"Insieme decideremo cosa fare a Taranto e cosa fare per esempio a Genova, come ovviamente auspicano di fare gli enti locali, la regione, i sindacati".
Lo ha detto il ministro delle Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, a margine del 'Forum in Masseria', la rassegna di politica ed economia organizzata da Bruno Vespa e Comin & Partners, rispondendo a una domanda sullo stabilimento Ex Ilva di Taranto e sull'ipotesi della realizzazione di un forno elettrico a Genova.
"Mi sembra naturale che in una fase di transizione verso la tecnologia green anche il Polo del Nord, Genova, Nove Ligure e Racconigi possa garantire l'approvvigionamento della nuova produzione e questo ridurrebbe anche il costo ambientale, perché una cosa è trasferire con le navi il materiale da Taranto a Genova, una cosa è rendere autonomo il Polo di Genova", ha aggiunto.
"In questo caso cosa potrebbe accadere? Che a Genova l'investitore che intende operare e acquisire lo stabilimento intenda realizzare un forno elettrico, ma noi ora soprattutto vogliamo sapere da Taranto cosa vuole fare", ha spiegato ancora Urso.
La produzione di acciaio dell'ex Ilva non si sposterebbe a Genova, anche se venisse rifiutata la nave rigassificatrice a Taranto. ha detto il ministro
"Stiamo lavorando con il ministro Pichetto in una riunione importante e significativa con tutti gli staff e anche con Snam affinché si possa capire quanto comunque possa essere approvvigionato il sito di Taranto attraverso altre forme - ha spiegato il ministro - Posso dire con certezza che ove non ci fosse la nave rigassificatrice non ci possono essere i Dri. Ci potranno essere i forni elettrici? Dipende da alcune condizioni che vanno comunque realizzate.
Se ci fosse la nave rigassificatrice in porto, modello Piombino, perché fuori dal porto è insostenibile, con le autorizzazioni delle autorità competenti - ha osservato - si potrebbero realizzare a Taranto sia i forni elettrici che i Dri che alimentano i tre forni elettrici. Ove questo non ci fosse stiamo lavorando per capire quanto gas possa arrivare per mantenere almeno il progetto sui forni elettrici"
"Abbiamo proposto agli enti locali competenti nella materia di definire con noi un piano di piena decarbonizzazione sostenibile graduato nel tempo per consentire, anche a Taranto, come abbiamo fatto nel resto d'Italia, di avere un suo polo siderurgico green che ne sostenga le ambizioni produttive e industriali. L'obiettivo è realizzare un piano di piena decarbonizzazione per produrre, se ci sarà consentito, a regime 6 milioni di tonnellate green man mano che gli altoforni potranno essere sostituiti dagli impianti a forno elettrico". ha sottolineato il ministro.
"Per fare questo è necessaria la nave rigassificatrice", ha aggiunto Urso sottolineando che il ministero attende "le risposte degli enti locali che sono urgenti perché c'è una sentenza ch incombe, quella del tribunale di Milano", con cui si rischia la chiusura dell'intero stabilimento. Il ministro ha quindi annunciato di aver convocato, a partire dalle 9,30 di martedì 8 luglio, "una riunione no stop fin quando non si raggiungerà una soluzione".