Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, mette in fermata l’altoforno 4, l’unico da mesi in marcia nello stabilimento. L’impianto si fermerà per 24 ore domani e per 72 ore il 10 novembre, un totale quindi di 96 ore divise in due step. Sono fermate che servono all’azienda per effettuare gli interventi di manutenzione necessari a tenere in regolare attività l’altoforno, che ad ottobre non si è mai fermato ed ha avuto in media una produzione di circa 4.500 tonnellate di ghisa al giorno.
Domani si interverrà sulla parte alta dell’impianto, dal 10, invece, su refrattario e piastre. Questa seconda fermata coinciderà con il vertice sull’ex Ilva tra Governo e sindacati convocato per l’11 a Palazzo Chigi alle 18 e confermato dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
Con una produzione al minimo storico, un solo altoforno in marcia e due, l’1 e il 2, fermi per ragioni diverse, Acciaierie non può correre il rischio di restare a terra anche con l’unico impianto attivo poiché ci sarebbero impatti pesanti. Di qui, dunque, la necessità di tenere sotto osservazione l’altoforno 4 e fare tutte le cose finalizzate ad evitarne lo stop. In questa fase AdI sta infatti cercando di traguardare senza ulteriori complicazioni gli ultimi due mesi dell’anno in attesa di avere una schiarita sugli altri due altiforni. E segnatamente sul 2 che dovrebbe riprendere da fine anno-primi di gennaio la produzione.
L’impiano numero 1, che dopo un periodo di inattività era stato riacceso a metà ottobre 2024 dal ministro Urso, è ancora sotto sequestro senza facoltà d’uso da parte della Magistratura dopo l’incendio del 7 maggio ad una delle tubiere. Il 27 e il 28 scorsi ci sono stati gli ultimi campionamenti nell’area dell’impianto.
La Procura già da alcune settimane ha nominato un secondo consulente - Donato Firrao, già docente di Metallurgia al Politecnico di Torino -, il quale si unisce a Paola Russo, ordinario di Chimica industriale e tecnologica all’Università La Sapienza, incaricata pochi giorni dopo il fatto. Adesso l’ex Ilva attende che sia formalizzato il verbale relativo alla conclusione delle attività di indagine in modo da poter presentare di nuovo l’istanza di dissequestro. Una prima istanza era già stata presentata ad agosto ma respinta dall’autorità giudiziaria. (

