Il Comune, quindi, non impugnerà al Tar l’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dal ministero dell’Ambiente all’ex Ilva. Si ritiene infatti, è detto nella mozione, che “proporre oggi un ricorso all’Aia, dopo averla già contrastata e bocciata, significherebbe offrire al Governo un alibi politico e mediatico, consentendogli di attribuire al Comune di Taranto la responsabilità di un eventuale default industriale. Tale scelta rischierebbe di escludere la città e le sue istituzioni dai processi decisionali, rendendo Taranto spettatrice passiva del proprio destino industriale e ambientale”. Invece, si sostiene, “il Comune deve invece mantenere una posizione ferma, coerente e propositiva, volta a promuovere un nuovo modello di sviluppo industriale fondato sulla tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro”. Per il Consiglio comunale, “gli impianti dello stabilimento siderurgico di Taranto risultano in condizioni strutturali e produttive gravemente compromesse, con altiforni in difficoltà operative, una produzione ridotta e impianti di laminazione e finitura in stato di abbandono”. Inoltre, “permane il sequestro giudiziario con diritto d’uso dell’intera area a caldo, nonché il sequestro penale senza facoltà d’uso di uno dei tre altiforni” mentre, si rileva, “le principali fonti di inquinamento atmosferico e ambientale (altiforni, cokeria, agglomerato e impianti di gestione delle polveri) continuano a rappresentare un rischio per la salute dei cittadini e per l’ambiente circostante. La nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) approvata dal governo - si evidenzia - è già stata oggetto di contestazione e bocciatura da parte del Comune di Taranto e della sua maggioranza, che hanno formulato osservazioni tecniche e controproposte coerenti e documentate”. Ma “il governo, anziché affrontare le vere criticità industriali e ambientali, tenta oggi di trasferire sul sindaco e sull’Amministrazione comunale la responsabilità del fallimento della politica nazionale sull’ex Ilva”. Presentata anche una mozione dei Cinque Stelle, che chiedeva invece il ricorso al Tar per l’Aia. Ha avuto 4 voti a favore (i consiglieri Contrario del Pd, il civico Di Bello, il verde Lenti e Angolano dei Cinque Stelle). Due astenuti sulla mozione del M5S: i consiglieri Di Gregorio e Galeandro del Pd. Tensione in serata. Alcuni consiglieri comunali di Taranto sono stati scortati dagli agenti della Digos all’uscita di Palazzo di Città dopo il Consiglio comunale per le proteste di alcuni gruppi di cittadini ed esponenti di movimenti ambientalisti che si erano radunati sotto il Municipio. “Dimettevi”, “assassini”, hanno gridato i manifestanti verso i consiglieri di maggioranza.

