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Giornale di Taranto - Campomarino, Diario di bordo- Guardando il mare pensiamo a quella creatura che ha scelto le nostre spiagge per far nascere la sua prole
Lunedì, 04 Agosto 2014 13:45

Campomarino, Diario di bordo- Guardando il mare pensiamo a quella creatura che ha scelto le nostre spiagge per far nascere la sua prole In evidenza

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Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di Salvatore Blasi e Maria C.Santoro

-3 Agosto 2014 - ore 9.30 – arrivo al “ presidio permanente per la tutela del nido delle tartarughe” - Campomarino (Ta). -Ad accogliere il nostro arrivo, il responsabile WWF Taranto, “ Parco regionale La Vela”, Fabio Millarte. In questa calda e ventosa domenica d' agosto, già dalle prime ore del mattino, molteplici sono le visite tra turisti e bambini incuriositi dalla splendida notizia che ha “inondato” la cristallina litoranea di Campomarino. E' venuto a trovarci anche il “padre putativo” delle uova; grazie a lui infatti, è stato possibile attivare chi di competenza per il recupero delle stesse, nonostante la non curanza di alcuni bagnanti che per paura di “perdere la loro spiaggia”, avrebbero preferito non riferire l'accaduto alle autorità. -Continua la campagna di sensibilizzazione; la domanda più frequente della giornata: “quando avverrà la schiusa delle uova?” -Nelle ore pomeridiane tanta e ancora tanta la gente che continua incuriosita ad avvicinarsi e chiedere... è tanta la soddisfazione di tutti noi nel constatare l' accrescimento del rispetto verso madre natura e le sue creature. Le nostre intenzioni sono infatti quelle di avvicinare la gente alla salvaguardia della vita; cercare di abbattere l'ignoranza, educando le nostre coscienze a preservare questi splendidi e misteriosi esseri, in modo che i nostri figli possano ammirarli ancora in natura e non in un museo! -Tramonta il sole su una delle nostre giornate tipo, qui al “presidio permanente per la tutela del nido delle tartarughe”... ...guardando il mare pensiamo a quella creatura che qualche settimana fa, ha scelto le nostre spiagge come culla per la sua prole, riuscendo ad unire un gruppo di perfetti sconosciuti, come una grande famiglia. Salvatore Blasi, Maria C. Santoro