Raffinati, misteriosi, nascosti dietro porte anonime o insegne che non dicono nulla: gli speakeasy sono tornati a far parlare di sé.
La loro forza è tutta nel fascino della segretezza, un mix di proibito, eleganza e autentica cultura della mixology.
Nati nell’America del Proibizionismo, quando la vendita di alcolici era vietata, gli speakeasy erano rifugi clandestini dove il jazz suonava basso e i bicchieri tintinnavano piano.
Oggi rivivono in chiave contemporanea nelle capitali del mondo, da New York a Londra, da Parigi a Milano.
Non più illegali, ma sempre esclusivi.
Luoghi d’atmosfera dove si entra solo su prenotazione, e magari con una parola d’ordine sussurrata all’ingresso.
Luce soffusa, velluto, profumo di whisky e gin.
Ogni dettaglio racconta un’epoca in cui bere un cocktail era un atto di ribellione e stile.
Oggi gli speakeasy rappresentano l’essenza stessa del lusso discreto. Un’esperienza da vivere, più che un luogo da visitare.
E anche Taranto, con la sua eleganza sospesa tra mare e storia, non poteva restarne fuori.
Nel cuore del borgo Umbertino, nascosto in un palazzo di fine Ottocento, da sei anni si cela uno dei migliori speakeasy d’Italia.
Un luogo che custodisce il mistero, l’eleganza e l’anima vibrante dei ruggenti anni Venti.
Buona ricerca…

