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Giornale di Taranto - TARANTO - Arsenale al collasso, l'allarme di Confindustria
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Venerdì, 05 Settembre 2014 19:25

TARANTO - Arsenale al collasso, l'allarme di Confindustria In evidenza

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Confindustria Taranto ritiene urgente la convocazione di un  tavolo di crisi in Prefettura, con il sindaco ed i parlamentari, al fine di richiedere interventi urgenti al ministro della Difesa ed individuare soluzioni immediate per scongiurare i rischi di chiusura o, nei casi migliori, di drastico ridimensionamento che a breve, salvo novità, riguarderanno le aziende della navalmeccanica impegnate nella manutenzione delle navi.

Insomma,è' allarme anche sul fronte Arsenale. Fino alla fine dell'anno in corso e per tutto il 2015 i lavori di manutenzione delle navi non potranno godere di risorse né ordinarie né straordinarie. A confermare le notizie già trapelate nei giorni scorsi è stato il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, in un incontro con il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, e con il presidente della sezione Navalmeccanica, Vincenzo Calabrese.

Nel corso del confronto, durante il quale l'ammiraglio ha mostrato grande disponibilità e sensibilità rispetto alla situazione che si prospetta soprattutto per le imprese che operano nella manutenzione del naviglio, è emersa a chiare lettere la mancanza di fondi che possano garantire una anche minima programmazione dei lavori per il prossimo 2015; prima ancora che sulle cause, l'attenzione si è spostata sugli effetti che l'assenza di prospettive di lavoro, da qui a un anno (senza considerare gli anni successivi) si produrrà inevitabilmente a carico del cospicuo patrimonio umano e imprenditoriale che opera nella navalmeccanica.

Un settore forte di grandi professionalità e competenze da sempre fiore all'occhiello di Taranto e che oggi, alla luce degli scenari che si delineano, privi di qualsiasi spiraglio, rischia seriamente di scomparire, senza peraltro alcuna possibilità di ripresa a breve considerati i tempi lunghi  prospettati dai vertici della Marina Militare rispetto alla carenza di risorse. Anche la fine dell'anno in  corso, peraltro, registra un “tutto esaurito†sul fronte dei finanziamenti: la gran parte dei lavori in itinere sono stati già finanziati e ultimati nei tempi previsti e talvolta in anticipo, a conferma della grande efficienza e competenza delle aziende private.

E' quindi una situazione senza “se†e senza “ma†quella che già si delinea a Taranto. Una condizione che, malgrado la più volte citata strategicità dell'Arsenale di Taranto, peraltro ribadita dallo stesso ammiraglio De Giorgi nel corso dell'incontro, pone pesanti dubbi circa il futuro di un pezzo fondamentale e imprescindibile del tessuto industriale tarantino e del  pregevole patrimonio umano e professionale che lo stesso rappresenta. Allo stesso tempo, rischiano di essere vanificati i tentativi di diversificazione già in atto da parte dello stabilimento Arsenale per consentire sia alla Marina Militare sia all'imprenditoria locale vantaggi  reciproci attraverso l'adozione di nuove forme di contratto. In primis, l'istituto della permuta,  utile sia in un’ottica di ottimizzazione delle risorse  e quindi di contestuale mantenimento della competitività dello stabilimento, sia in termini di nuove opportunità di lavoro (per le aziende dell’indotto). E' purtroppo evidente come, alla luce della mancanza di risorse da qui ai prossimi mesi, anche le nuove forme di rapporto fra Marina Militare e industria, pur costruite con grande impegno e già forti di risultati positivi, rischino anch'esse di esaurirsi a causa di un humus non più favorevole. 

"E' un'altra tegola - commentano Cesareo e Calabrese - che si abbatte su un territorio già fortemente provato, un altro campanello di allarme che non può ammettere né atteggiamenti di rassegnazione né semplici prese d'atto: al Premier Renzi Confindustria aveva già prospettato, nella lettera di agosto, la situazione riguardante, fra le altre, lo stabilimento Arsenale, parte integrante e fondamentale del tessuto economico della città e della sua provincia. Ora quella questione riveste il carattere dell'urgenza ed ogni determinazione assunta dal Governo rispetto al Sistema Taranto, pertanto, dovrà tener conto anche di questa ennesima, grave necessità".