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Giornale di Taranto - Tasse&Fisco: tante notizie e novità
Mercoledì, 06 Agosto 2014 14:19

Tasse&Fisco: tante notizie e novità In evidenza

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A cura di Amedeo Cottino

Tasse: IBAN alle Entrate per rimborsi veloci su c/c

Per il rimborso IRPEF, IRES e IRAP a conguaglio della dichiarazione dei redditi, l'Agenzia delle Entrate spiega come comunicare le coordinate bancarie e velocizzare l'accredito fiscale.

Per velocizzare il rimborso fiscale derivante dalle dichiarazioni dei redditi e operato dall’Agenzia delle Entrate, contribuenti e imprese che non vogliono aspettare troppo sono invitati a fornire il proprio IBAN. In questo modo l’Agenzia potrà accreditare quanto spettante direttamente sul conto corrente dell’interessato. In questi giorni, pertanto, l’Agenzia delle Entrate sta scrivendo – attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC) o la posta ordinaria –  ai contribuentiper invitarli a fornire le coordinate bancarie per poter effettuare gli accredito.

Procedura

L’IBAN può essere fornito (o modificato) in due modi.

·         Previa registrazione ai servizi telematici delle Entrate (Entratel e Fisconline), accedendo ai servizi telematici dell’Agenzia, seguendo il percorso “Home > Cosa devi fare > Richiedere > Rimborsi > Accredito rimborsi su conto corrente”.

·         Di persona, recandosi presso uno dei suoi uffici distribuiti sul territorio e presentando il modello per la richiesta di accreditamento disponibile presso gli stessi uffici.

L’Agenzia precisa che, per evitare il rischio di phishing, non accetterà nessun invio di IBAN effettuato via posta, email o PEC e, per gli stessi motivi, non invierà in alcun modo file allegati da compilare e trasmettere, né software e applicazioni da scaricare su computer o dispositivi mobili.

Beneficiari

Ad essere interessati al rimborso sono circa 155mila soggetti, tra persone fisiche (105 mila) che hanno presentato il modello 730 inmancanza di un sostituto d’imposta, che in generale è tenuto ad effettuare i conguagli, e società (50 mila) che hanno richiesto il rimborso dell’IRES con la dichiarazione annuale dei redditi o con la domanda telematica legata all’indeducibilità forfetaria dell’IRAP (art. 6 Dl n. 185/2008).

 

Dal Fisco 75mila avvisi sulle Dichiarazioni 2013

L'Agenzia delle Entrate avvisa i contribuenti su scostamenti di reddito dichiarato nel 2013, in tempo per il ravvedimento lungo: come distinguere dalle lettere da Redditometro.

Ci sono 75mila contribuenti che in questi giorni stanno ricevendo lettere del Fisco che segnalano anomalie nel reddito, scostamenti fra quanto dichiarato e spese sostenute (ma non si tratta di comunicazioni da Redditometro, spedite contemporaneamente a 25mila altri contribuenti): è quel che si potrebbe definire un avviso bonario e non un accertamento fiscale. Semplicemente, l’Agenzia delle Entrate - in vista della scadenza per il ravvedimento operoso sulle dichiarazioni 2013 (redditi 2012) – avverte i contribuenti per favorire l’eventuale ricorso a strumenti agevolati per sanare la propria posizione.

Avvisi da Redditometro

Come distinguere queste lettere da un primo step di accertamento sintetico da Redditometro? Innanzitutto, dalle scadenza a cui si riferiscono:  le missive da Redditometro, che pure stanno arrivando ai contribuenti (ne sono state spedite circa 25mila), si riferiscono al periodo d’imposta 2009 e contengono una data precisa in cui il contribuente è invitato a presentarsi per il contraddittorio.

Avvisi bonari

75mila avvisi bonari, invece, riguardano le dichiarazioni fiscali presentate nel 2013.  «A puro scopo informativo» avvertono che, in base alle informazioni in Anagrafe Tributaria, il contribuente ha effettuato spese «apparentemente incompatibili» con la dichiarazione dei redditi, come si evince dal prospetto allegato contenente le spese anomale su cui si sono accesi i riflettori dell’amministrazione.  Il contribuente può anche non fare nulla: non esiste alcun obbligo di risposta. Se però ritiene opportuno, può rispondere all’indirizzo e-mail indicato nella lettera o contattare gli appositi servizi dell’Agenzia delle Entrate a disposizione del contribuente. Nel caso che il Fisco segnali errori che il contribuente ha effettivamente commesso, si può ricorrere al ravvedimento operoso lungo entro il 30 settembre,  integrando il modello UNICO PF ricorrendoal ravvedimento operoso e pagando la differenza di imposte non versate con sanzione ridotta del 3,75%.

Fisco amico

Le missive hanno anche l’obiettivo di fornire un’indicazione utile al contribuente per le successive dichiarazioni dei redditi, in questo caso per UNICO 2014. Se qualcuno ha commesso un errore nel 2013 potrebbe ripeterlo anche quest’anno, incorrendo in sanzioni doppie. Opportunamente avvisato, invece, ha il tempo sia di sanare eventuali pendenze passate sia di non ripetere errori successivamente. Dunque, si tratta di un’iniziativa che va verso quella compliance fiscale che è uno dei cardini della riforma prevista dalla delega fiscale (legge 23/2014) nell’ambito della quale sono già stati emanati i primi decreti legislativi del Governo: primi passi della riforma del Catasto(commissioni censuarie per la revisione delle rendite catastali) e Modello 730 precompilato dal 2