di Luisa Campatelli
Il 16 luglio scorso scrivemmo che su Tempa Rossa sarebbe potuto profilarsi uno scontro istituzionale. Tutto questo alla luce del “no” espresso dal Consiglio comunale e della ferma posizione assunta dal sindaco Stefàno in quella circostanza “abbiamo chiesto chiarimenti al progetto che non sono arrivati per cui non possiamo dare parere favorevole a scatola chiusa”. Però, per dare a quel “no” (peraltro supportato da un articolato ordine del giorno del Pd) un valore spendibile in consessi diversi e per così dire superiori a quello municipale, sarebbe stato necessario che il primo cittadino avesse adottato una variante al piano regolatore, cosa che non risulta sia stata fatta.
Dopo la delibera consiliare gli Industriali ionici sono partiti all’attacco, prima del presidente Vendola, cui è stato chiesto di prendere posizione, quindi di Renzi e Napolitano, il tutto accompagnato da manifestazione pubblica con discesa campo dei massimi leader locali. Sul fronte opposto, gli ambientalisti hanno fatto sentire le loro ragioni. Sullo sfondo, una città spaccata.
Il parere favorevole espresso in sede romana dalla Conferenza dei servizi, che è la novità di questi giorni, sposta indubbiamente l’asticella più in alto. A questo punto dubitiamo che lo scontro istituzionale possa consumarsi visto che le istituzioni locali sembra abbiano optato per la ritirata….strategica.