Oggi al Pacinotti a Taranto Legambiente presenta lo studio "Taranto dopo il carbone - Proposte per un futuro pulito: scenari di decarbonizzazione del siderurgico, fonti rinnovabili, lavoro", realizzato dall'Università di Bari per Legambiente, nell'ambito del progetto sostenuto da European Climate Foundation, in cui si approfondisce la necessaria trasformazione dello stabilimento siderurgico jonico verso la sua completa decarbonizzazione. Una proposta di cambiamento che analizza le trasformazioni di natura tecnica, gli aspetti energetici, le ricadute sul lavoro.
“Siamo a un momento di svolta: per la prima volta è possibile coniugare ambiente e impresa, salute e lavoro. Abbiamo ora davanti una grande opportunità: quella di diventare il primo Paese in Europa a offrire una siderurgia pienamente sostenibile”. ha il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, in un messaggio inviato al convegno. “Ben 34 impianti siderurgici su 35, infatti, operano esclusivamente con forni elettrici - evidenzia Urso -. Il nostro impegno per realizzare una siderurgia decarbonizzata è concreto e ambizioso. A riguardo, il Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile di Taranto, che ha iniziato la sua attività a inizio anno, è un’iniziativa strategica volta a promuovere l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo sostenibile. Il Governo è al lavoro per il territorio, consapevole che Taranto non è solo siderurgia. Sono molti i progetti che stiamo approfondendo in queste settimane in diversi settori: cantieristica, aerospazio, nautica da diporto e crocieristica, carpenteria, ferrovie, eolico, meccanica, logistica, data center e intelligenza artificiale. Si tratta di progettualità concrete, alcune delle quali già in corso di realizzazione. Sono sicuro - scrive il ministro - che insieme possiamo scrivere un nuovo capitolo per l’acciaio e, soprattutto, per i cittadini di Taranto, grazie a una giusta transizione ecologica, a una forte innovazione industriale e alla creazione di nuove opportunità di lavoro qualificato”.
Urso dice inoltre che “in questi tre anni di Governo abbiamo lavorato, insieme alle amministrazioni nazionali e locali, alla piena decarbonizzazione dell’Ilva di Taranto, seguendo un percorso di collaborazione fondamentale per lasciare alle future generazioni un sito industriale che sia esempio di innovazione e rispetto dell’ambiente. In questa direzione - afferma il ministro - va l’intesa raggiunta il 12 agosto al Mimit tra le amministrazioni nazionali e locali, che prevede che il nuovo acquirente subentrante nel sito presenti, nel rispetto dei tempi che saranno indicati in fase di aggiudicazione, le istanze autorizzative sul versante ambientale e sanitario, in linea con la progressiva e completa decarbonizzazione del sito attraverso la realizzazione di forni elettrici in sostituzione degli altoforni che saranno gradualmente dismessi”.

