Ma vale la pena andare per ordine e ricostruire per lo meno le tappe recenti di questa storia. In passato, e precisamente fino all'inizio degli anni 2000, gli appalti per le pulizie delle scuole statali erano gestiti direttamente dagli enti comunali. Da lì in poi, il MIUR decise di accentrare tutti gli appalti comunali in unico appalto di competenza ministeriale. Già in quella fase, con un successivo capitolato dall' appalto di gara pubblicato dall'allora ministro on. Letizia Moratti, sul territorio tarantino ci fu un pesante taglio di ore di lavoro che venne colmato dall'introduzione di un ammortizzatore sociale in deroga, frutto anche di un impegno del successivo Governo Prodi a sostegno dei lavoratori della città di Taranto, Comune da quel momento in dissesto economico e finanziario e poi commissariato. Ad oggi, la stragrande maggioranza di lavoratrici e lavoratori degli appalti pulizie, lavorano dieci mesi l'anno, sospesi senza retribuzione per i mesi estivi e con l'ammortizzatore sociale in deroga a coprire le ore di lavoro mancanti oggetto dei tagli del ministro Moratti, solo per i mesi di lavoro. Il nuovo appalto non prevede nessuna forma di stabilizzazione, nè fornisce margini di un riassorbimento dell'ammortizzatore sociale in deroga fin qui utilizzato. Per di più, il cosiddetto decreto del Fare, prevede ulteriori e massicci tagli di risorse nel prossimo biennio all'appalto pulizie, sia per i lavoratori appalti storici, sia per gli ex LSU. Tagliare significa precarizzare, incidere in maniera negativa sui bilanci delle famiglie, eliminare interi capitoli di spesa dedicati alle ore di lavoro. Taranto e i suoi cittadini non possono subire un'ulteriore mattanza sociale di simili dimensioni. Se l'appalto dovesse essere affidato alle condizioni attuali, significherebbe per questo territorio perdere ancora circa 500/550 posti di lavoro. Le OO.SS. che Vi scrivono, hanno fatto partire in questi giorni iniziative sindacali, presidi di fronte al MIUR, e nelle settimane a venire, saranno svolte ulteriori iniziative unitarie a livello nazionale e locale. Il MIUR ha costituito un tavolo di confronto su questo tema. Quello che Vi chiediamo è di farVi carico nelle sedi istituzionali dove rappresentate le istanze del territorio, di questa difficile vertenza. Vi si chiede di intraprendere iniziative politiche per interrogare il ministro on. Maria Chiara Carrozza sulle intenzioni politiche del futuro occupazionale di queste lavoratrici e di questi lavoratori. Le lavoratrici e i lavoratori, da Voi che siete i rappresentanti delle istituzioni nazionali, si aspettano delle risposte che non possono e non devono essere più disattese.