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Giornale di Taranto - Lettera aperta a mons.Santoro :“rigeneriamo i campetti dell’oratorio della chiesa di San Giuseppe”.
Venerdì, 19 Settembre 2014 17:11

Lettera aperta a mons.Santoro :“rigeneriamo i campetti dell’oratorio della chiesa di San Giuseppe”. In evidenza

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Lettera aperta dell'Associazione Le belle città all’Arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro: “rigeneriamo i campetti dell’oratorio della chiesa di San Giuseppe”

 

 

 

Sua Eccellenza, Arcivescovo di Taranto,

sono Lino De Guido, abito in via San Francesco. Scrivo per mettere in rilievo un problema: lo stato d’abbandono dei campetti dell’oratorio della chiesa di San Giuseppe. La struttura risulta inaccessibile da diverso tempo. L’oratorio è stato, è, e continuerà ad essere, il punto di riferimento per i giovani del quartiere. Intere generazioni di ragazzi e ragazze della Città Vecchia hanno calcato il terreno di giuoco ed hanno condiviso esperienze di crescita umana e formativa. Ancora oggi, quando è aperto, si incontrano all’oratorio, per sfogare la voglia e la passione per il giuoco del calcio e per stare insieme e maturare. La struttura costituisce l’unico punto di riferimento per il giuoco, l’aggregazione e la crescita, nell’Isola. E’ certificato dai fatti che non vi è stato mai intervento pubblico, atto a realizzare spazi protetti e sicuri, volto a garantire il diritto al giuoco. Continuano, certo, ad esserci, per i ragazzini, campetti inventati alla bisogna e posti tra le macerie architettoniche che costellano il quartiere; cionondimeno l’oratorio di San Giuseppe è oasi di socialità da preservare e tutelare per le nuove ed attuali giovani generazioni. La struttura versa oggi in stato di avanzato degrado e non è gestita per soddisfare il bisogno al giuoco. Risulta, di fatto, inaccessibile e la sera d’estate è sempre chiusa. Lo stato di “cedimento organizzativo” è visibile ad occhio nudo. Considerato che la struttura è di proprietà della Curia, chiedo di adoperarsi per porre rimedio, al fine di restituire alle ragazze e ai ragazzi del quartiere, la possibilità di esercitare il diritto al giuoco. Ho ascoltato i ripetuti messaggi pronunciati in più d’una occasione. Ho letto le parole che hanno segnato passaggi importanti per la vita del quartiere, all’indomani dello “sbriciolamento” dovuto alle conseguenze dell’abbandono e dell’insipienza privata. Ho partecipato, lo scorso autunno, all’incontro con le persone del quartiere, per mettere a fuoco i problemi e ricercare le soluzioni. Il richiamo al “popolo di formiche”, l’opera di un grande figlio di Puglia, deve essere motivato da una pioggia di coerenze operose. Ciascuno nel proprio campo. Rigeneriamo i campetti dell’oratorio della chiesa di San Giuseppe.

Lino De Guido. Associazione Le belle città