Venerdì, 17 Ottobre 2025 21:09

EX ILVA-TARANTO/ Convegno di Legambiente: con la decarbonizzazione oltre 8mila posti aggiuntivi In evidenza

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 “Oggi il complesso ex Ilva impiega circa 8.000 addetti diretti e 4.000 nell’indotto. La dismissione delle aree ghisa, altoforno e acciaieria e l’introduzione dei forni elettrici e del Dri, comporterebbero l’esubero di poco più di 3.500 lavoratori pari a circa il 45% dell’attuale forza lavoro considerando la minore intensità di manodopera dei processi elettrificati”. Lo dice Legambiente nazionale nello studio sulla decarbonizzazione dell’acciaieria ex Ilva presentato oggi a Taranto. Il report, spiega Legambiente, “evidenzia l’urgenza di un piano di reskilling e upskilling per i lavoratori siderurgici e di una rete formativa tecnico-scientifica che integri università, ITS e imprese. Il bilancio complessivo dei livelli occupazionali va, però, valutato considerando tutta la filiera che il processo di decarbonizzazione va a generare”.

Per Legambiente, “oltre 8mila posti di lavoro aggiuntivi è la stima dell’impatto occupazionale che potrebbe essere generato dall'incremento delle fonti energetiche rinnovabili necessario per coprire il fabbisogno di energia elettrica verde dell'acciaieria di Taranto decarbonizzata. Per la buona riuscita della transizione dal punto di vista lavorativo un aspetto cruciale è che l’occupazione aggiuntiva si sviluppi prevalentemente a scala locale, sia nella fabbricazione di componenti per turbine eoliche e impianti solari, che nella cantieristica navale e nell’assemblaggio delle componenti per le turbine eoliche galleggianti, nella logistica e nei servizi, nella manutenzione e conduzione e manutenzione post installazione degli impianti”.

Legambiente ha considerato tre scenari nel riassetto della fabbrica e sostiene che “le simulazioni mostrano che la combinazione di preridotto da gas naturale e rottame (30%-70%) può ridurre i consumi energetici del 36% e le emissioni di CO2 fino all’85% rispetto al ciclo integrale”. Inoltre, “con l’idrogeno verde la riduzione sale dal 75% fino al 90%, avvicinando Taranto alla piena neutralità climatica”. Nel suo studio, Legambiente sostiene che “la sostituzione del ciclo integrale con processi elettrificati, consente una riduzione drastica delle emissioni climalteranti e degli inquinanti”. Tuttavia, per Legambiente, é necessario che “tutta l’energia impiegata sia di origine rinnovabile, in coerenza con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e della strategia nazionale per l’idrogeno. Per raggiungere tale livello di decarbonizzazione - si afferma - serviranno nuove infrastrutture per la produzione e distribuzione di idrogeno verde, un mix elettrico rinnovabile dedicato e politiche di sostegno pubblico per garantire la competitività industriale in linea con il Clean Industrial Deal europeo”. Al convegno di Legambiente sono intervenuti anche i segretari nazionali delle sigle metalmeccaniche - Valerio D’Aló per la Fim Cisl, Loris Scarpa per la Fiom Cgil e Guglielmo Gambardella per la Uilm - e il sindaco di Taranto, Piero Bitetti.

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