole e medie aziende che di fronte alla crisi impongono condizioni di lavoro e retribuzioni da medioevo".
L’ombrello dell’art. 18 dunque anche per la Cgil di Taranto rimane un riparo troppo piccolo per un mercato del lavoro che via via si snatura e si imbarbarisce.
"Sono poche le aziende italiane “interessate” alle tutele dello Statuto – commenta ancora Massafra – ma guarda caso sono le più potenti. Questa riforma è suggerita all’orecchio del Governo da potentati che poi non si fanno scrupoli a delocalizzare dopo aver chiesto incentivi o tutele statali. Noi siamo invece la voce del lavoro sudato, degli operai, degli impiegati, dei braccianti o dei precari che il mercato del lavoro lo riformano ogni giorno chiedendo diritti essenziali, quelli che ancora questa nazione non riconosce a tutti".
Nell’attivo di venerdì la voce di questo mondo farà una sintesi di istanze da portare a Roma il prossimo 25 ottobre nell’ambito della manifestazione indetta dalla CGIL nazionale.
L’incontro degli attivi e delegati della CGIL di Taranto, si svolgerà venerdì 17 ottobre a partire dalle 9.00 nell’aula Magna dell’Istituto Tecnico “Fermi” in C.so Italia 306 a Taranto. All’appuntamento parteciperà anche il componente della Segreteria Nazionale della CGIL, Danilo Barbi.