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Giornale di Taranto - SALENTO - Sopralluogo del senatore Dario Stefàno negli uliveti per la Xylella fastidiosa:
Giovedì, 14 Agosto 2014 06:26

SALENTO - Sopralluogo del senatore Dario Stefàno negli uliveti per la Xylella fastidiosa: In evidenza

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“Sfida durissima. Road map con il ministro Martina”. Riconoscere il Salento come "zona di insediamento della malattia”. Il preziosissimo lavoro della Regione consente di rispedire al mittente la decisione dell’UE di abbattere i nostri ulivi. Governo e Parlamento dovranno fare la loro parte. La Regione Puglia non sarà lasciata sola:  

E’ quanto ha dichiarato oggi il senatore Dario Stefàno al termine dei sopralluoghi negli uliveti di Gagliano del Capo, Ugento,  Racale , Alezio e Sannicola insieme ad un gruppo di produttori della zona colpita dalla  Xylella fastidiosa.

“Ho voluto stabilire un filo diretto con il ministro Martina – ha proseguito Stefàno - con cui mi sono confrontato telefonicamente apprezzando disponibilità e sensibilità. Da parlamentare sarò portavoce dei produttori presso il governo: l’eradicazione dovrà essere l’ultima ratio, perché qui è in gioco il passato, il presente ma anche il nostro futuro”.

“Condividerò subito questo proposito con l’assessore Nardoni, poiché Il lavoro fatto dalla Regione e dall’Osservatorio è preziosissimo: ci consente oggi di fare valutazioni e di rispedire al mittente la perentorietà della decisione dell’UE di abbattere indiscriminatamente i nostri ulivi. Oggi sulla scorta di quel lavoro possiamo formulare proposte alternative, concrete, operative e credibili”.

“La strategia, quindi, a mio avviso deve puntare dritta verso la soluzione di considerare il  Salento come "zona di insediamento" della malattia, e che dunque diventi un laboratorio di sperimentazione scientifica a cielo aperto, con il massimo coinvolgimento di tutta la comunità scientifica. Non possiamo lasciare pezzi di quella comunità fuori dalla discussione, anzi dobbiamo lavorare perché tutti si confrontino, anche aspramente, con l’obiettivo di indicare la soluzione migliore.  Non può, non deve essere la politica a farlo.  E se Bruxelles non condividerà questa linea il governo nazionale, con al fianco la Regione, dovrà rompere un approccio burocratico e distaccato non più tollerabile.  E lo faremo anche con i nostri europarlamentari, a cui chiederemo di battere i pugni se necessario”.

La road map indica tra le azioni più urgenti:

-        Subito un provvedimento legislativo urgente che dichiari lo stato di emergenza fitosanitaria e dia al Servizio Fitosanitario Centrale poteri straordinari e risorse per la gestione dell’emergenza

-        Istituzione immediata di un Comitato scientifico centrale che tenga insieme tutta la comunità scientifica: pugliese, nazionale ed internazionale

-        La Costituzione di un Gruppo operativo interministeriale per contrastare la diffusione dell’infezione che coinvolga con il Mipaaf e la Regione Puglia, anche Ministero dell’Ambiente, della Salute e dell’Interno.

“Perché – prosegue- l’infezione non interessa solo il territorio agricolo e vocato all'olivicoltura, ma anche piante da frutto come il ciliegio e il mandorlo (che risultano infetti ma non ammalati) ma anche ornamentali come l'oleandro e la poligala che crescono ovunque: giardini privati e pubblici, terreni incolti e abbandonati, strade comunali, provinciali e statali. Se seguissimo passivamente le indicazioni dell’Ue rischieremmo insomma la beffa di eradicare gli ulivi, sconvolgendo paesaggio, territorio e produzioni,  ma di lasciare gli oleandri infetti nei giardini o sulle strade pubbliche”.

“Certo occorrerò metter mano al tema delle risorse, anche in termini di ristoro per agricoltori e vivaisti. Ma sarà un passaggio conseguente alla individuazione di una strategia. Qui serve un impegno forte del  governo anche nei confronti di Bruxelles, affinché l’Ue condivida con noi immediatamente un approccio differente su una situazione pericolosa e dannosa  per l’ambiente e l’agricoltura  d’Europa”.

“Per questo mi impegno a condividere questa proposta con tutti i parlamentari pugliesi, perché la contesa politica o peggio ideologica su questo tema non scada nella strumentalizzazione. Potrebbe essere letale più del fenomeno”.