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Giornale di Taranto - II Decreto del Governo che ha autorizzato l'uso delle discariche Ilva ha fatto alzare il tono della polemica.
Martedì, 27 Agosto 2013 16:02

II Decreto del Governo che ha autorizzato l'uso delle discariche Ilva ha fatto alzare il tono della polemica. In evidenza

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I Consiglieri regionali tarantini prendono posizione sul provvedimento che ha autorizzato l'ILVA di Taranto all'utilizzo delle discariche poste all'interno dello Stabilimento. Un Decreto che ha fatto alzare il tono della polemica e che ha portato l'Assessore regionale Nicastro a chiedere un incontro urgente con il Ministro Orlando il quale ha dato assicurazioni al rappresentante pugliese che saranno valutate tutte le situazioni prima della sua conversione in legge. Seguiremo con attenzione quanto sta accadendo. Per ora ci limitiamo a riportare gli interventi integrali dei Consiglieri regionali Anna Rita Lemma e Alfredo Cervellera. Per il consigliere regionale Pd, Anna Rita Lemma il "Governo bypassa Taranto, il Pd dica No insieme alla città" "L'Ilva, stando al decreto emanato lunedì scorso dal Governo, potrà realizzare due discariche (per rifiuti speciali e pericolosi) evitando la procedura Aia. Fa veramente specie continuare a registrare da parte dell'esecutivo scelte di tipo verticistico, in barba a qualsiasi esigenza di incontro con il territorio. Spiace doverlo ancora sottolineare ma i ministri giunti a Taranto hanno garbatamente evitato il confronto come se la città nulla avesse detto, o rappresentato, nei lunghi mesi di questa articolata e delicata vertenza ambientale ed occupazionale. Il Governo, ancora una volta, procede su Taranto a colpi di decreti d'urgenza, bypassando il territorio, le istanze della popolazione e - secondo alcuni pareri tuttora in fase di approfondimento su un presunto conflitto di poteri con la Regione - la stessa Costituzione. Non si può consentire, pur di garantire all'azienda un abbattimento notevole di costi per lo smaltimento all'esterno dei propri rifiuti speciali e pericolosi, l'uso di un'area come la Mater Gratiae, già provata da decenni di produzioni inquinanti. Si tratta di un altro sacrificio che ai tarantini suona come il danno, ulteriore, che segue l'ennesima beffa. Il Pd, insieme alla Città, dica “no” e chieda al Governo di tornare sui propri passi". Per il consigliere regionale SeL, Alfredo Cervellera il Decreto discariche, ulteriore regalo del Governo all'Ilva "Il Governo Letta-Berlusconi con il decreto d’urgenza per autorizzare le discariche interne all’Ilva non solo è in continuità con quello di Monti-Clini, ma se è possibile riesce a fare ancora di peggio. Infatti, con una procedura, a mio modesto avviso incostituzionale, ignora le competenze della Regione e degli enti locali e qualsiasi loro coinvolgimento per imporre, con un atto autoritario ed antidemocratico, ulteriori aggravi ed umiliazioni ad un territorio già provato dal secolare stupro ambientale della grande industria. Si può fare peggio di Clini per salvare l’Ilva ? si chiede Cervellera. Evidentemente si, se il ministro Orlando ha tenuto conto solo delle volontà espresse dall’industrialista Bondi e dal finto ambientalista Ronchi e non quelle di una popolazione stremata che, dopo quest’atto prevaricatore deciso per far risparmiare l’Ilva, non avrà mai più fiducia in chi ci governa. Sa - si chiede ancora il Consigliere di SEL - il ministro Orlando che la “Mater Gratiae” è una bomba ecologica a cielo aperto? Che in quella discarica per più di mezzo secolo, dall’Italsider ad oggi, si sono accumulate, seppellite e stratificate tonnellate di sostanze tossiche e nocive che sicuramente pregiudicano l’eco sistema del Mar Piccolo? Sa che nelle vicinanze di quel territorio si sono seppelliti barili di apirolio, sostanza tra le più velenose per l’ambiente, che come teme l’Arpa sta raggiungendo attraverso la falda freatica il Mar Piccolo, aggravando quell’inquinamento da diossina che ha costretto i nostri mitilicoltori a trasferirsi in Mar Grande con un grave danno alla loro e alla nostra economia? Non era più logico procedere, prima di sanare con un atto d’imperio una situazione illegittima, a una bonifica delle discariche Ilva con una rigorosa e stringente (anche nei tempi di attuazione) Autorizzazione Integrata Ambientale? Quando si interverrà sulla questione dell’inquinamento delle falde acquifere, essenziale per il risanamento ambientale di Taranto, tenuto volutamente fuori da Clini dall’AIA nel decreto “Salva-Ilva”? E adesso dopo che è stato combinato questo ulteriore pastrocchio e danno che potrebbe rivelarsi irreversibile nei confronti di Taranto cosa faranno i nostri parlamentari della strana maggioranza PD-PDL all’atto della sua conversione in Legge? Si limiteranno ad approvare, o addirittura a peggiorare come hanno già fatto nel passato il Decreto Legge, o correranno ai ripari imponendo al Governo il suo ritiro? Unica misura decente se vogliamo il rispetto per il nostro territorio e una speranza legittima per il suo risanamento. Per questo, nell’unirmi alle proteste che da più parti, politiche, istituzionale e sociali, si levano contro questo atto aberrante del Governo, auspico un intervento deciso dalla Regione Puglia e del Comune di Taranto fino ad avanzare, se verificati i dubbi di costituzionalità di cui innanzi parlavo, un ricorso presso la Suprema Corte per annullare le parti del Decreto Legge che concedono questo ulteriore “regalo” all’Ilva".
Ultima modifica il Giovedì, 29 Agosto 2013 07:07