È cominciato questa mattina nell’area di Grottaglie (Taranto) uno sciopero di 24 ore, 8 per turno, di tutto il polo Leonardo. Lo sciopero è indetto dalle sigle metalmeccaniche Fim. Fiom e Uilm. La protesta riguarda lo stabilimento Leonardo che appartiene alla divisione Aerostrutture, e nel quale lavorano un migliaio di addetti, le aziende LGS, LLS - sigle, rispettivamente, di Leonardo Global Solution e Leonardo Logistic System - e le imprese dell’indotto: Axist, Tecnoplants - per la quale di recente è stata prorogata la cassa integrazione - Ivra e Svib. Sono in corso i presidi davanti agli ingressi dello stabilimento Leonardo e un corteo muoverà più tardi per raggiungere il Municipio di Grottaglie dove in mattinata si terrà un Consiglio comunale monotematico sulla crisi Leonardo con la presenza di parlamentari, consiglieri regionali e sindacati.
La manifestazione odierna intende evidenziare il protrarsi dello stato di difficoltà di Leonardo a Grottaglie e a cascata di ciò che è collegato, a causa della ridotta attività di lavoro per Boeing, la compagnia Usa a cui il sito da tempo fornisce due sezioni della fusoliera del 787. La consegna di fusoliere ha avuto negli ultimi anni una progressiva decelerazione a causa degli effetti Covid e della crisi che a sua volta ha investito Boeing negli Usa e questo pesa sull’attività di Grottaglie che è fondamentalmente mono commessa. I sindacati ora temono che col prossimo piano Z62 di Boeing ci possa essere un’ulteriore riduzione nella fornitura di fusoliere.
A Grottaglie Leonardo non c’è per ora cassa integrazione ma si sta fronteggiando la situazione con dei piani di formazione per il personale. Attualmente sono in corso quelli dell’azienda, da aprile in poi dovrebbero cominciare quelli finanziati dal ministero del Lavoro attraverso il fondo “Nuove competenze”. Intanto, Leonardo ha annunciato ai sindacati che il 26 febbraio il sito di Grottaglie sarà visitato da manager di aziende arabe del settore, accompagnati da rappresentanti del Governo e dirigenti Leonardo.