È un Natale difficile quello che in queste ore arriva per i lavoratori dell’indotto di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. “Lo stipendio di novembre, in pagamento il 20 dicembre, è stato corrisposto da quasi tutte le imprese appaltatrici - dichiara Mimmo Amatomaggi della Uilm -, eccetto alcuni casi dove questo purtroppo non si è verificato. Parliamo di poche imprese per circa un centinaio di addetti complessivi. Invece non c’è stata analoga situazione per le tredicesime. La maggioranza delle imprese, come si temeva, non le ha corrisposte dichiarando che attendevano dei pagamenti per far fronte a questa scadenza di fine anno, ma i pagamenti non sono arrivati”. Sono circa 3.500 gli addetti dell’indotto e già da una settimana le imprese avevano manifestato la loro difficoltà a corrispondere le tredicesime.E che rispetto ai giorni scorsi, si sia mosso poco per l’indotto, lo conferma Nicola Convertino, presidente di Aigi, l’associazione delle imprese che lavora col polo siderurgico: “C’è stato qualche altro pagamento ma limitato a qualche azienda e null’altro. Insomma, un’altra spolveratina. In compenso, però, abbiamo fatto dei passi avanti con gli intermediari finanziari Sace e General Finance che dovrebbero consentirci una migliore gestione del problema delle fatture. In particolare, con General Finance è stato chiuso l’accordo finalizzato alla cessione dei crediti. Sono nove, in questo caso, le imprese interessate e l’intesa si è conclusa prima di Natale perché c’era già un’istruttoria avanzata in corso. Contestualmente, con la stessa finalità di cedere le fatture, abbiamo avviato l’attivazione di una linea di credito con Sace grazie anche alla disponibilità e all’impegno del commissario di AdI Giovanni Fiori”.
“Questa linea - spiega Convertino - riguarda l’80 per cento delle imprese, non l’80 per cento dei crediti. Nei mesi scorsi avevamo utilizzato il canale di Sace per il ristoro dei crediti pregressi, quelli maturati dalle imprese prima che Acciaierie finisse in amministrazione straordinaria e risolti con una transazione con AdI, ma non avevamo attivato quest’altra linea. L’abbiamo fatto in questi giorni e adesso occorrerà il tempo tecnico necessario per renderla operativa, ma intanto abbiamo quantomeno sistemato un altro tassello per il futuro”. Nei giorni scorsi Acciaierie ha ricevuto da Morgan Stanley con cui ha negoziato un prestito di circa 200 milioni di euro - prestito basato sul meccanismo del pegno rotativo con il magazzino messo a garanzia - una prima anticipazione di 50 milioni. E questo ha permesso di effettuare alcuni pagamenti alle imprese dell’appalto.