Giovedì, 03 Luglio 2025 07:36

EX ILVA-TARANTO/ Rinviato vertice a Roma su cigs: ora tutto dipende da Accordo di Programma e Aia In evidenza

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E' arrivata la comunicazione dal Ministero del Lavoro che rinvia al 14 luglio alle ore 11 l'incontro su ex Ilva, convocato per l'esame della cigs, previsto inizialmente per oggi, 3 luglio. Lo si apprende da fonti sindacali. 

“Il rinvio dell’incontro sulla cassa integrazione straordinaria all’ex Ilva da domani mattina al 14 luglio ha una ragione chiara: anche il ministero del Lavoro vuole capire a cosa approdano i prossimi incontri, già convocati, sull’accordo di programma e sulla nuova Autorizzazione integrata ambientale della fabbrica”. Lo dice ad AGI Davide Sperti, della Uilm. “La nuova procedura di cassa è stata infatti aperta dall’ex Ilva a fronte di uno scenario che sino a fine anno vedrà un solo altoforno in marcia, il 4 - osserva Sperti -, ma è chiaro che se non si dovesse trovare nei prossimi giorni un’intesa sull’accordo di programma o dovesse chiudersi negativamente la conferenza dei servizi sulla nuova Aia, questo scenario sarebbe superato da nuovi fatti. E probabilmente bisognerebbe ragionare in prospettiva di ulteriori e maggiori ammortizzatori sociali. D’altra parte, il ministro Adolfo Urso è stato chiaro: senza l’accordo di programma sulla decarbonizzazione e senza la nuova Aia, non c’è più nemmeno lo stabilimento di Taranto”. E così dice il ministero del Lavoro nella comunicazione sul rinvio al 14 luglio trasmessa alle sigle sindacali, “per consentire più complessive e puntuali valutazioni della crisi in atto”, la stessa riunione è stata aggiornata, sospendendo nel frattempo anche i termini relativi all’esaurimento della procedura avviata dall’azienda sulla cassa. 

Adesso la nuova data è a valle sia dell’incontro, l’8 luglio, con possibilità di prosecuzione il 9, del ministro Urso con gli enti locali di Taranto e la Regione Puglia sull’accordo di programma, sia della conferenza dei servizi sulla nuova Autorizzazione integrata ambientale per la fabbrica convocata dal ministero dell’Ambiente il 10 luglio. La richiesta di cassa presentata dall’ex Ilva nel numero massimo ricalca sostanzialmente quella di luglio 2024. La cassa, infatti, è stata chiesta per 4.050 dipendenti, da far ruotare, di cui 3.500 a Taranto (2.813 operai) e 270 a Genova. Rispetto alla cassa per la quale a marzo scorso c’è stato un accordo al ministero del Lavoro, c’è un aumento nel gruppo di circa mille addetti: allora si era a 3.062 dipendenti, ora, invece, a 4.050. Questo perché l’ex Ilva, come un anno fa, si ritrova esattamente con un solo altoforno in marcia, il 4, e pochissima produzione. A marzo la cassa era stata rimodulata al ribasso perché nel frattempo gli altiforni operativi erano diventati due. All’altoforno 4 si era infatti aggiunto l’1 da metà ottobre, ma poi l’incendio che ha colpito quest’ultimo lo scorso 7 maggio e il sequestro senza facoltà d’uso disposto dalla Procura, ha capovolto lo scenario e ha fatto saltare il percorso di graduale ripresa tracciato dai commissari. Adesso l’ex Ilva rimarrà con un solo altoforno sino a febbraio 2026. Sino a fine anno resterà in marcia il 4 - che intanto dal 7 al 10 luglio si fermerà per manutenzione -, dopodiché sarà riacceso il 2, fermo da oltre un anno, a seguito della sostituzione del crogiolo. Il 4, a sua volta, verrà rimesso in funzione a marzo 2026 e si affiancherà al 2. 

 

 

 

    

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