Parte questa sera alle 21 la rassegna teatrale Terra e Libertà, una rassegna teatrale che lega il concetto di appartenenza (territorio) a quello di libertà (obbedienza, disobbedienza, autodeterminazione) attraverso storie ed autori, teatro e musica, organizzata dall’Associazione Culturale AFO6, Puglia Culture – Circuito Teatrale ed il Teatro Comunale Fusco.
La rassegna prevede tre appuntamenti che si terranno nel Teatro Comunale Fusco di Taranto durante la stagione invernale 2024/25 e che coinvolgeranno alcuni degli artisti che con i loro lavori su importanti tematiche di attualità, portano in scena un teatro civile seguito ed apprezzato, pronto a difendere diritti civili.
Il titolo scelto per la rassegna si ispira a quello di uno dei più famosi film del regista Ken Loach e ai temi trattati nel suo cinema di forte impegno civile molto spesso accompagnato da sottotemi sentimentali.
Come dicevamo, il primo evento di questa sera è lo spettacolo di teatro e musica “La valigia della libertà”, adattamento del podcast dal titolo “Disobbedisco” scritto e raccontato dalla giornalista e conduttrice televisiva, nata e cresciuta a Taranto Valentina Petrini. Lo spettacolo è musicato da Pasquale Filastò con la fisarmonica di Stefano Indino e con la partecipazione straordinaria di un altro tarantino speciale ed importante per la città: Antonio Diodato.
Il secondo appuntamento è fissato per il 30 gennaio 2025 con Roberto Saviano, per la prima volta a Taranto, con lo spettacolo “Sanghenapule – Vita Straordinaria di San Gennaro”. Interpretato con Mimmo Borrelli, insieme raccontano la napoletanità attraverso il suo simbolo per eccellenza: il suo santo protettore San Gennaro e la ritualità che lo accompagna.
Il terzo evento, con data da definirsi, sarà un omaggio unico e particolare intitolato “LONDON 69 live performing The Beatles” un collettivo di amici, di musicisti incredibili, tra i migliori del panorama italiano, che affonda le proprie mani nell’esplosiva produzione dei Fab Four che, a oltre mezzo secolo di distanza, non perde né fascino né capacità sovversive, né luce né oscurità.
Lo spettacolo di Valentina Petrini racconta di Sibilla Barbieri, 58 anni e che da dieci combatte contro un tumore che non le dà tregua. Quando Sibilla riceve dai suoi oncologi la notizia che non c’è più niente da fare, prende una decisione: non vuole vivere il tempo nell'ultima agonia, del dolore profondo, del sonno, del delirio. Vuole morire in pace. Ma in Italia il fine vita resta un tabù, nonostante diversi Tribunali si siano espressi per affermare che “la libertà personale” è “inviolabile” (Art. 13 della Costituzione) e che pertanto il Parlamento è colpevole di non aver ancora legiferato in tal senso.
Sibilla racconta alla giornalista Valentina Petrini la sua scelta e insieme scrivono il racconto degli ultimi giorni di vita, la sfida alle istituzioni e l’ultimo viaggio verso la Svizzera. L’ultima fatica per la libertà. Dopo la morte, Valentina Petrini ha il compito datole da Sibilla di rendere pubblica la sua impresa e quella delle persone che l’hanno aiutata, tra cui suo figlio Vittorio che oggi attende di sapere se sarà rinviato a giudizio per averla aiutata ad arrivare a Zurigo dove Sibilla ha potuto morire con il suicidio medicamente assistito, ingerendo una pillola che l’ha fatta addormentare per sempre. Vittorio rischia 12 anni di carcere. E il Parlamento? Tace.
Uno spettacolo di teatro civile, un dialogo tra Sibilla e Valentina Petrini che mette in luce le contraddizioni con cui lo Stato ha impedito a Sibilla, e prima di lei a Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, Dj Fabo e molti altri, di esercitare il diritto di scelta sui propri corpi.
Lo spettacolo si completa con la musica di Diodato, che con la sua musica e il con suo impegno civile per la sua Taranto è in questo momento sicuramente uno degli artisti italiani più apprezzati e seguiti.