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Giornale di Taranto - Scoppia la protesta: politica ancora una volta scavalcata
Venerdì, 01 Agosto 2014 16:58

Scoppia la protesta: politica ancora una volta scavalcata In evidenza

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di Luisa Campatelli

Taranto città spaccata: operai e imprenditori marciano insieme alla volta della Prefettura per reclamare attenzione rispetto all’unica economia a loro avviso possibile, gli ambientalisti organizzano una contromanifestazione, su stampa, tv e social-network campeggia il volto del piccolo Lorenzo, ucciso dal cancro a soli cinque anni e divenuto simbolo della lotta all’inquinamento perchè in quel volto con il tubicino attaccato al naso c’è tutto quello che in troppi continuano a non voler vedere, accettare, ammettere.

Tutto insieme, in contemporanea, contrastante ma accomunato da paura, incertezza, dolore.  

Meno di un mese fa lo studio Sentieri ha pubblicato i dati allarmanti sulla mortalità infantile a Taranto per cause riconducibili all’inquinamento. Sull’onda di quei dati i pediatri tarantini sono tornati alla carica chiedendo alle autorità competenti interventi capaci di mettere fine all’emergenza. Ebbene, l’appello dei medici che, secondo logica, sarebbe dovuto essere raccolto da tutti, trasversalmente, senza distinzioni di bandiera, è caduto praticamente nel vuoto… Eppure siamo certi che tra gli imprenditori e gli operai che hanno marciato, tra i rappresentanti istituzionali e i politici, tra i sindacalisti non ci sia nessuno che metta anche lontanamente in conto l’ipotesi che per uno, cento, mille posti di lavoro si debba minare la salute di un bambino…

 In questa ondata di protesta, a uscirne ancora una volta con le ossa rotte, sono la politica, gli amministratori locali, i sindacati, messi letteralmente all’angolo, anzi addirittura scavalcati. Ieri  la magistratura, oggi il mondo economico-produttivo denunciano assenze, omissioni e incapacità degli assetti politico-amministrativi e vanno oltre. Tutto questo mette al centro del dibattito la qualità della rappresentanza locale, in uno scenario di tensione e rabbia crescenti.