Giovedì, 26 Giugno 2025 17:10

FOTOVOLTAICO/ Bocciato il mega impianto galleggiante nel Mar Piccolo: WWF: "vittoria della città, del paesaggio e della scienza” In evidenza

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Con il decreto n. 367 del 24 giugno 2025, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministero della Cultura, ha espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale sul progetto da 100 MW di impianto fotovoltaico galleggiante nel Mar Piccolo, connesso a produzione di idrogeno verde, mitilicoltura e turismo.

Una decisione che, si legge in una nota,  accoglie in pieno le osservazioni scientifiche presentate dal Comitato Scientifico del WWF Taranto, a tutela di uno degli ecosistemi marino-costieri più delicati e straordinari del Mediterraneo.

«Questa non è solo una vittoria ambientale, è una vittoria culturale e collettiva. Il Mar Piccolo non è una superficie da occupare, ma un mondo vivo che va curato. Ora possiamo davvero parlare di rinascita» –dichiarano i referenti del WWF Taranto.

 

 

Unanime rigetto da parte degli organi tecnici

• Commissione Tecnica PNRR–PNIEC del MASE: gravi impatti su biodiversità, paesaggio, ambiente idrico, rumore, cumulo con altri impianti e vulnerabilità del contestoMASE_2025-0064247;

• Soprintendenza Speciale per il PNRR: contrasto con il Piano Paesaggistico Regionale (PPTR), danni irreversibili al paesaggio identitario, inidoneità dell’areaMASE-2025-0084449 (1);

• Soprintendenza Subacquea: rischio archeologico e presenza di vincoli lungo il cavidotto sottomarino;

• Direzione Generale ABAP (MiC): impossibilità di procedere con autorizzazione paesaggistica.

 

 

Le osservazioni del WWF Taranto: contenuti scientifici decisivi

Nel 2024 il WWF Taranto aveva trasmesso una nota formale al MASE seguita da una contro-analisi tecnica dettagliata nel marzo 2025, che denunciava:

- Valutazione metodologicamente inadeguata: assenza di indagini dirette, uso di dati obsoleti, mancanza di protocolli ISPRA per habitat prioritari 

- Effetti gravi dell’ombreggiamento: la copertura dei pannelli solari avrebbe alterato la colonna d’acqua in tutta la sua profondità, riducendo la fotosintesi del fitoplancton, fondamentale per l’ossigenazione, la catena alimentare e il sequestro del carbonio.

- Accumulo e rilascio di biomassa organica: la crescita di fouling sulle strutture galleggianti, seguita da distacco e decomposizione, avrebbe generato picchi di anossia e alterazione del fondo marino, aggravati da potenziali vernici antivegetative tossiche.

- Impatto sulla mitilicoltura: il progetto, incompatibile con la vocazione produttiva storica del bacino, avrebbe sottratto spazi e alterato condizioni chimico-fisiche alla base della mitilicoltura tradizionale tarantina.

- Negligenza verso l’avifauna e la Palude La Vela: ignorata la presenza di una riserva regionale e la funzione del Mar Piccolo come corridoio ecologico e trofico per centinaia di specie, tra cui uccelli migratori, anfibi e piccoli mammiferi.

- Mancanza di valutazione sull’idrogeno verde e delle opere a terra;

- Violazione del principio DNSH: l’impianto non garantiva il rispetto degli obiettivi della Tassonomia UE su tutela delle acque, prevenzione dell’inquinamento, salvaguardia della biodiversità;

- Esplicita incompatibilità con il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) e con la Legge Regionale istitutiva del Parco Naturale Regionale Mar Piccolo (L.R. 10/2020).

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