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Giornale di Taranto - TARANTO - L'Addolorata "incanta" L'Isola che vogliamo
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Domenica, 17 Agosto 2014 18:34

TARANTO - L'Addolorata "incanta" L'Isola che vogliamo In evidenza

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Il dolore disegnato sul volto e scolpito negli occhi ti cattura subito e non puoi fare a meno di notare i lineamenti vivi della Vergine Addolorata. Il particolare che sembra sfuggire è che di fronte c’è soltanto una fotografia dell’Addolorata ma la sensazione è che quel volto palpiti realmente pronto a trasmettere la tragedia dell’anima, il tumulto di sentimenti di una madre che sembra darsi coraggio nella ricerca disperata del figlio pur sapendo che, alla fine, lo troverà inchiodato sulla croce della redenzione umana.

Suggestioni, queste, che è facile vivere visitando la mostra allestita dalla confraternita dell’Addolorata “Il culto della Vergine Addolorata a Taranto e la sua confraternita”. Per visitarla, e in tantissimi lo hanno fatto nella serata di sabato 16 uscendone - alcuni - con i lucciconi agli occhi, bisogna scendere la lunga scalinata che porta sotto terra, nell’incantevole ipogeo di palazzo Baryon, in città vecchia. Per rivivere, o per ripetere la suggestiva esperienza, occorre aspettare fino a mercoledì 20 agosto, dalle ore 20 alle 24, in occasione della giornata conclusiva de L’Isola che vogliamo.

Sì perché è stata l’importante kermesse estiva che ha ospitato per tre serate (quelle del 13 e 16 agosto e quella di mercoledì prossimo) l’iniziativa fortemente voluta dalla confraternita dell’Addolorata. Il consiglio di amministrazione della Confraternita, infatti,ha accolto l’importante richiamo dell’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro,che ha posto nuovamente la sua attenzione sulla città vecchia e sui suoi abitanti,ed ha allestito tre spazi espositivi all’interno dell’Ipogeo Baryon di via Paisiello messo a disposizione dalla famiglia Santamato.

L’esposizione, progettata dagli stessi confratelli e consorelle dell’Addolorata, si esplica attraverso l’osservazione di pannelli fotografici espositivi, attraverso la visione di antiche riprese filmate inerenti le funzioni religiose organizzate dalla Confraternita ed attraverso l’ammirazione degli oggetti propri della stessa Confraternita. Nulla è stato lasciato al caso. Le antiche troccole, gli storici bussolotti, le vecchie mozzette e antichi simulacri: tutto ha trovato posto nel suggestivo ipogeo con le nicchie ad inglobare, come in un abbraccio tenero e suadente, la scultura lignea del Gesù Morto, che la Fratellanza conserva in oratorio, insieme ad un antichissimo simulacro di una Addolorata che la confraternita conserva in Sant’Agostino. E, ancora, la Croce dei misteri con a lato il vestito tipico dei confratelli dell'Addolorata.

E poi, appena entrati, è possibile ammirare anche una processione in miniatura che la maestria di un confratello ha reso oramai famosa. Tutti elementi che rendono palpabile l’importanza del culto devozionale proprio della Confraternita verso la “sua” Madonna Addolorata e di quanto sia diffuso e radicato l’amore che la Mamma Addolorata di Taranto vecchia riscuote in tutti i cittadini di Taranto; un simulacro che, gelosamente custodito dalla Confraternita dell’Addolorata nel trecentescotempio di San Domenico, viene portato alla venerazione dei fedeli solamente due volte l’anno: durante il pellegrinaggio della notte del Giovedì Santo e durante la Festa Grande, che da secoli si svolge nelle settimane a cavallo del 15 settembre, nella terza domenica del mese di settembre.

Per l’occasione poi, visto il forte legame che l’amministrazione della Confraternita ha inteso rafforzare con una delle più importanti confraternite d’Italia, quelladel SS.Crocifisso di Monreale, la confraternita siciliana ha anch’essa allestito una sala espositiva dove èpossibile ammirare dei servizi fotografici della solenne festa del SS Crocifisso, il suo abito di rito e dei filmati che propongono visioni di Feste antiche e moderne.

 

“Persistere sulla valorizzazione della vita nel centro storico di Taranto – spiega Raffaele Vecchi, priore della confraternita dell’Addolorata, è la principale azione a cui come confraternita ci siamo votati: far conoscere la confraternita, le sue attività ed il culto dell’Addolorata che da secoli viene incentivato in San Domenico, è un’azione – conclude Vecchi - che valorizza i luoghi dove ciò succede e le persone che lavorano per gli altri a gloria della Mamma Addolorata”.

Appuntamento, quindi, a mercoledì 20 dalle ore 20 alle 24

P. D'A.