Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - IL CASO - Antenna a Lama, si muove il sindaco
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

Venerdì, 12 Settembre 2014 19:21

IL CASO - Antenna a Lama, si muove il sindaco In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

Sulla questione dell’installazione di una nuova antenna telefonica nei pressi di via Peonie a Lama, il sindaco non è rimasto fermo ma si è mosso tempestivamente per verificare e valutare l’impatto dell’installazione sulla salute dei cittadini. Dopo aver avuto un incontro nei giorni scorsi con i cittadini della zona che manifestavano il loro dissenso per l’installazione della nuova antenna, il primo cittadino ha scritto alla direzione dell’Arpa.

"La protesta dei cittadini e la richiesta di effettuare un controllo sulle installazione telefoniche - fanno sapere da Palazzo di Città - sono entrambe fondate anche sulla presenza nella zona di abitanti con particolari patologie caratterizzate da forme dei leucemia e di sanguecemia. E fra questi anche una bambina. Il sindaco - conclude la nota - ha fatto ben presente nella sua missiva inviata ad Arpa questa particolare realtà dell’abitato urbano di Lama ed ha chiesto di disporre tutti i controlli necessari per verificare la compatibilità di questi impianti con la presenza di abitazioni".

A lanciare l'allarme era stato, nei giorni scorsi, Vincenzo Marasco, componente del Comitato cittadini, il quale sottolineava che "l'impianto della nuova antenna, la cui concessione è stata rilasciata qualche mese fa, verrà realizzato in un terreno in cui insiste già un'antenna del gestore di telefonia H3g, installata dieci anni fa a soli sei metri di distanza da civili abitazioni. Nell’area di soli cento metri persistono altri 4 impianti simili. Non se ne può più.  I cittadini dell'area residenziale in questione, comprendente via Primule, via Peonie, via Dalie e via Circonvallazione dei fiori, - prosegue Marasco - si stanno mobilitando per opporsi ai soprusi di chi perpetra le ragioni economiche a scapito della salute pubblica. Gli effetti dell'inquinamento elettromagnetico, infatti, la cui reale portata rimane pressoché ignota, potrebbero andare ad aggravare situazioni patologiche già sofferte da alcune famiglie della zona".