Nuova aggressione a Taranto a operatori del 118. Un paziente soccorso, in difficoltà respiratoria, ha estratto un coltello, lungo 25 centimetri, prima di essere messo sull’ambulanza per il trasporto in ospedale ed ha minacciato il personale sanitario che si è posto al sicuro ed ha chiamato la Polizia di Stato. Il fatto è accaduto nel rione Paolo VI. Il paziente doveva essere trasferito all’ospedale di Martina Franca. Per il commissario straordinario di Asl Taranto, Vito Gregorio Colacicco, che ha condannato l’atto di violenza, “il personale del 118, come quello del Pronto Soccorso, è quello più esposto alle aggressioni. Loro intervengono sempre, con impegno e tempestività, per aiutare chi è in difficoltà e non meritano di essere aggrediti in nessun modo mentre compiono il proprio lavoro. A tutti gli operatori del 118 impegnati va la mia solidarietà e il mio impegno affinché questo fenomeno preoccupante si possa arginare, a garanzia della dignità dei lavoratori e della loro salute”.
Colacicco ha quindi annunciato che incontrerà la task force aziendale che si occupa di prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari “al fine di aumentare l’attenzione sul percorso per la definizione e adozione di ulteriori misure per proteggere gli operatori. Questi episodi - ha detto - non solo rappresentano un reato, ma sono anche il segnale preoccupante di un deterioramento del senso civico e della cultura del rispetto. I professionisti della salute dedicano la loro vita al benessere degli altri, spesso in condizioni difficili e sotto enorme pressione. Attaccarli fisicamente, verbalmente, o con un’arma, non è solo un gesto vile, ma mina le fondamenta stesse della convivenza civile. Le prestazioni mediche sono strettamente personali e coperte da riservatezza e non è possibile militarizzare i servizi”. Di “episodio inaccettabile" parla infine il parlamentare Dario Iaia, coordinatore provinciale di FdI.